Poteva essere lo scoop del secolo, ma molti la ritengono una notizia falsa. Giuseppe Bevilacqua, l’82enne che avrebbe ammesso di essere Zodiac, è anche il Mostro di Firenze? Innanzitutto Bevilacqua ha smentito di aver mai detto di essere Zodiac, inoltre sono molti i dubbi. Ne ha parlato il criminologo Ruben De Luca a La Vita in Diretta: «Gli identikit vanno presi con le dovute cautele, comunque non mi sembrano particolarmente sovrapponibili, a parte qualche caratteristica generale. Bisognerebbe concentrarsi sugli omicidi per valutare differenze e analogie». Alla Cronaca Nera invece ha spiegato: «Che un unico serial killer abbia commesso due serie distinte di omicidi è altamente improbabile». Non va sottovalutato il fatto che il modus operandi sia diverso: Zodiac non uccideva solo doppiette, mentre il Mostro di Firenze sì. Il primo inviava tantissime lettere, l’altro solo una. «“E infatti sembrano proprio dei modus operandi appartenenti a due distinti assassini seriali, uno bisognoso di comunicare a tutti i costi (Zodiac, ndr), l’altro molto più riservato e carico d’odio e sessualità repressa, in particolare nei confronti delle donne (Mostro di Firenze, ndr). Non si può assolutamente paragonare un serial killer appassionato di codici cifrati e comunicatore compulsivo con uno molto più “silenzioso”». (agg. di Silvana Palazzo)
ZODIAC NON È IL MOSTRO DI FIRENZE?
Il caso Zodiac, un misterioso serial killer californiano che colpì tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni 70 per poi “ritirarsi” dall’attività e far perdere del tutto le sue tracce, è stato riaperto recentemente in Italia dal giornalista Francesco Amicone che ne ha ricostruito la vicenda traendo la conclusione che Zodiac avesse sì smesso di uccidere coppiette negli Usa, ma si sarebbe trasferito in Italia per colpire ancora: in realtà, secondo Amicone, il noto mostro di Firenze, personaggio su cui non si è mai fatto del tutto luce, era proprio Zodiac. Trasferitosi all’estero “per lavoro”. Si tratterebbe di un ex ufficiale dell’esercito americano, Joseph Bevilacqua, trasferitosi nel 1974 in Toscana e diventato poi direttore del cimitero del Falciani. Secondo la ricostruzione del caso fatta da Amicone, che avrebbe anche incontrato di persona l’uomo nell’estate scorsa e che gli avrebbe confessato di essere stato lui il mostro di Firenze, già nelle lettere firmate da Zodiac si poteva leggere decodificando i messaggi, la firma di Giuseppe Bevilacqua, come Pacciani e altri coinvolti nel caso conoscevano l’uomo.
LA STRANA MISSIVA DAGLI USA
Oggi su Il Giornale, Amicone parla di un comunicato ambiguo di cui non si conosce l’autore che smentisce tutto, giunto dall’America. Tra l’altro Bevilacqua avrebbe firmato, secondo il giornalista, un contratto per la stesura della sua biografia. “E a meno che lo Stato italiano, le Pagine bianche e la mano destra con la quale il vero Joe Bevilacqua ha firmato il contratto di ghostwriting con il sottoscritto non l’ abbiano ingannato, l’ identità completa dell’ex direttore del Cimitero Americano di Firenze e testimone del primo processo al Mostro di Firenze è la stessa che sta sulle lettere del Killer dello Zodiaco e agli atti del processo: Giuseppe. «Joe», per gli amici. Non c’è alcun Joseph in questa storia, a parte Joseph Bates, padre della prima vittima rivendicata di Zodiac: Jo Bates” scrive Amicone, riportando poi la missiva di minaccia ricevuta: “Smentisco di aver confessato a chicchessia di essere l’autore dei delitti del Mostro di Firenze e del killer Zodiac. Per il semplice fatto che non li ho commessi”. Annuncia poi che sporgerà querela.