La Dia di Catania ha arresto cinque persone colpevoli di aver provocato un buco da ben 10 milioni di euro, in una casa di riposo per anziani disabili. Come sottolineato dall’edizione online di SkyTg24, l’operazione è stata eseguita in collaborazione con i centri operativi di Palermo, Reggio Calabria, Caltanissetta e dalla sezione di Messina. L’indagine chiamata Giano Bifronte, ha portato all’arresto di cinque soggetti, tutti titolari dell’istituto per l’accoglienza degli anziani, e ritenute legate alla massoneria e all’associazione antimafia. L’accusa nei confronti dei 5 fermati è di associazione a delinquere finalizzata alla distrazione di fondi regionali.



I TITOLARI HANNO OTTENUTO DUE RICONOSCIMENTI ANTIMAFIA

Il blitz della Dia di Catania è partito questa mattina di martedì 10 luglio fin dalle prime ore dell’alba, a seguito delle disposizioni del Gip, su richiesta della procura di Catania, a cui capo vi è Carmo Zuccaro. L’operazione è invece guidata da Renato Panvino, dirigente della polizia di stato, in collaborazione come detto sopra con i centri operativi delle vicine provincie siciliane. La struttura incriminata è l’istituto medico psico-pedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Batiati, a cui capo vi è Corrado Labisi, facente parte di una nota famiglia nota per aver ricevuto due premi internazionali antimafia.

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