Sono proseguite fino alla sirena finale le trattative al G7 in Canada per provare a trovare un’intesa sul commercio, evitando così una guerra commerciale innescata dai dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Poco fa l’agenzia Ansa, apprendendolo da fonti diplomatiche internazionali, ha aggiornato il tavolo canadese, svelando che: «I leader del G7 dovrebbero raggiungere una sintesi e siglare un comunicato congiunto finale, scongiurando una spaccatura. Il documento dovrebbe trattare anche la questione dei dazi». Una conferma è arrivata dal leader canadese Trudeau, che ha ammesso: «Il documento finale è stato firmato da tutti, malgrado le tensioni con Trump sui dazi». Difficile capire se tale documento rappresenti realmente un passo in avanti sulla guerra commerciale, anche perché, stando alle dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore, sembrano ancora distanti i vari attori protagonisti, con la Merkel e Macron da una parte, e il solito Trump dall’altra. Insomma, si dispensa ottimismo, si fanno sorrisi e si stringono le mani, ma di concreto e di reali passi in avanti è stato fatto davvero poco. Bisognerà capire se nelle prossime ore scaturirà qualcosa di nuovo o se il tutto rimarrà in stand-by. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



LE PAROLE DI TRUMP SULLA RUSSIA

Torna a parlare della Russia il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’uomo più potente al mondo aveva anticipato nella giornata di ieri la volontà di reinserire la nazione di Putin fra i potenti, dopo che la stessa era stata cacciata nel 2014 a seguito dell’invasione della Crimea. E a riguardo Trump ha rilasciato dichiarazioni che ovviamente faranno discutere: «Riportare la Russia nel G7 è nell’interesse di tutti – ribadisce il concetto già esternato ieri per poi spiegare – l’invasione della Crimea da parte della Russia è colpa di Barack Obama, di come ha gestito i rapporti con Mosca». Peccato però che la nazione dell’est Europa non sembri per ora intenzionata a rimettere piede nel G7, (che tornerebbe quindi alla vecchia denominazione G8), come ha spiegato già il ministro degli esteri, Sergei Lavrov, sottolineando che: «Abbiamo accettato la loro decisione e da allora abbiamo lavorato su altre piattaforme. I membri della Shanghai Cooperation Organization, i BRICS e il G20 condividono i nostri approcci». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL COMMENTO DELLA MERKEL

La spaccatura dovrebbe essere scongiurata: il G7 in Canada si concluderà con un comunicato congiunto che dovrebbe trattare anche la questione dei dazi. Lo rivela l’Ansa, che cita fonti diplomatiche internazionali. Un accordo sul commercio internazionale era stato annunciato dal premier Conte. Lo dicono anche fonti francesi e la cancelliera tedesca Angela Merkel: «Sul commercio il G7 adotterà una posizione comune», anche se «questo non risolverà i dettagli del problema» visto che «gli Stati Uniti rimangono concezioni differenti». Per Parigi, il documento menzionerebbe l’eccezione statunitense sul clima. Per quanto riguarda il commercio, i negoziati si sarebbero concentrati su una formula che richiede la modernizzazione dell’Organizzazione mondiale del commercio, così da soddisfare la delegazione Usa. Macron infatti ha sottolineato l’isolamento di Washington sul tema della lotta ai cambiamenti climatici, ribadendo che è assolutamente plausibile un «accordo a 6» che lasci fuori gli Usa. (agg. di Silvana Palazzo)



CONTE: “TRUMP CONTENTO DEL SUCCESSO DI M5S E LEGA”

Il Presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, a margine dei lavori del G7 ha parlato con i giornalisti anticipando un’intesa raggiunta tra i grandi della Terra sul delicato tema del commercio:”Dazi, tariffe, barriere, si è molto discusso al G7. Posso anticiparvi che abbiamo raggiunto un accordo e abbiamo tutti convenuto che il sistema del commercio internazionale basato sul Wto è un po’ datato, richiede un adeguamento alle realtà sociali ed economiche”. Come riportato da La Repubblica, Conte ha detto che Donald Trump avrebbe espresso soddisfazione per il successo di Lega e M5s in Italia:”Con il Presidente Donald Trump abbiamo avuto un colloquio cordiale, si è mostrato contento che due nuove forze politiche abbiano ricevuto un consenso elettorale e siano riuscite a formare un governo. All’esito di questo colloquio, il Presidente Trump mi ha invitato a Washington. 

