E’ tornato in Italia il latitante Vincenzo Macrì, considerato uno degli esponenti più importanti della ‘ndrangheta di Siderno, in provincia di Reggio Calabria. Il malavitoso è atterrato questa mattina alle ore 6:25 presso l’aeroporto di Roma, Fiumicino, con volo da San Paolo, in Brasile. Proprio nella città verdeoro il Macrì era stato catturato, grazie alla collaborazione fra la polizia italiana e quella di Brasilia. Una volta atterrato sul suolo del Bel Paese, è stato condotto dalla Polaria negli uffici della polizia di frontiera per la foto di rito, nonché per espletare le formalità relative al suo arresto sul territorio nazionale. Dopo di che Vincenzo Macrì è stato trasferito presso il carcere di Rebibbia in Roma in attesa di condanna. Il boss era ricercato da tre anni circa, e precisamente dal settembre del 2015, per associazione di stampo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, emesso nell’ambito dell’indagine denominata “Acero Connection”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TRASFERITO A REBIBBIA

Da qualche ora Macrì è ufficialmente un carcerato dello Stato italiano, sbarcato a Fiumicino dopo la decisione ufficiale di estradizione avvenuta negli scorsi mesi dal Sud America. Il 53enne è stato scortato all’interno del carcere romano di Rebibbia dove vi rimarrà in attesa di capire come verrà impostato l’ingente iter giudiziario del “boss dei due mondi” finalmente giunto sul territorio nazionale per scontare la pena per i reati commessi. Come noto, il boss calabrese era latitante dal settembre 2015 ed era ricercato per «associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’indagine “Acero Connection”». Il 53enne è stato intanto scortato dagli agenti della Criminalpol negli uffici della Polizia di Frontiera per la foto segnalazione e per le varie formalità per quanto riguardano gli arresti su territorio nazionale: subito dopo è stato portato a Rebibbia dove inizierà a scontare la pena italiana. (agg. di Niccolò Magnani)



L’ESTRADIZIONE DOPO UN ANNO IN BRASILE

Vincenzo Macrì è rientrato in Italia. Il 53enne figlio di Antonio, detto il “boss dei due mondi”, era stato arrestato un anno fa, a giugno del 2017, in Brasile, presso l’aeroporto di San Paolo mentre stava tentando di raggiungere Caracas, in Venezuela, dove viveva da tempo sotto falsa identità. A dare la notizia del rimpatrio è la Polizia di Stato, attraverso apposito comunicato. Vincenzo Macrì è considerato uno degli esponenti più importanti della cosca della ‘ndrangheta Commisso di Siderno (RC), e gestiva il traffico di droga e stupefacenti dal Sudamerica all’Europa. Prima di essere stato catturato dodici mesi fa, era latitante dal settembre del 2015, quando si era sottratto all’esecuzione di un provvedimento restrittivo per associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti.



E’ A ROMA DOPO ESSERE ATTERRATO A FIUMICINO

Le indagini che hanno permesso l’individuazioni di Macrì sono state condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo, con il supporto dello SCIP, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia. Macrì è atterrato quest’oggi all’aeroporto di Roma, Fiumicino, insieme agli agenti dello SCIP della Criminalpol, come si può notare dal video che trovate pubblicato qui in basso. L’uomo è stato subito portato nella Casa Circondariale della zona, e ora verrà sottoposto ad interrogatorio.