In data 27 giugno si festeggia Cirillo d’Alessandria, vissuto tra la fine del quarto e la prima metà del quinto secolo d.C. Nacque ad Alessandria d’Egitto nell’anno 378, di cui divenne la massima figura spirituale. I libri di storia, infatti, ricordano Cirillo d’Alessandria per essere stato il quindicesimo Papa della Chiesa d’Egitto, quella che oggi viene comunemente riconosciuta come Chiesa copta. Grazie al suo operato durante la vita terrena, sia i cattolici che gli ortodossi venerano Cirillo d’Alessandria come un santo. Cirillo, in greco, ha il significato di signore che ha forza. La stessa con cui San Cirillo d’Alessandria guidò la Chiesa ortodossa d’Egitto per svariati anni, fino alla sua morte, sopraggiunta nell’anno 444, all’età di 66 anni. La sua opera teologica è riconosciuta universalmente come fondamentale per la sopravvivenza della Chiesa di Alessandria in Egitto in quegli anni difficili per la religione cristiana. Sono arrivate fino a noi le dispute teologiche di San Cirillo contro il popolo dei giudei e i pagani stessi.



L’emblema del santo venerato ogni anno il giorno 27 giugno è il bastone pastorale, attraverso cui San Cirillo d’Alessandria guidò i fedeli della Chiesa copta d’Egitto verso la salvezza dell’anima. Gli scritti agiografici tramandano la determinazione con cui il vescovo d’Alessandria, in occasione del concilio di Efeso, difese il dogma dell’unicità e unità della persona in Gesù Cristo. Inoltre, sempre durante l’importante Concilio tenutosi nell’attuale Turchia, Cirillo d’Alessandria confermò la maternità divina di Maria. Per l’azione vigorosa che mantenne per tutti gli anni in cui fu Patriarca di Alessandria, San Cirillo è conosciuto all’interno della Chiesa anche con l’appellativo di “faraone cristiano”. Egli era il nipote di Teofilo e, dopo che morì, fu il suo successore. Teofilo è un’altra figura di estrema importanza per la Chiesa copta, avendo ricoperto il ruolo di Patriarca d’Alessandria di Egitto, carica che San Cirillo prese in consegna nel 412, anno della morte dell’illustre zio. San Cirillo di Alessandria contribuì in maniera determinante all’azzeramento dei giudei in quella che fu, durante il periodo ellenistico, una delle sette meraviglie del mondo antico. Inoltre, non è stata ancora chiarita la vicenda riguardante la morte di Ipazia, una filosofa e matematica greca, uccisa ad Alessandria d’Egitto nell’anno 415 da un folto gruppo di cristiani. Ci sarebbero dei dubbi circa un coinvolgimento del vescovo della Chiesa copta d’Egitto.



SAN CIRILLO D’ALESSANDRIA, IL PATRONO DI CARPINO

San Cirillo d’Alessandria è il santo patrono della città di Carpino, un piccolo comune di poco più di 4 mila abitanti, situato nel Gargano settentrionale, in provincia di Foggia. I festeggiamenti in onore del vescovo della Chiesa copta d’Egitto vengono celebrati a Carpino tradizionalmente intorno alla metà del mese di maggio. Dapprima si celebra la santa messa. In un secondo momento, invece, inizia una lunga processione a cui partecipano numerosi fedeli, durante la quale viene portata a braccio la statua lignea di San Cirillo, accanto a quella della Madonna del Rosario. I fedeli che camminano in strada o seguono la processione dal balcone della propria casa lanciano fiori di ginestra all’indirizzo della statua del Patriarca di Alessandria.



GLI ALTRI SANTI FESTEGGIATI OGGI

Nello stesso giorno, si festeggiano anche Sant’Adeodato di Napoli, San Giovanni di Chinon, San Sansone, San Zolio di Cordova e San Tommaso Toan.