Il post Facebook di Luca Di Bartolomei scritto ieri su Facebook e nel quale il figlio del calciatore e capitano della Roma, Agostino, morto suicida nel 1994, pubblicava la pistola usata dal padre per togliersi la vita, ha dato il via ad un accesissimo dibattito. Non solo il botta e risposta con Salvini ma anche il pensiero di molti utenti social che hanno appoggiato il messaggio del ragazzo, all’epoca dei fatti appena undicenne e che invita con il suo post a riflettere sulla detenzione di armi in casa. In molti hanno concordato con le sue parole anche alla luce delle quasi mille condivisioni in poche ore. Molti altri però sono intervenuti postando il proprio punto di vista contrario: “Ennesima cavolata anti-armi… non è l’arma il problema, ma chi la maneggia o la lascia carica ed incustodita… come una penna, o i tasti del nostro smartphone, che possono scrivere poesia o insulti!”, si legge tra la pioggia di commenti. Il concetto è stato ribadito in diverse forme: “Chi pensa di comprarsi un’arma per usarla contro altre persone… parte male in partenza… è come pensare di comprarsi una macchina per andare addosso alla gente… da appassionato di armi dico che non è l’arma ad uccidere ma la mano che la stringe”, spesso accendendo diatribe e mettendo in mezzo, inevitabilmente, tematiche politiche. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
BOTTA E RISPOSTA CON SALVINI
Sta creando non pochi dibattiti il post su Facebook del figlio dell’ex calciatore della Roma, Di Bartolomei, per invitare le persone a non entrare in possesso di armi da fuoco. Parole a cui ha replicato il ministro dell’interno, Matteo Salvini, a cui sua volta ha voluto rispondere lo stesso Di Bartolomei junior. «Al ministro Matteo Salvini – scrive il figlio dell’ex giallorosso – che ringrazio per l’empatia, vorrei dire – nelle parole più semplici che riesco a proferire – che qui il tema non è il suicidio di un uomo ma la falsa sensazione di sicurezza che una maggiore diffusione di armi da fuoco porterebbe. Questa sicurezza fai da te non risponde alle paure profonde degli italiani e porterà solo più spargimenti di sangue – specie fra i tutori dell’ordine – oltre che una delegittimazione del ruolo dello Stato come garante di tutti noi. Lo dicono gli studi e lo dicono anche tutte le Forze dell’ordine che coordina in qualità di Ministro dell’interno». Probabile una nuova risposta del leader del carroccio, o la querelle si chiuderà qui? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA RISPOSTA DI SALVINI
Ha fatto in breve tempo il giro del web il post di Facebook di Di Bartolomei junior, che ha invitato le persone a non dotarsi di armi per evitare di ripetere quanto fatto dal padre, ex calciatore della Roma, suicidatosi. Parole che sono giunte anche al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che in diretta a Circo Massimo ha dichiarato: «Se uno decide di suicidarsi è un dramma – dice il leader del carroccio – mando un abbraccio al figlio, ma se uno fa quella scelta e non ha una pistola si butta dal quinto piano, e non possiamo chiudere tutti i balconi d’Italia. La legge sulla legittima difesa costa zero, e sarebbe ben spesa se servisse a salvare anche una sola vita di un cittadino per bene». Sembra quindi pensarla diversamente da Di Bartolomei, il vice-premier, che pochi giorni fa ha tra l’altro ribadito di voler cambiare anche la norma sulla legittima difesa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL RAPPORTO CENSIS SULLE ARMI
Una foto pubblicata su Facebook per ricordare quanto sia facile farla finita se si è in possesso di un’arma. Lo ha fatto il figlio di Agostino Di Bartolomei, ex calciatore della Roma, che decise di farla finita suicidandosi con un colpo di pistola. Il figlio dell’ex giocatore si è lanciato in questo appello, alla luce dei recenti dati emersi dal rapporto Censis, circa la voglia degli italiani di “armi-facili”. Il 40% degli intervistati si è detto infatti favorevole all’ottenimento di un porto d’armi meno complicato rispetto alla procedura attuale. Del resto è cresciuta la paura nella gente, con la criminalità che è in aumento, e con alcune città come Milano e Rimini su tutte, in cui si verificano omicidi o episodi di violenza in maniera troppo frequente. Ma secondo Di Bartolomei junior, dotarsi di una pistola o di un fucile, non è la soluzione giusta, proprio perché se da una parte l’arma può incutere maggiore sicurezza in chi la possiede, dall’altra, rappresenta un rischio e un pericolo contro se stessi o i propri famigliari. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’APPELLO CONTRO LE ARMI
Di Bartolomei, post del figlio Luca con la pistola del suicidio: un appello su Facebook per il no alle armi. L’ex calciatore della Roma Agostino Di Bartolomei morì il 30 maggio del 1994 a San Marco, frazione di Castellabate: si sparò al petto con la sua pistola Smith & Wesson calibro 38. Il giocatore dal carattere schivo e riservato decise di farla finita per le porte chiuse che il mondo del calcio gli serrava, oggi il figlio Luca utilizza i social network per sensibilizzare sull’uso delle armi. “Questa è una Smith& Wesson 38 special uguale a quella che aveva Agostino. Quando la comprò negli anni 70 lo fece perché credeva che avrebbe così reso più sicura la sua famiglia”, l’inizio del messaggio in didascalia alla pistola che mise fine alla vita del padre. Luca ha voluto analizzare gli ultimi dati sull’utilizzo di un’arma per difendersi ed ha voluto evidenziare i rischi.
IL POST SU FACEBOOK DI LUCA DI BARTOLOMEI
Luca Di Bartolomei ha poi parlato delle statistiche relative all’uso delle armi: “Al 41% degli italiani che oggi vorrebbe acquistare un’arma più semplicemente per sentirsi più protetto vorrei raccontare – dati e studi alla mano – di come più pistole in giro significheranno solo più morti, più suicidi, più incidenti.?? Ed alla obiezione che chi vuole suicidarsi lo fa comunque vorrei solo dire che, per andare oltre il burrone che pensiamo di avere davanti, basta un attimo”. Un appello per evitare che si verifichino delle tragedie, come è purtroppo capitato a lui in quel maledetto 1994: “E in quell’attimo non avere accesso ad un’arma può fare la differenza. Non lo dice una vittima lo dicono tutti gli studi disponibili. Pensate ai vostri figlie ed ai vostri nipoti. Una pistola non produce alcuna sicurezza. Credetemi”.