E’ morto ieri, in un incidente stradale su ponte Marconi, a Roma, il giovane Simone Martyniak, residente nello stesso Municipio Arvalia. A darne notizia è RomaToday che riporta il grande sconforto e l’immensa incredulità dell’intera comunità per la scomparsa del giovane che il prossimo 26 agosto avrebbe compiuto 19 anni. Simone frequentava l’Istituto Professionale di via dei Papareschi, oggi in lutto. Alle ore 10.00 l’intera scuola ha rispettato un minuto di silenzio, al suono della campanella, proprio in memoria dell’alunno scomparso, amato da tutti e soprannominato “l’angelo biondo”. La dinamica dell’incidente sarebbe ancora tutta da accertare ma stando alle prime informazioni pare che Simone sia stato sbalzato in aria dalla sella di uno scooter Honda Sh 125 che stava guidando, morendo sul colpo. I primi soccorritori giunti su Ponte Marconi hanno parlato di scena “straziante”. Insieme a lui sul motorino c’erano altri due ragazzi rimasti gravemente feriti e trasportati d’urgenza in codice rosso agli ospedali Sant’Eugenio e San Camillo. Il due ruote si sarebbe scontrato con una Audi A3 all’altezza dell’incrocio con lungotevere di Pietra Papa alle 4 del mattino di domenica 3 giugno.



IL SALUTO DELLA JUNIORES

Dopo la notizia della morte di Simone Martyak, l’intero quartiere nel quale viveva, in zona Marconi, si è riunito ieri attorno alla famiglia. Il giovane 18enne, oltre ad essere ancora uno studente giocava nella SS Lazio calcio a 5. La società sportiva ha voluto ricordare il ragazzo con la maglia biancoceleste: “Ti vogliamo ricordare così. Con questo sorriso stampato su quel volto da angelo biondo. In questi momenti non ci sono parole. C’è solo sconforto, sgomento ed inconsolabile dolore. Non riusciamo a farcene una ragione e mai ce la faremo”. Sulla fanpage di Facebook della società, sono numerosi i commenti di cordoglio di amici e conoscenti del ragazzo rimasto ucciso nel grave incidente stradale. Il pensiero è andato soprattutto ai genitori di Simone ed ai compagni della Juniores che oggi continuano a piangerlo. “Simò, fai buon viaggio e che ti sia lieve la terra”, si conclude il lungo post a lui dedicato.



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