Non solo Lifeline, tutte le Ong sono bloccate dai o nei porti di Malta per decisione del Governo, in attesa di decisioni ufficiali emerse dal Consiglio Ue di Bruxelles: in un comunicato diffuso su Malta Today, si spiega come «alla luce delle informazioni finora sconosciute emerse dagli ultimi eventi è necessario accertare che le operazioni condotte da entità che utilizzano i servizi portuali e che operano nell’area di responsabilità maltese siano in accordo con le norme nazionali e internazionali». Il caso Lifeline ha bloccato tutto, in maniera però devastante e ad ampio raggio su tutte le navi Ong in viaggio nel Mediterraneo: la Aquarius, di ritorno dalla Spagna ha dovuto dirottare su Marsiglia perché Malta non le ha garantito il rifornimento presso le proprie coste. Open Arms ha ricevuto il diniego di accesso, come spiega la stessa nota ufficiale di La Valletta «Dato che sono in corso indagini da parte di autorità indipendenti, e fino a quando tali questioni non verranno chiarite, Malta non può consentire alle entità, la cui struttura potrebbe essere simile a quella oggetto di indagini, di usare Malta come porto di operazioni e di entrare o uscire dallo stesso porto». Bloccate nel porto maltese e impossibilitate al momento di lasciare l’isola le navi di Seefuchs e Sea Watch 3: sono infatti proibiti anche i rifornimenti con il conseguente blocco totale di ogni nave nell’attesa di capire gli sviluppi su Lifeline e, soprattutto, del Consiglio europeo. (agg. di Niccolò Magnani)



LIFELINE, “NESSUN CAPO D’IMPUTAZIONE AL NOSTRO COMANDANTE”

Secondo quanto riportato Marie Naass, membro di Lifeline, il capitano della nave di Ong tedesca non ha ricevuto al momento alcun capo di imputazione dopo lo sbarco a Malta: «il nostro comandamento è stato interrogato nel quadro di una inchiesta. Ma poi è tornato sulla nave. Giovedì mattina è stato nuovamente interrogato dalla polizia: al momento non risulta alcun capo d’imputazione al nostro comandante». Non solo, secondo il portavoce di Lifeline Axel Steier non sono giunti documenti per la messa in stato di sequestro della nave che trasportava migranti. Infine, la Naas durante la conferenza di Berlino al termine dell’intricata vicenda degli ultimi giorni, rilancia «Abbiamo sempre rispettato il diritto internazionale in mare. Ci siamo attenuti alle convenzioni internazionali. E credo sia per questo che non ci sia un capo di imputazione». (agg. di Niccolò Magnani) 



CHIUSI TUTTI I PORTI ALLE ONG

Dopo che la lunga Odissea della nave Lifeline si è conclusa, con il Governo di Malta che ha deciso di accogliere nelle sue acque territoriali l’imbarcazione con 234 migranti a bordo dopo alcuni giorni, adesso arriva però la stretta da parte dell’esecutivo presieduto da Joseph Muscat che, di fatto, lancia la sua offensiva contro le Ong per evitare che si verifichino in futuro casi simili. Stando infatti a quanto si apprende nelle ultime ore, il governo de La Valletta ha comunicato che da ora in avanti chiuderà i porti alle navi delle Ong, anche se non hanno dei migranti a bordo e la motivazione ufficiale è che “malta deve accertarsi che le operazioni siano conformi sempre alle norme nazionali e internazionali”. La conseguenza di questa decisione è che non solo da ora in avanti è vietato l’attracco di nuove navi ma che restano così bloccate sia SeaWatch sia, con ogni probabilità, Lifeline che saranno oggetto di indagini per via di “attività non chiare” e che quindi non potranno ancora ripartire. (Agg. di R. G. Flore)



ONG, “SALVINI CHOC MA ITALIA LASCIATA SOLA”

