L’acquisizione da parte della Bayern di Monsanto Company sta facendo discutere nelle ultime ore, con la fusione in programma giovedì 7 aprile 2018: affare da 66 miliardi di dollari, con il marchio della multinazionale di biotecnologie agrarie che sparirà Sulla vicenda, oltre la protesta degli ambientalisti, ha preso posizione anche la Coldiretti (maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, ndr), che ha diramato un lungo comunicato. Eccone un altro stralcio: “Il miliardo e mezzo di produttori agricoli mondiali sono stretti in una tenaglia da pochi grandi gruppi multinazionali che dettano le regole di mercato nella vendita dei mezzi tecnici necessari alla coltivazione e all’allevamento nelle aziende agricole, a partire dalle sementi, ma anche nell’acquisto e nella commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BAYER CANCELLA MARCHIO MONSANTO
Bayer cancella marchio Monsanto: è arrivato il via libera dell’Antitrust americano. L’azienda chimica e farmaceutica tedesca acquisirà giovedì 7 giugno 2018 la multinazionale di biotecnologie agrarie: una operazione da 66 miliardi di dollari, incluso il debito della società acquisita. Come sottolineato da Il Fatto Quotidiano, terminata la fusione il marchio della Monsanto verrà cancellato. Grande la soddisfazione della Bayer, con il presidente Werner Baumann che ha sottolineato: “Questa acquisizione rappresenta una pietra miliare strategica per rafforzare il nostro portafoglio di aziende leader nel campo della salute e della nutrizione”, con la Bayer che varerà un aumento di capitale di circa 6 miliardi di euro per completare la storica operazione. Prosegue Werner Baumann sulla fusione che si completerà tra tre giorni: “Raddoppieremo le dimensioni della nostra attività agricola, creeremo un motore di innovazione leader nell’agricoltura: ci posizioneremo con l’obiettivo di servire meglio i nostri clienti e sbloccare il potenziale di crescita nel settore”.
BAYER-MONSANTO, FUSIONE DA 66 MILIARDI DI DOLLARI
Come vi abbiamo sottolineato, lo scorso 29 maggio 2018 l’Antitrust Usa ha dato il via libera: nascerà così la più grande azienda integrata di pesticidi e sementi al mondo. Per assicurare la tutela della concorrenza, era necessaria l’approvazione della vendita di parti della società, con Makan Delrahim (capo dell’Antitrust americana, ndr) che ha analizzato: “Il sistema agricolo americano è di fondamentale importanza per la nostra economia, per il nostro sistema alimentare e per il nostro stile di vita”, riporta Il Fatto Quotidiano. Una mossa strategica importante per Bayer, che potrebbe ricevere un contributo positivo all’utile di base per azione già dal 2019. Dal 2021, invece, il beneficio potrebbe essere in percentuale a due cifre. E ancora: dal 2022 l’azienda tedesca prevede sinergie da 1,2 miliardi di dollari all’Ebitda prima di voci speciali. Non mancano però le proteste come sottolinea Repubblica: “Con l’acquisizione di Monsanto da parte della Bayer, dopo la fusione tra DuPont e Dow Chemical e l’acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina, il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci è concentrato nelle mani di sole tre multinazionali con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori”, il commento di Coldiretti. L’affare è stato definito “matrimonio infernale” dagli ambientalisti.