Quando una foto indigna quegli stessi social che hanno “invitato” e “invogliato” a postarla: già, in fondo quanto successo a Piacenza con il selfie davanti alla donna ferita (a cui hanno imputato una gamba dopo esser rimasta incastrata sotto il treno sui binari) si avvicina molto anche quanto avvenuto a Pompei, dove ieri un turista belga si è fatto una foto mentre era seduto sulla colonna della Basilica degli scavi archeologici. Due foto così diverse eppure cosi “vicine”, fatte e scattate per poter essere postate sui social – ormai è quasi l’unico obiettivo dei nostri “obiettivi fotografici” – e per poter far vedere quanto siamo fighi, diversi, alternativi, eroi, incoscienti e chi più ne ha ne metta. Eppure poi accade il gioco dell’indignazione: gli stessi social che vogliono la foto sempre più strana e sempre più buona per poter essere virale poi si trasformano in soloni e maestri di moralità pubblica. Forse una sana via di mezzo ci vorrebbe anche perché non siamo certi favorevoli alla stupida pratica di farsi fotografare nei momenti già inadeguati e assurdi, ma siamo anche dell’idea che i social siano una grande opportunità che spesso però non “stimola” l’uso della ragione e della logica, piuttosto della spavalda corsa a “farsi vedere”, non importa come ma l’importante è esserci.. (agg. di Niccolò Magnani)



LA MACABRA ROULETTE RUSSA

Anziché preoccuparsi delle condizioni della donna appena investita da un treno, si è affrettato a fare un selfie. Ha fotografato se stesso con la donna ferita, a cui poi è stata amputata una gamba, sullo sfondo. Ma questo non è l’unico caso che sta facendo indignare Piacenza. La scorsa notte, come raccontato i giornali locali, un automobilista ha chiamato il 112 segnalando che lungo la strada provinciale alcuni ragazzi, come in una sorta di macabra roulette russa, avevano piazzato delle sedie in mezzo alla carreggiata al buio, spostandosi solo all’ultimo momento al sopraggiungere delle auto. Anche in questo casino i carabinieri hanno avviato le indagini. Una pattuglia è intervenuta nel luogo indicato, ma non avrebbe non ha trovato riscontri. A dimostrazione di quanto accaduti restano in effetti le telefonate dei testimoni, visto che i militari non hanno trovato nessuno. (agg. di Silvana Palazzo)



BLOCCATO MA NESSUN REATO CONFIGURABILE

Lo scatto di un autoscatto ha fatto il giro del web sollevando la polemica. E’ accaduto lo sorso 26 maggio alla stazione di Piacenza, dove un giovane ha pensato di scattarsi un selfie choc con alle spalle una donna che era stata da poco travolta da un treno, rimasta chiaramente ferita e che in seguito le sarà amputata una gamba. A fissare il momento dell’autoscatto è stato il giornalista Giorgio Lambri la cui foto è stata pubblicata oggi sul quotidiano Libertà. Il giovane è stato invece bloccato dalla Polizia ferroviaria, identificato e costretto a cancellare quel vergognoso selfie dal suo smartphone, fatto mentre la malcapitata, ferita gravemente, veniva soccorsa. In realtà, sebbene la Polfer starebbe valutando la posizione del ragazzo, come riporta RaiNews pare non vi siano reati configurabili. Diverso il discorso da un punto di vista morale dove chiaramente il ragazzo ha ampiamente peccato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL SELFIE CHOC

La donna era appena stata investita dal treno, con una gamba martoriata, lui si stava facendo un selfie con tanto del segno “V” di vittoria. L’episodio, a dir poco sgradevole e ai limiti della follia umana, è accaduto lo scorso 26 maggio. Ad immortalarlo è stato il giornalista Giorgio Lambri, che oggi ha pubblicato lo scatto sul quotidiano La Libertà, in cui si nota sulla destra la donna appena investita, soccorsa dal personale medico e sanitario, e sulla sinistra, sulla banchina del treno vestito completamente di bianco, un ragazzo che si scatta una foto e che sembra appunto fare il famoso gesto della vittoria. L’episodio è avvenuto presso la stazione di Piacenza, e il ragazzo, dopo essere stato colto in flagrante e fermato dalla polizia ferroviaria, è stato poi costretto a cancellare lo scatto.

CANCELLATO IL SELFIE DOPO PROTESTE

Il giovane ha addirittura protestato mentre le forze dell’ordine gli intimavano di eliminare per sempre gli scatti dal suo smartphone, non comprendendo quindi la gravità del gesto appena portato a termine. La Polfer sta esaminando la posizione del ragazzo, ma come riporta l’edizione online del quotidiano Il Messaggero, non sembrano esservi gli estremi per alcun reato: solo tanta rabbia, disgusto e indignazione. La foto la potete trovare in alto a questa notizia, e nella sua pubblicazione il giornalista Giorgio Lambri ha aggiunto la didascalia: «La barbarie che non ti aspetti: il selfie davanti a una tragedia». Per la cronaca, la donna non è in pericolo di vita, ma le è stata amputata la gamba destra.