In Veneto ieri si è diffusa in poche ore la psicosi per un presunto tentativo di rapimento. Un post è diventato subito virale su Facebook e WhatsApp, agitando genitori e insegnanti di mezza provincia. Decine di chiamate sono arrivate ai carabinieri, mentre in chat e sul web ci sono state centinaia di condivisioni di messaggi e moniti delle maestre «a controllare i figli all’uscita dalla scuola». I carabinieri non hanno fatto neppure in tempo ad attivarsi che nel tempo di qualche clic l’allarme si è era diffuso tra le famiglie e nelle scuole di cinque comuni: Treviso, Casier, Preganziol, Mogliano e Roncade. «Poco fa è stata segnalata a Frescada una Jaguar nera con a bordo un uomo di mezza età e una ragazza di colore sulla trentina, che hanno scattato delle foto a due bambini che giravano in bici al parchetto di via Piave, sembra che non sia il primo episodio». È questo il post che ha dato inizio alla psicosi: condiviso centinaia di volte, si è ingigantito in poco tempo.
LA BUFALA DELLA COPPIA CHE RAPISCE BAMBINI
Ore di allarmi e paura sulle chat venete ieri. «Non porto il bambino all’asilo domani», scrive una mamma. «Ma saranno pedofili?» e «Forse zingari» sono solo alcuni dei tantissimi messaggi circolati ieri tra Facebook e WhatsApp. La psicosi tra l’altro è stata avallata da alcune note pubblicate dalle direttrici delle scuole materne: «Avviso urgente, non è una bufala. Ieri hanno tentato di rapire un bambino di 6 anni in bicicletta al parco a Preganziol. Poi hanno provato anche alla scuola dell’infanzia di Casier. Chiedo a tutti la collaborazione in entrata e in uscita sia dalla materna che dal nido. Chiudete il cancello e abbiate un occhio vigile non solo sui vostri bambini. Grazie. La Direttrice». E invece è una bufala. A dirimere la questione è stato Paolo Galeano, sindaco di Preganziol: «Sono stati prontamente interessati della questione sia i Carabineri che la Polizia Locale del Corpo Intercomunale di Casier e Preganziol, che hanno provveduto a tutti gli accertamenti del caso, non rilevando ad ora (anche dalle immagini delle telecamere di sicurezza) nulla di corrispondente o collegato a quanto segnalato. Tutte le autorità competenti sono comunque allertate: in caso di sospetti riconducibili alla segnalazione vi inbitiamo a chiamare immediatamente la Polizia di Stato e/o i Carabinieri. Grazie mille per la collaborazione!».