Organizzeremo il prima possibile appena troveremo una data in comune”. Conte è sembrato poi fare parzialmente retromarcia sulla possibilità di rimuovere fin da subito le sanzioni, come riporta Huffington Post:”Sulla Russia abbiamo una posizione di dialogo che non significa abbandonare dall’oggi al domani il sistema delle sanzioni. Per quanto riguarda le sanzioni, gli accordi di Minsk sull’Ucraina non sono ancora attuati. Ma noi però abbiamo prospettato a tutti che avere la Russia isolata non conviene a nessuno, quindi ho rappresentato l’auspicio mio e dell’Italia che ci spossa essere quanto prima un G8 con la Russia seduta al tavolo”. (agg. di Dario D’Angelo)

TRUMP, “USA TRATTATI INGIUSTAMENTE SUL COMMERCIO”

La partecipazione di Donald Trump al G7 in Canada è stata breve. Arrivato in ritardo alla seconda e ultima giornata di lavori del vertice, il presidente Usa se ne è andato in anticipo, saltando la sessione su ambiente e cambiamenti climatici, per prepararsi all’incontro con il dittatore nordcoreano Kim Jong-un a Singapore. Prima di partire però Trump ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha ribadito che «gli Usa sono stati trattati ingiustamente sul commercio». Ma il suo mirino non è puntato sui competitors, bensì sui leader passati. «Abbiamo perso 817 miliardi di dollari sul commercio, è ridicolo e inaccettabile». Si spiegano così, per il tycoon, i dazi su importazioni di acciaio e alluminio dalla Ue, «brutale nei confronti degli Stati Uniti». E questo i leader Ue «lo sanno». A tal proposito Trump ha aggiunto: «Quando glielo dico loro sorridono, non hanno nulla da dire. Anche il Canada e anche il Messico, con cui abbiamo un deficit di miliardi, senza contare le droghe. Molti di loro mi sorridono, ma tutto questo cambierà». (agg. di Silvana Palazzo)

TRUMP ARRIVA IN RITARDO E TRUDEAU LO BACCHETTA

Il G7 più teso e anche più atteso degli ultimi anni (basti pensare alle “aperture” al ritorno della Russia, al delicato tema dei dazi commerciali imposti dagli USA che si sta provando a scongiurare in extremis, e anche all’esordio del neopremier italiano, Giuseppe Conte) sta vivendo anche oggi una giornata particolarmente frizzante in quel di Charlevoix (Canada), tra polemiche a colpi di tweet, strette di mano particolarmente vigorose (ne sa qualcosa Trump…) e qualche gaffe. Protagonista, in questo caso, è ancora una volta il Presidente degli Stati Uniti, che si è presentato alla riunione del summit odierno, suscitando l’irritazione del padrone di casa, Justin Trudeau, che non ha mancato di farlo notare ai presenti. “Iniziamo senza attendere i ritardatati” ha infatti detto il Primo Ministro canadese riferendosi a The Donald, arrivato solo in ritardo all’inizio dei lavori della seconda giornata del G7: e Trump si è presentato solo dopo mentre lo stesso Trudeau stava completando il suo intervento, prendendo posto come nulla fosse accanto a Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale. (agg. di R. G. Flore)

SI CERCA UN COMPROMESSO SUI DAZI USA

Riprendono le discussioni al G7 attualmente in corso in Canada. Si cerca di trovare un compromesso fra i vari leader mondiali, in particolare sulla questione dei dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il numero uno degli USA lascerà il vertice alle ore 16:30 italiane per volare a Singapore, visto che il 12 giugno incontrerà il leader nordcoreano Kim Jong-un. Nelle ultime ore sembrerebbe essersi disteso il clima, per lo meno, rispetto a quanto accaduto ieri, con i toni un po’ accesi sui social. Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, come riporta Rai News, ha infatti spiegato che: «C’è la volontà da tutte le parti di trovare un accordo e di avere un approccio che sia vantaggioso per tutti». A tali parole ha replicato Donald Trump che ha parlato di «relazione molto speciale» con il leader d’oltralpe. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MACRON STRITOLA LA MANO A TRUMP

Si sa che gli incontri tra leader mondiali al G7 sono importanti soprattutto per le conseguenze che i rapporti personali possono far derivare anche nelle relazioni tra Paesi. E se i dettagli sono importanti, se non decisivi, l’idea che si ricava dal vertice di Charlevoix, in Canada, è che il “rapporto speciale” che sembrava essersi instaurato tra Donald Trump ed Emmanuel Macron appartiene al passato. Basta osservare la forza con cui il presidente francese ha stretto la mano del suo omologo Usa. Un’immagine che in queste ore sta facendo il giro del Pianeta: i segni lasciati dalla “energica” stretta dell’inquilino dell’Eliseo  sul povero Donald, attraverso quella che gli americani chiamano “handshake”, mostrano forse l’irritazione che la Francia prova ultimamente nei confronti degli Stati Uniti, colpevoli di aver imposto i dazi su alluminio e acciaio contro l’Europa, oltre che di essere usciti dall’accordo sul cambiamento climatico, stralciato quello sul nucleare iraniano e riproposto – senza consultare gli alleati – il ritorno della Russia nel formato G8. Clicca qui per la foto della stretta di mano e dei segni lasciati da Macron su Trump! (agg. di Dario D’Angelo)