In una conferenza stampa avvenuta a Berlino questo pomeriggio, il portavoce di Lifeline attacca il Governo italiano ma spezza anche una lancia alla situazione globale che ha colpito l’Italia sul fronte immigrazione negli ultimi anni. «Dispiacciono le parole di Salvini: le accuse che ci ha rivolto ci hanno scioccato. Ma “l’Italia è stata lasciata molto sola in questi anni nell’emergenza immigrazione. Ed è chiaro che non possa affrontare da sola il peso dell’emergenza». Non solo l’Italia nell’obiettivo della ong ora attraccata a Malta con la nave piena di migranti recuperati ai confini con le acque libiche: «scandaloso è il comportamento del governo tedesco, anche perché la Germania è fortemente responsabile del fatto che l’Italia sia stata lasciata sola. Non è possibile da un lato bloccare la soluzione europea, come ad esempio sul sistema di Dublino, e dall’altro venire meno alla cooperazione e rifiutare la solidarietà». Intanto rischia di intravedersi all’orizzonte un nuovo caso in pieno Mediterraneo. scoppia il caso della nave Open Arms che somiglia moltissimo all’inizio dei casi Aquarius e Lifeline: «L’Italia e Malta negano l’accesso alle loro acque alla nave Open Arms. La nave umanitaria ha salvato più di 5 mila vite in un anno sotto il coordinamento della Guardia costiera ed è stata assolta dalla magistratura italiana e ha un equipaggio europeo, come la sua bandiera». (agg. di Niccolò Magnani)

ANCHE LA NORVEGIA ACCOGLIE MIGRANTI

Sono finalmente sbarcati i 234 migranti a bordo della nave della Ong Lifeline. Malta ha aperto il proprio porto e l’imbarcazione ha potuto attraccare, ponendo così fine all’odissea dei profughi. Ora gli stessi verranno smistati presso 8 paesi dell’Unione Europea, leggasi Italia, Malta, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olando e Lussemburgo. Nelle ultime ore si è poi aggiunto un nono stato ospitante, la Norvegia, come ha comunicato attraverso il proprio profilo Twitter, il premier di Malta, Joseph Muscat: «Ringrazio la Norvegia – si legge sul social – per essersi offerta di unirsi agli 8 Stati membri nell’iniziativa ad hoc per la Lifeline». La gestione della nave della Lifeline rappresenta una vittoria per il governo italiano, che è riuscito a smistare i profughi in arrivo dall’Africa presso altri stati membri dell’Unione Europea, come da tempo richiesto dal ministro dell’interno Matteo Salvini. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MIGRANTI SBARCATI A MALTA

Si è definitivamente conclusa l’odissea della Lifeline, la nave della Ong tedesca con a bordo 234 migranti. Poche ore fa la stessa è approdata a Malta, presso il porto di La Valletta, dove i profughi sono stati accolti dal personale di terra. Attorno alle ore 20:00 di ieri sera, l’arrivo al molo con un ingresso in porto durato circa sei ore, viste le complicate manovre di attracco. Una volta attraccata l’imbarcazione, sono iniziate le operazione di sbarco, con l’equipaggio a bordo della stessa nave che ha iniziato a cantare “siamo tutti antifascisti”, e giunta in porto, la nave ha issato la bandiera gialla della resa, nonché quella dell’emergenza medica.

CAPITANO INTERROGATO

Come annunciato nella giornata di ieri dal premier maltese Joseph Muscat, la nave è stata posta sotto sequestro, visto che il suo capitano ha ignorato le leggi internazionali circa il soccorso dei migranti. Il capitano, Carl Peter Reisch, è stato interrogato così come i nove membri dell’equipaggio. Non è da escludere che lo stesso possa essere fermato, per aver disobbedito agli ordini della guardia costiera italiana. Per quanto riguarda i 234 migranti a bordo della Lifeline, ora verranno smistati in otto diversi paesi europei, leggasi Francia, Italia, Irlanda, Portogallo, Belgio, Olanda e Lussemburgo, nonché Malta. La vicenda della Lifeline ha evidenziato senza ombra di dubbio alcuna le intenzioni dell’Italia, che non intende sobbarcarsi per intero il problema migranti, chiedendo la cooperazione di tutte le nazioni europee.