Choc in spiaggia a Rimini: un uomo è morto mentre nuotava in mare davanti a centinaia di bagnanti. La vittima è un 61enne residente a Brescia che è stato soccorso, invano. Stando alle prime indiscrezioni emerse, l’uomo intorno alle 11.30 è stato notato da un bagnino di salvataggio mentre annaspava in acqua. Subito sono scattati i soccorsi. È stato portato a riva, all’altezza del bagno zona 127 di Rivazzurra, dove sono partite le manovre per salvarlo. Sul posto infatti sono accorsi i sanitari del 118 con un’ambulanza e un’auto medicalizzata. Come riportato da Fanpage, la causa della morte è la sindrome da sommersione, cioè un caso di arresto cardiaco per inizio di annegamento. Al bagno 127 comunque sono intervenuti, oltre ai sanitari, anche gli uomini della Capitaneria di Porto per effettuare i rilievi del caso. L’uomo era venuto in vacanza insieme a un gruppo di amici e sarebbero dovuti ripartire domani.
RIMINI, 61ENNE VITTIMA DI SINDROME DA SOMMERSIONE
Sindrome da sommersione, questa la causa della morte del 61enne che nuotava in mare a Rimini. Con questa espressione si intende una concatenazione di eventi fisiopatologici caratteristici di una prolungata sommissione in acqua. Con un numero di decessi pari a circa 372mila per anno, l’annegamento è considerabile una vera e propria malattia globale. In Italia ogni anno i casi di incidenti in acqua che danno luogo a decessi e ricoveri sono circa 1000, con una mortalità che si avvicina al 50%. Il trattamento extraospedaliero di una vittima di annegamento è condizionata da diversi fattori, ma rappresenta un punto cardine dell’assistenza per la sua possibilità di sopravvivenza a breve e a lungo termine. Il fattore tempo, inteso come tempo trascorso dalla sommersione al soccorso, è importante, così come il recupero e il trattamento delle vie aeree. Nel caso dell’uomo morto a Rimini però il soccorso è stato vano.