‘Ndrangheta, operazione Arma Cunctis a Reggio Calabria: blitz delle forze dell’ordine contro la malavita calabrese. Come riportato dai colleghi di Stretto Web, nella notte gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Commissariato della Polizia di Stato di Siderno hanno dato il via all’operazione che ha condotto a 28 arresti, di cui 15 in carcere e 13 ai domiciliari, e a 8 provvedimenti di custodia cautelare di presentazione alla Pg. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distruttuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha riguardato soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi clandestine collegata e funzionale alle attività della ‘ndrangheta; associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di numerosi altri reati. In programma alle ore 11.00 una conferenza stampa alla Sala Convegni della Questura di Reggio Calabria: verranno illustrati i particolari dell’inchiesta.



‘NDRANGHETA, OPERAZIONE ARMA CUNCTIS

Stretto Web evidenzia che l’inchiesta della DDA di Reggio Calabria ha portato all’individuazione dell’assetto organizzativo della pericolosa struttura criminale di cui fanno parte dei soggetti ritenuti vicini alla cosca dei Commisso di Siderno e appartenenti alla cosca Cataldo di Locri, gestori di un traffico di armi clandestine ritenuto “impressionante”. Gli investigatori hanno inoltre ricostruito i ruoli degli indagati all’interno dell’assetto criminale, sottolineano i colleghi: “LIZZI Antonio, ARILLI Giuseppe e FILIPPONE Bruno al vertice del sodalizio; NAPOLI Maurizio e TIMPANO Giorgio in posizione apicale con il ruolo di stabili fornitori; altri indagati in posizione subordinata, in qualità di collaboratori, corrieri, intermediari tra venditori e acquirenti”. Le armi coinvolte nel traffico clandestino sono state definite “micidiali”, parliamo di fucili mitragliatori AK 47 Kalashnikov, pistole calibro 9 luger, Walter PPK, cal. 44 magnum.

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