Sul sito del quotidiano Avvenire oggi una intervista al cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della vita, che sabato compie 90 anni. La sua lunga vita è anche la storia della bioetica italiana. Nel raccontarsi il cardinale dà una notizia fino a oggi inedita, e cioè il ruolo di Padre Pio nella bioetica appunto grazie a quello che Sgreccia chiama “miracolo”. Il futuro cardinale racconta che nel 1973 Giuseppe Lazzati, rettore dell’università Cattolica di Milano, chiese al vescovo Franceschi un sacerdote 40enne che potesse guidare l’équipe pastorale dell’università di Roma dove in quel periodo era forte la contestazione studentesca: ” In un’occasione, con un fatto clamoroso, gli studenti avevano impedito al cardinale Angelo Dell’Acqua, vicario di Roma, di entrare nella chiesa della Facoltà sdraiandosi per terra”.



ELIO SGRECCIA E IL “MIRACOLO” DI PADRE PIO

Comincia la sua carriera così, diventando poi collaboratore della rivista Medicina e Morale, osservatore temporaneo della Santa Sede al consiglio europeo, collaboratore della pubblicazione Le mèdecin et les droits de l’homme a cura del Consiglio d’Europa quindi osservatore della Santa Sede  sui temi di etica medica. Gli viene poi chiesto di affrontare un concorso per la cattedra di bioetica, ma mancavano i fondi economici. “Per qualche giorno mi senti “tranquillo” per la impossibilità di trovare un finanziamento tanto cospicuo, ma qui giunse un miracolo di Padre Pio” racconta, aggiungendo che “il suo successore a San Giovanni Rotondo, monsignor Riccardo Ruotolo, interpellato in merito, rispose che la Casa Sollievo della Sofferenza era felice di finanziare la prima cattedra europea di bioetica”. Il cardinale poté così anche finire il suo secondo volume del Manuale di bioetica ricevendo i complimenti personali di Giovanni Paolo II.

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