Gli oltre 100 migranti dispersi dopo il naufragio a Est di Tripoli purtroppo aggravano sempre di più il bilancio relativo alle morti in mare, nel Mediterraneo, reso noto nella giornata odierna dall’Agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione. Il tentativo di raggiungere il Vecchio Continente via mare, spesso con imbarcazioni di fortuna o, come nel caso del naufragio in Libia a bordo di un gommone, si traduce in un desiderio interrotto in acqua e trasformatosi in immane tragedia. Secondo i nuovi dettagli che arrivano dall’agenzia di stampa Ansa in riferimento all’ultima strage in mare, i tre bambini annegati nel naufragio in Libia avevano “meno di un anno e mezzo”. A riferirlo è un comunicato della Guardia costiera libica pubblicato sul social Facebook che conferma il terribile bilancio di “oltre 100 migranti dati per dispersi” e di appena 16 tratti in salvo. Tra questi ultimi ci sarebbe anche un uomo yemenita che ha rivelato come a bordo ci fossero “20 donne e 10 bambini”. La Guardia costiera ha inoltre precisato che a naufragare non sarebbe stato un gommone bensì una “barca di legno rovesciatasi perché vecchia”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



OIM “1000 MORTI NEL 2018”

Una vera e propria strage, quella avvenuta ancora una volta in mare, a Est di Tripoli, dove sarebbero oltre 100 i migranti attualmente dispersi. Il gommone a bordo del quale viaggiavano, come riferisce il sito Alwasat citato dall’Ansa, sarebbe affondato a soli sei chilometri dalla costa libica e solo 16 sarebbero i naufraghi messi in salvo. Dalle acque, invece, sono stati ripescati i corpi di tre bambini dei quasi 120 a bordo. Numero, questo, che potrebbe presto aumentare. Dall’inizio dell’anno ad oggi, secondo quanto riferito oggi a Ginevra dall’Oim, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione sono state quasi mille le vittime in mare. Nel dettaglio, si parla di 972 persone, tra cui molti bambini, che avrebbero perso la vita nel Mediterraneo. Questo numero è fermo al 27 giugno e destinato, quindi, ad aggiornarsi drammaticamente con il passare delle ore. Ben 653 di loro, sarebbero morti durante la rotta del Mediterraneo centrale tra l’Africa del nord e l’Italia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



3 BIMBI MORTI AFFOGATI, 16 TRATTI IN SALVO

Le novità che giungono dal Mar Mediterraneo sono tutt’altro che positive: i migranti dispersi al largo della Libia sarebbero 120 e soprattutto, solo 16 sono stati recuperati vivi per ora dalle imbarcazioni mandate dalle coste per soccorrerli. Secondo quanto riferito dal sito Alwasat, il gommone è affondato a circa 6 chilometri dalla costa con i naufraghi messi in salvo che sono stati portati a circa 25 km a est di Tripoli: la notizia peggiore riguarda però le prime vittime confermate dalla Guardia Costiera libica. Ci sarebbero 3 bambini affogati durante il naufragio: «i corpi dei tre bimbi sono stati recuperati nelle ultime ore», spiegano i media libici dopo il tremendo naufragio di questa mattina. Intanto da Bruxelles arriva il monito del Presidente del Consiglio Ue Donald Tusk che da un lato ricorda a tutti i governi di non venire mai meno all’accoglienza e il soccorso delle persone in difficoltà nel Mar Mediterraneo, dall’altro però avvisa le Ong, «quello che l’Europa ha mandato è un messaggio chiaro a tutte le imbarcazioni che operano nel Mediterraneo, anche alle Ong: tutti devono rispettare la legge e non ostacolare il lavoro della guardia costiere libica». 



SALVINI, “PORTI ITALIANI CHIUSI ALLE ONG PER TUTTA L’ESTATE”

Contattato dall’Ansa, il portavoce della Marina Libica Ayob Amr Ghasem ha purtroppo confermato che al largo di Tripoli ci sono circa 100 migranti dati per disperati dopo il naufragio di un gommone avvenuto ancora in acque libiche. Non solo, Ghasem ha avvertito che dopo il salvataggio di 14 migranti irregolari vicino alle coste di Tripoli, la motovedetta salpata dalla postazione di Ahmadeya per andare a verificare la vicenda del gommone rovesciato, «non è ancora tornata alla base e sono in corso ancora le ricerche». In attesa di capire cosa possa effettivamente essere successo questa mattina, il Ministro degli Interni Matteo Salvini ha confermato in una intervista a “Circo Massimo” su Radio Capital i timori lanciati da Msf stamane nel commentare il naufragio libico e in generale il nodo dei migranti. «Per tutta l’estate i porti dell’Italia saranno chiusi alle Ong. Continueremo a salvare tutti quelli che ne hanno bisogno ma insieme agli altri Stati. Non siamo più soli». 

NAUFRAGIO IN LIBIA: DISPERSI 100 MIGRANTI IN MARE

Secondo fonti libiche, poi confermate dalla Guardia Costiera del Governo di Tripoli, questa mattina è avvenuto un grave naufragio al largo delle coste africane, pare a diversi chilometri a est di Tripoli. In mare ci sarebbero in questo momento almeno 100 migranti che rischiano la vita: «Fonti libiche: naufragio di un’imbarcazione a est di Tripoli che trasportava circa 100 migranti», il tweet uscito poco fa dall’emittente Sky News Arabiya. Secondo Al Jazeera invece, le guardie costiere libiche avrebbero confermato del naufragio mentre stavano effettuando un altro salvataggio, di 14 rifugiati sempre nel Mar Mediterraneo a poche centinaia di metri dalle coste libiche. Secondo l’inviato di Rai News24 da Il Cairo, Giuseppe Buonavolontà, le autorità libiche hanno spiegato che il naufragio è avvenuto perché il barcone con a bordo più di 100 metri si è ribaltato alla prima ondata del mare: «erano in troppi in quel barcone e ora sono alla deriva al largo di Tripoli».

L’ALLARME LANCIATO DA MSF

Il tutto arriva nel giorno delle conclusioni al Consiglio Ue di Bruxelles dove l’Italia ha tentato di far sentire la propria voce sulla questione immigrazione e sul problema delle tratte nel Mar Mediterraneo. Mentre l’Ue non sembra ancora “pronta” ad intervenire in maniera massiccia per ridistribuire le quote e l’accoglienza su più ampia gamma, i porti italiani e maltesi restano chiusi salvo emergenze da valutare caso per caso. Quella di oggi evidentemente lo sarebbe ma le Ong lamentano la posizione del Governo di Roma e del Ministro Salvini: è giusto di poche ore fa la nota pubblica di Medici senza Frontiere in cui viene rivolto un appello all’Europa riunita anche oggi. «Ogni morte in mare causata da queste misure è nelle mani dell’Europa. Ci bloccano e ci impediscono di svolgere il lavoro che i governi dell’Ue non riescono a fare, mentre disumanizzano le persone in stato di bisogno. I governi europei devono ritrovare il buon senso e mettere fine alle politiche che costringono le persone a rimanere intrappolate in Libia o a morire in mare», si legge nel comunicato. Salvini intanto annuncia dal Festival del Lavoro di Milano (qui tutti i dettagli), «Porti chiusi per tutta l’estate alle navi delle Ong. Vedranno l’Italia solo in cartolina, e l’Italia non sarà sola a comportarsi così. Continueremo a salvare tutti quelli che sono da salvare, ma con gli Stati che faranno gli Stati. E non saremo più soli».