WASHINGTON POST CONTRO TRUMP SUL G7

Prosegue la bagarre a distanza fra gran parte della stampa americana, e il presidente Donald Trump. L’ultima occasione dei giornalisti USA per attaccante l’uomo più potente al mondo è stato il G7, iniziato oggi e in fase di chiusura in queste ore. Il Washington Post titola con un eloquente «Il G6 e Trump», sottolineando l’evidente spaccatura fra il tycoon e il Vecchio Continente. Il Post ricorda inoltre come è nato lo stesso G7, in piena Guerra Fredda 40 anni fa, per creare una solidarietà politica e commerciale fra le nazioni più potenti al mondo, cosa che però The Trump, con i suoi dazi e i suoi vincoli, sta decisamente minando: «Ne consegue che la decisione di Trump di creare agitazione nel G7 – si legge sul Post – è più di un gioco o una richiesta di attenzione infantili. Significa minare i valori che il G7 è stato creato per salvaguardare». A riguardo va segnalato un simpatico siparietto, una stretta di mano molto vigorosa fra il presidente americano e il francese Macron, che ha lasciato evidente segni sulle mani del primo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

TRUMP INVITA CONTE ALLA CASA BIANCA

Donald Trump spiazza tutti: il presidente Usa ha ribaltato il G7 parlando di un reintegro della Russia. Mentre il premier canadese Justin Trudeau, d’intesa con il presidente francese Emmanuel Macron e la Cancelliera tedesca Angela Merkel, preparavano la trincea per attaccarlo sui dazi, arriva il colpo di scena. La confusione è cresciuta quando il premier austriaco Sebastian Kurz ha fatto sapere dopo un incontro con Vladimir Putin di essere pronto ad ospitare a Vienna un summit tra il presidente russo e quello americano. Questo vertice potrebbe rilanciare un nuovo asse europeo con Austria, Italia e Ungheria, a tutto svantaggio di Germania e Francia. Il debutto del premier italiano Giuseppe Conte è stato promosso da più parti: al termine della prima giornata di lavori del G7 il presidente del Consiglio e quello americano hanno organizzato un colloquio. Fonti della delegazione italiana hanno fatto sapere che Donald Trump avrebbe invitato formalmente Conte a Washington, alla Casa Bianca, per un nuovo incontro. (agg. di Silvana Palazzo)

G7, TRUMP CONFERMA DAZI E SPIAZZA CON LA RUSSIA

Secondo ed ultimo giorno per il G7 2018, in corso di svolgimento in Canada, a Charlevoix. Quella di ieri è stata una giornata in cui ha rubato la scena, come previsto, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e che, come sottolineato dal quotidiano La Repubblica, ha sancito ancora di più la divisione fra il Vecchio Continente e l’America. Trump ha di fatto minacciato altri dazi se gli europei non cederanno sul surplus commerciale, scatenando quindi una guerra sul commercio che nessuno vuole innescare. L’altro colpo di scena è stata la richiesta del reintegro della Russia nel G7 (che tornerebbe ad essere G8), dopo che la stessa nazione comandata da Putin era stata estromessa all’unanimità a seguito dell’invasione della Crimea nel 2014.

TRUMP SE NE VA QUESTA MATTINA?

Sulla posizione russa c’è da sototlineare un mezzo “pasticcio” italiano, con Conte che prima apre al reintegro della nazione dell’est Europa, per poi fare ritorno sui suoi passi in serata, con fonti da Palazzo Chigi che spiegano che «non c’è stata nessuna retromarcia da parte dell’Italia rispetto alla volontà di sostenere la prospettiva di un ritorno della Russia nel G8. A Charlevoix l’Italia ha portato convintamente una posizione di dialogo con la Russia». L’Italia si allinea quindi alla posizione delle altre nazioni europee: finché il Cremlino non rispetterà gli accordi sull’Ucraina, la Russia rimarrà fuori, e le sanzioni non verranno tolte. Ma il tema caldo restano i dazi, con il fronte europeo, capitanato dalla cancelleria tedesca Angela Merkel, che insiste affinché Trump riveda la sua posizione, ma l’uomo più potente della terra sembra intenzionato ad andare avanti sulla sua strada e a conferma di ciò, il fatto che questa mattina potrebbe già lasciare il Canada per volare a Singapore da Kim: più rottura di così…