Carolina Orlandi, figlia della compagna di David Rossi, è tornata a parlare dell’ex capo comunicazione di Mps morto il 6 marzo 2013 precipitando dalla finestra del suo ufficio in Rocca Salimbeni. Lo ha fatto a Mattino 5, ai cui microfoni ha ribadito la sua richiesta di verità e giustizia. «Non siamo partiti subito con la teoria del complotto. Abbiamo fatto delle domande, ma alcune sono rimaste ancora senza risposta». La tesi del suicidio si è incrinata per Carolina Orlandi e sua madre dopo aver visto il video della caduta di David Rossi dalla finestra del suo ufficio. «È stato necessario vedere quel video, oltre che le foto dell’autopsia. Da quel momento abbiamo cominciato a dubitare la versione della procura». Carolina ha dunque ribadito l’importanza di quel filmato: «È materiale prezioso per noi perché svela la caduta anomala e le presenze nel vicolo, delle sagome che lasciano intendere che ci fossero delle persone». Ma questa è solo una delle tante anomalie che secondo lei questo caso contiene: «Non sono mai richieste le celle telefoniche». Clicca qui per il video dell’intervista a Mattino 5.



DAVID ROSSI, MPS: CAROLINA ORLANDI A MATTINO 5

«Era sotto stress, ma non si sarebbe mai suicidato. Penso che sia stato ucciso». A parlare a Mattino 5 anche Antonella Tognazzi, compagna di David Rossi, il manager di Mps che secondo la Procura di Siena si sarebbe tolto volontariamente la vita. In studio la figlia Carolina Orlandi, che ha parlato anche del legame con il compagno della madre: «Era a tutti gli effetti per me un padre». Da un quadro dipinto dal manager ha tratto la copertina del suo libro, “Se tu potessi vedermi ora”, edito da Mondadori, nel quale ha trattato la vicenda. «Questo quadro lo ha fatto David nel ’91, ce l’ho incorniciato in camera. Ho visto una finestra, un davanzale e i mostriciattoli» che per lei rappresentano «le persone che gli hanno fatto del male». Difficile però per Carolina Orlandi spiegare cosa sia successo a David Rossi: «Io non posso dire cosa è successo quella sera, ma posso dire cosa non è successo in base agli elementi che ci sono. Due giorni prima di morire scriveva di voler parlare con la procura», ha raccontato oggi a Mattino 5.



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