Un’unghia potrebbe riaprire un vecchio giallo irrisolto, un cosiddetto cold case. Siamo a Velo D’Astico, paese in provincia di Vicenza, dove due donne sono scomparse nel giro di 11 anni: Elenza Cecchinato nel 1988, e nel 1999, Virginia Mihai. Entrambe sono due ex mogli dell’allevatore di maiali Valerio Sperotto, da sempre additato dalla gente del posto come il possibile responsabile della duplice misteriosa scomparsa: ma gli inquirenti non sono mai riusciti a trovare prove concrete. Eppure, quest’unghia dell’alluce, potrebbe riaprire questo storico duplice caso, un resto rinvenuto dove prima vi era la porcilaia di via Frighi, durante alcuni scavi effettuai dagli archeologi forensi del Labanof, laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università di Milano.
ANATOMOPATOLOGA GIA’ AL LAVORO
Cristina Cattaneo, l’anatomopatologa forense del caso Yara Gambirasio, è stata incaricata dal pubblico ministero Hans Roderich Blattner, di analizzare il reperto di cui sopra, nonché di estrapolare il dna, e a breve potrebbero venire interpellati anche i carabinieri del Ris di Parma. Il caso è stato ufficialmente riaperto a novembre dell’anno scorso, quando un uomo giurava di aver trovato un cadavere scavando appunto nell’area dell’ex porcilaia. «Avevo rimosso la griglia dello scolo dei liquami quando, scavando con l’escavatore, è emerso quello scheletro – ha raccontato l’uomo ai carabinieri, come riportava in autunno il Corriere della Sera – ho distinto un teschio, la cassa toracica e le ossa delle gambe, ma, preso dal panico ho interrato nuovamente tutto». Ora l’unghia, e questo caso “cold” sembrerebbe essere divenuto improvvisamente “hot”…