Secondo il Forum delle Associazioni Famigliari, per poter contrastare l’inquietante scenario offerto dagli ultimi dati Istat sula povertà non servono né reddito di cittadinanza né altri strumenti “assistenzialisti”, bensì una nuova e rinnovata fiscalità a misura di famiglie. «Quasi il 7% dei nuclei familiari del nostro Paese vive in povertà assoluta, un triste primato storico che è anche un trend in preoccupante crescita: parliamo di un milione e 778mila nuclei familiari, oltre 5 milioni di persone. Lo ripetiamo da tempo: le famiglie sono stanche di attendere risposte concrete che non arrivano mai. Ormai, per risollevare la situazione, serve un Piano Marshall per la famiglia», commenta in una nota Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari. Come purtroppo noto da tempo, l’Italia è l’ultima in Europa per la natalità e questo ha uno stretto collegamento al sempre più crescente dato sulla povertà assoluta. «Come può essere accettabile che una giovane famiglia su dieci, nel nostro Paese, sia povera e che questo dato raddoppi per i nuclei familiari con tre o più figli? Mettere al mondo un figlio non può essere una delle prime cause di povertà», conclude De Palo in risposta alle proposte del Governo M5s-Lega, sottolineando come «bisogna intervenire immediatamente per questa che è l’unica vera priorità del Paese. Non serve il reddito di cittadinanza, ma una fiscalità a misura di famiglia».
M5S, “SUBITO IL REDDITO DI CITTADINANZA”
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, commentando gli ultimi dati Istat sugli indici di povertà, fa sapere su Twitter che «i dati sono da allarme rosso. Il Reddito di Cittadinanza è una priorità assoluta del Governo. Anche la Corte dei Cont ha promosso l’introduzione di questo diritto. Lo faremo con la massima urgenza perché non si può aspettare oltre: il cambiamento è arrivato». In giornata infatti è giunta la tanto agognata pronuncia della Corte dei Conti sul principale strumento che il M5s ha messo nel Contratto di Governo con la Lega: «Ogni volta che alla cittadinanza si associa un nuovo dritto non si può non esprimere soddisfazione e così è anche per il diritto al reddito di cittadinanza, un diritto importante a sostegno delle fasce maggiormente colpite della recente e prolungata crisi occupazionale», si legge nella requisitoria del procuratore generale della Corte, giudicando il rendiconto generale dello Stato, con una piccola ma importante annotazione «Forse, però, sarebbe bene ricordare a tutti anche l’esistenza dei doveri di cittadinanza». Intanto su Facebook il Ministro Di Maio rilancia, a corredo delle ultime novità in merito, «misura urgente, di primaria importanza anche alla luce dei dati diffusi oggi dall’Istat […] Non è più possibile andare avanti così e non c’è più tempo da perdere. Il Reddito di Cittadinanza deve partire SUBITO!», dunque già da questo anno.
ISTAT:”5 MILIONI DI PERSONE SOTTO INDICI DI POVERTÀ ASSOLUTA”
I dati Istat emersi oggi sulla povertà in Italia sono purtroppo gravi e inquietanti che perché rivelano un trend in peggioramento anche per i prossimi anni: nonostante la ripresa economica, comunque esistente e reale, negli ultimi anni le persone sotto gli indici di povertà assoluta sono aumentati fino a raggiungere i 5 milioni nel 2017. «E’ il valore più alto registrato dall’Istat dall’inizio delle serie storiche, nel 2005, e in qualche senso un antipasto l’avevamo assaggiato con le cifre sul boom di domande per il Reddito di inclusione, delle quali l’Inps ne ha accolte solo la metà e in due terzi dei casi ha destinato gli assegni per combattere la povertà al Sud», spiegano i colleghi di Repubblica. I contorni lanciati da Istat fanno davvero impressione: le famiglie in povertà assoluta sono 1 milione e 778mila, con l’incidenza del 6,9% per le famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell’8,4% per gli individui (da 7,9%). Tra questi, purtroppo 1,2 milioni sono minori che vivono ai limiti dell’indigenza e che hanno davanti loro un futuro per nulla roseo: a soffrire maggiormente è il Mezzogiorno dove l’incidenza della povertà assoluta aumenta sia per le famiglie (da 8,5% del 2016 al 10,3%) sia per gli individui (da 9,8% a 11,4%), spiega l’Istat che sottolinea come il peggioramento massimo si ha «nei Comuni Centro di area metropolitana (da 5,8% a 10,1%) e nei comuni più piccoli fino a 50mila abitanti (da 7,8% del 2016 a 9,8%)».
DI MAIO, “PRIORITÀ DEL NOSTRO GOVERNO”
La povertà aumenta però anche nei grandi centri del Nord e nelle periferie: per poveri assoluti l’Istat intende tutti coloro che no possono affrontare la spesa mensile sufficiente «ad acquistare beni e servizi considerati essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile». Intervenendo oggi all’assemblea di Confartigianato, il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha rilanciato sulla lotta alla povertà come una vera priorità del Governo Conte per i prossimi anni. «Nella lotta alla burocrazia e nella lotta alla povertà si gioca il futuro di questo Paese», spiega il Ministro M5s in attesa di lanciare un decreto ad hoc definito “Dignità” con alcuni punti di lotta alla povertà assoluta e al fabbisogno di lavoro delle famiglie italiane (qui tutti i dettagli del decreto, ndr). Tornando sul problema dei minori nei dati Istat sulla povertà, l’istituto di statistica riporta in maniera inquietante e allarmante, «l’incidenza della povertà assoluta ha un livello maggiore quando più è bassa l’età della persona di riferimento in famiglia: sotto i 35 anni si arriva al 9,6%».