C’è del lavoro da sbrigare in paradiso e la piccola Iaia vi è volata “per renderlo un posto migliore”. Così ha scritto in un messaggio la mamma di Ilaria Orlando, soprannominata Iaia, morta dopo cinque anni di battaglia contro una forma di tumore raro. Non era servito neanche il viaggio in America per sottoporla a cure avanzate, la piccola di 9 anni è morta all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, circondata dai suoi cari e anche da tre amici speciali, i cantanti del gruppo Il Volo che da tempo, come altri, erano diventati suoi amici. In questi anni infatti molti erano stati gli eventi organizzati per raccogliere fondi per le cure della bambina, ma a nulla è servito. Ilaria era originaria di Roccaraso in provincia dell’Aquila e soffriva di un rar neuroblastoma, un tumore che ha origine dalle cellule del sistema nervoso autonomo, cioè quell’insieme di strutture (fibre nervose, cellule nervose raggruppate che formano i cosiddetti gangli e cellule simili a quelle nervose che si trovano all’interno della ghiandola surrenale) che controlla alcune funzioni involontarie come il battito cardiaco, la respirazione o la digestione.
LA BATTAGLIA CONTRO IL RARO TUMORE
Questo tipo di tumore colpisce soprattutto i bambini al di sotto dei 10 anni, Ilaria ne aveva 4 quando si ammalò. I neuroblasti si trovano in tutte le parti dell’organismo e si tratta di cellule nervose presenti addirittura già presenti nell’embrione e nel feto. Così hanno commentato i tre tenori de Il Volo: “Abbiamo sperato fino alla fine che Ilaria potesse vincere la sua battaglia contro il male che da anni l’affliggeva. Speravamo che potesse farcela. Ma così non è stato. Siamo stati sempre in contatto con i genitori per conoscere l’evolvere della situazione. I rapporti non si sono mai interrotti e purtroppo eravamo a conoscenza che le condizioni della bambina si erano improvvisamente aggravate. Ciononostante abbiamo continuato a pregare per lei, mai abbandonando la speranza che un miracolo potesse accadere”.