A quasi 24 ore dalla tragica morte a seguito di un volo di circa 200 metri sul corno d’Acquilio, emergono ulteriori dettagli su questa triste vicenda. La vittima è Matteo Pancaldi, di anni 30, originario di Spilamberto, paese in provincia di Modena. Prima di morire stava praticando lo slackline, uno sport estremo che consiste nel camminare su una fune che unisce due vette, con un passaggio nel vuoto. Purtroppo per Matteo, il gancio di sicurezza non ha inspiegabilmente retto, ed è quindi caduto nel vuoto morendo sul colpo. La salma è stata recuperata soltanto la scorsa notte, dopo un lungo intervento da parte dei soccorsi. Il corpo senza vita del ragazzo caduto è stato vegliato fino all’arrivo dei soccorritori da due amiche che erano con lui, poi riaccompagnate alla macchina. Il ragazzo è stato messo su una barella, poi sollevato verso l’alto nel canale in cui era caduto, per 250 metri. Una volta superata la zona impervia, il corpo è stato affidato ai carabinieri. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SALMA PRESSO IL CIMITERO

Veneto, cammina su fune sospesa nel vuoto: precipita e muore. Tragica fine sul corno d’Acquilio in Lessinia per un uomo ieri, venerdì 29 giugno 2018: le operazioni di recupero del cadavere si sono concluse nella notte, dopo aver risalito con la barella un canale di 250 metri. Come vi abbiamo sottolineato, il dispositivo di sicurezza si è sganciato per motivi che non sono ancora noti: gli investigatori sono al lavoro per capire se si è trattato di un errore del defunto o della ditta che produce i moschettoni necessari per praticare lo slacklining. Un volo di 200 metri, nei pressi del sentiero di Cima Borghetto, che è risultato fatale per lo sportivo: i sanitari, giunti immediatamente sul posto, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. I colleghi de ladigetto.it riportano che la salma è stata portata al cimitero di Avio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DA CHIARIRE LE CAUSE

Tragica morte quella avvenuta nella giornata di ieri a 1400 metri di quota, sui Monti Lessini, confine fra Verona e Trento. Un ragazzo stava attraverso un baratro attraverso una fune sospesa nel vuoto, quando ha perso l’equilibrio ed è caduto. Il sistema di sicurezza che lo teneva agganciato alla corda, per cause ancora da chiarire, si è sganciato, e il ragazzo è precipitato per 200 metri per poi schiantarsi al suolo. La vittima, come detto sopra, stava praticando insieme ad altri ragazzi lo slackline, uno sport estremo che consiste nell’attraversare il vuoto fra due montagne, attraverso delle corde sospese. I praticanti di questo sport sono legati alle funi con dei sistemi di sicurezza, che purtroppo, nel caso specifico di ieri, non hanno funzionato. Si tratta di uno sport molto diffuso, e basta farsi un giro su Facebook per scoprire i molteplici gruppi di appassionati presenti in tutta Italia, dal nord al sud della nostra penisola. Fra le particolarità di questa pratica sportiva, anche le tende appese alle stesse funi, dove i vari sportivi si rilassano dondolandosi nel vuoto, e godendosi un panorama mozzafiato. I carabinieri di Trento stanno indagando per cercare di capire chi abbia commesso l’errore: se lo stesso ragazzo caduto, se un eventuale istruttore che l’ha imbragato, o se la ditta che ha prodotto i moschettoni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TRAGICA FINE

Un uomo è morto nella serata di ieri precipitando mentre attraversava un baratro su una fune sospesa nel vuoto. Il terribile incidente è avvenuto sulle montagne al confine tra Verona e Trento, più precisamente sui Monti Lessini, tra Passo delle Fittanze e Sega di Ala, a 1399 metri di altezza. Lo “slacklining” è la pratica di uno sport estremo che prevede il passaggio da una montagna all’altra su corde sospese nel vuoto, cui però gli appassionati restano agganciati attraverso un sistema di moschettoni. Per cause che non sono ancora note, e che andranno chiarite, il dispositivo di sicurezza – come riportato da Il Messaggero – si sarebbe sganciato, e l’uomo si è schiantato al suolo. Sul posto sono accorsi i sanitari del 118 di Verona con l’eliambulanza e una squadra del Soccorso Alpino, ma per l’uomo non c’era nulla da fare. Ai carabinieri di Trento è stata affidata l’inchiesta sulla tragica morte.

VERONA, CADE PER 200 METRI DA FUNE SOSPESA NEL VUOTO

La tragedia è avvenuta poco prima delle ore 19 di ieri, venerdì 29 giugno 2018. Alla Centrale del Suem 118 arriva la chiamata per un incidente mortale avvenuto sul Corno d’Aquilio. Stando alle prime informazioni, un giovane stava camminando su una slackfline stesa tra due rocce, sopra la forcella nei pressi del sentiero di Cima Borghetto. L’uomo sarebbe volato precipitando per circa 200 metri. Come riportato da Verona Sera, si è alzato in volo l’elicottero di Verona emergenza che, in diverse rotazioni, ha trasportato in quota 14 tecnici del Soccorso alpino di Verona e Ala. I soccorritori hanno raggiunto il punto in cui era caduto il corpo del ragazzo, che si trovava insieme ad un gruppo di amici. Non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane. Quindi hanno ricomposto e imballato la salma. Ci sono volute diverse ore per risalire il canale di 250 metri.