Non ce l’ha fatta a trattenere l’emozione l’ex politico Denis Verdini. In aula presso il tribunale di Firenze dove è in corso il processo per il crac dell’ex Credito cooperativo fiorentino, quando ha preso la parola, è scoppiato a piangere: «Non è vero che volevo far fallire la banca – le sue parole, con voce rotta dalla commozione, come riporta l’agenzia Ansa – io ho dato tutto per quella banca». L’ex parlamentare è già stato condannato in primo grado a 9 anni di carcere, di cui 7 per bancarotta e 2 per truffa, e secondo il collegio dei giudici: «La gestione della banca – si legge nella sentenza – è risultata imprudente quanto ambiziosa, seguita dalla consapevolezza, maturata dapprima dal senatore di Ala e, subito dopo, quanto meno a partire dal settembre 2008 anche dal management di un imminente disastro, ormai inevitabile e reso poi palese dall’ispezione della Banca d’Italia del 2010».



IL 3 LUGLIO LA PROSSIMA UDIENZA

La pensa in maniera diversa la difesa, a cominciare dall’ex senatore di Ala, secondo cui non si può negare la storia di una comunità creata con forza, passione e dedizione: «Ho preso le ceneri di una piccola banca – ha aggiunto – e l’ho fatta sviluppare, trasformandola in una comunità». I due avvocati di Verdini, Ester Molinaro e Franco Coppi, hanno chiesto ai giudici la piena assoluzione del proprio assistito. Il 3 luglio prossimo si terrà una nuova udienza, dopo di che la corte si ritirerà presso la camera del consiglio per emettere la sentenza.

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