Nell’appello lanciato da Martina su Facebook emerge l’invito a tutte le donne che vogliano/possano di fare la sua stessa scelta: «In Italia non ci sono donatrici, non ci sono campagne che incentivino le donne a mettersi a disposizione e, inevitabilmente, si ricorre all’acquisto di ovuli congelati all’estero facendo lievitare i costi della fecondazione». Secondo la 29enne siciliana in molte potrebbero cambiare idea se sapessero a cosa vanno incontro in termini di “praticità” e “comodità”: «se si sapesse come funziona e quanto poco ‘costa’ in termini di tempo e terapie e, soprattutto, se si vedesse la gioia di chi ora accarezza quel pancione grazie alla solidarietà di un’altra donna oggi ci sarebbero centinaia di donatrici. Informarvi e valutarlo non costa nulla. Spero lo facciate». La ragazza poi lamenta la difficoltà nel trovare un centro in Italia che potesse effettuare la stimolazione ormonale e il prelievo degli ovociti: «Prima di arrivare in questa clinica romana su suggerimento dell’Associazione Coscioni, mi ero proposta in altri due centri, uno privato e uno pubblico. Mi hanno detto che non sapevano come fare, non mi hanno mai richiamato. Incredibile». (agg. di Niccolò Magnani)



LA SCELTA DI MARTINA

Ha deciso di donare i propri ovociti per permettere alle donne che non riescono ad avere figli, a diventare madri. E’ la storia di Martina Colomasi, 29enne originaria di Siracusa ma residente a Roma. Di professione avvocato, ha raccontato tutto attraverso la propria pagina di Facebook: «Qualche mese fa – scrive in un lungo post che ha ricevuto moltissimi like e svariate condivisioni – ho deciso di donare gli ovociti per le coppie che ricorrono alla fecondazione eterologa in Italia. Oggi ho concluso il percorso con il prelievo dei miei ovetti che ho accuratamente stimolato». Una delle amiche più care di Martina non riusciva a rimanere incinta, e non prendendo in considerazione la possibilità di adottare un bambino, aveva preferito tentare la via della fecondazione eterologa, una pratica resa legale in Italia da una sentenza della Corte Costituzionale che ha abbattuto i divieti di legge, ma solo tramite ovuli donati gratuitamente.



IL POST COMPLETO DI FACEBOOK

La compravendita è infatti illegale, mentre le donazioni, rarissime, sono a norma di legge: «Ho deciso di farlo – ha proseguito Martina – perché non tutte e non tutti hanno il desiderio di diventare genitori ma per chi sente questo desiderio e non riesce a realizzarlo la vita può diventare un inferno». Il riferimento, come spiega TgCom24.it, è all’amica Chiara, che dopo aver fallito tre fecondazioni, aveva come ultima opzione proprio la maternità eterologa. Grazie alla donazione dell’amica, ora è in dolce attesa, e aspetta due gemelli. Martina ha voluto rendere pubblica la propria testimonianza, alla luce delle difficoltà nel riscontrare donatrici in Italia, nonché nel trovare persino un centro dove potesse eseguire questa pratica molto semplice. Qui potete leggere il post completo