Coperto dei peggio insulti, di minacce via social network, definito razzista, omofobo e con il rischio di una condanna per aver violato la legge anti discriminazione e quant’altro, Jack Phillips, il pasticciere americano di fede cristiana che nel 2012 rifiutò di preparare una torna nuziale per il matrimonio di una coppia gay, adesso una bella torta se la starà preparando tutta per lui. La storia è nota e ci sono voluti ben sei anni di corsi e ricorsi legali per arrivare alla sentenza definitiva, quella della Corte suprema, che magari avrebbe cose più importanti di cui occuparsi. Jack Phillips, protestante anglicano praticante, un giorno ricevette in negozio una coppia di gay, tali David Mullins e Charlie Craig, che ordinarono una torta per il loro imminente matrimonio. Lui rifiutò per motivi religiosi, e partii la causa, accusato di aver violato le leggi anti discriminazione, che proibiscono a qualunque tipo di negozianti di rifiutare i loro servizi sulla base di sesso, razza, stato coniugale o orientamento sessuale. Lui rispose che invece la richiesta andava contro la sua libertà religiosa.
Fu un corto circuito che dimostrò la stupidità di una legge del genere, che nel riconoscere diritti ad alcuni priva altri dei loro. La Corte suprema invece con sette giudici a favore e due contrari ha annullato la precedente sentenza della Commissione per i diritti civili del Colorado dando ragione a Phillips. Il pasticciere si era semplicemente limitato a dire alla coppia di rivolgersi a un altro negozio o di ordinarne una fatta appositamente, ma per i due omosessuali si trattò di un attacco alla loro libertà sessuale. Il pasticciere, per altro, sempre per motivi di fede, si rifiuta di fare torte decorate con simboli di Halloween, divorzi, addii al celibato. Per il pasticciere, le sue torte sono paragonabili a opere d’arte e nell’essere obbligato a farne una che riconosce il matrimonio di persone dello stesso sesso, significa violare il Primo emendamento basato sulla libertà religiosa e di parola. In sostanza, la vittoria dell’uomo si basa sul concetto che nessuno, neppure il governo, può obbligare un artista a produrre opere che vanno contro ciò in cui lui crede. Numerosi casi analoghi si sono succeduti in America, in Inghilterra e in Irlanda del nord, normalmente con la vittoria degli omosessuali: i pasticcieri evidentemente non erano artisti…