Ha deciso di togliersi la vita all’età di 73 anni, il manager Bruno Binasco, trovato suicida nella sua abitazione. Il suo nome fu inevitabilmente associato a Mani Pulite poiché anche lui, nel 1992, fu ampiamente coinvolto nell’inchiesta tanto da finire in carcere per ben sei volte in 12 mesi. Tra assoluzioni e prescrizioni, poi, fu assolto dall’inchiesta Tangentopoli ma due decenni dopo tornò alla ribalta delle cronache giudiziarie in merito al caso sistema Sesto del quale fu nuovamente assolto nel 2015. In riferimento alle sue ultime iniziative manageriali e imprenditoriali, rammenta Affaritaliani.it, Bruno Binasco è stato presidente della Acerbi Industrial Vehicles, alla guida di quattro società nel settore assicurativo e finanziario nonché amministratore della Editrice News del settimanale Panorama di Tortona e nel consiglio di amministrazione della società Calcio Derthona. In merito alla sua morte per suicidio, al momento non ci sarebbe un movente chiaro per il quale avrebbe deciso di compiere questo gesto estremo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
6 ARRESTI IN UN ANNO DURANTE TANGENTOPOLI: GIALLO SUL MOVENTE
Un suicidio che al momento non troverebbe alcuna spiegazione, quello del manager 73enne Bruno Binasco, avvenuto nella sua abitazione di Tortona. Se in un primo momento era stata diffusa la notizia della presenza di un biglietto nel quale venivano spiegate le ragioni del gesto estremo, a smentire tale ipotesi è stato il quotidiano L’Unione Sarda nell’edizione online, secondo il quale non sarebbero stati rinvenuti presso la sua abitazione biglietti o lettere in cui l’uomo avrebbe motivato la sua decisione di farla finita. Di lui sarà ricordato certamente il suo passato tormentato. Binasco fu molto vicino all’imprenditore Marcello Gavio ed all’ex presidente della Provincia, Fabrizio Palenzona e nel 1992 fu coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite. Durante Tangentopoli furono sei le volte che lo videro finire in carcere in un solo anno e durante una di queste rivelò il nome di Primo Greganti, il “compagno G”, destinatario di un miliardo di vecchie lire per il Partito Comunista. Tuttavia dall’inchiesta Tangentopoli il manager ne uscì con la fedina penale pulita tra assoluzioni e prescrizioni. La sua storia processuale non era solo legata al suo passato in quanto di recente fu accusato per la vicenda del cosiddetto Sistema Sesto ma anche in quel caso fu totalmente assolto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL SUO COINVOLGIMENTO IN TANGENTOPOLI
Bruno Binasco è morto suicida: il manager 73enne è stato rinvenuto senza vita nella sua abitazione di Tortona, in provincia di Alessandria. Arrestato in sei occasioni nell’ambito delle inchieste di Mani Pulite, Binaco è uscito da Tangentopoli indenne: fedina penale pulita grazie ad una serie di assoluzioni e prescrizioni. L’allarme, come sottolineato da Affari Italiani, è stato dato dalla moglie: i sanitari del 188 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Secondo le ultime indiscrezioni, Binasco avrebbe scritto un biglietto con cui spiegava i motivi dell’estremo gesto e esprimeva tutta la sua amarezza per essere stato estromesso dalla gestione del business dai figli di Marcellino Gavio. Nel corso delle audizioni di Mani Pulite, Binasco fece il nome di Primo Greganti come destinatario di un miliardo di lire per il Pci.
BRUNO BINASCO E’ MORTO
Il coinvolgimento in Tangentopoli non è stato l’unico per Bruno Binasco, che recentemente è stato assolto dalle accuse recapitategli nella vicenda del “sistema Sesto”, insieme all’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati. Appena un mese fa, il noto manager di Tortona è rimasto coinvolto in un incidente stradale lungo la provinciale 211 della Lomellina. Uno scontro dal quale è uscito indenne, nonostante la sua automobile sia andato a finire contro un camion che viaggiava in senso opposto. Trasportato immediatamente per accertamenti all’ospedale di Novi Ligure, le sue condizioni sono state stabilizzate dall’equipe medica: le indagini sulle cause dell’impatto non hanno condatto ad alcuna colpevolezza dell’uomo. Attesi aggiornamenti per quanto riguarda il biglietto lasciato alla famiglia da Binasco, potrebbe contenere il movente del suicidio.