Due organizzazioni criminali sono state sgominate a Napoli attraverso un blitz che ha portato all’arresto di 20 persone. Sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e alla detenzione di stupefacenti. Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro numerosi beni a fini di confisca per un valore totale di 2,5 milioni di euro. Spacciavano droga tra Napoli, Cercola, Volla, San Giorgio a Cremano, Viareggio e in carceri di varie regioni. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno permesso di svelare l’esistenza di questi due gruppi criminali collegati tra loro per la commercializzazione di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina. La prima piazza di spaccio è stata individuata nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Il centro operativo era tra i palazzi popolari del “Bronx”. Gli affari erano gestiti da esponenti di primo piano del clan Formicola – tra cui Giulia Formicola, Salvatore e Assunta Rispoli, rispettivamente sorella e nipoti di Ciro Formicola, capo del clan e in carcere nel 41 bis. L’altro clan, quello con cui i Formicola avevano legami commerciali, fa capo al pregiudicato Pasquale Matarazzo, che a sua volta operava con il clan Veneruso.



NAPOLI, SPACCIO DROGA A DOMICILIO: 20 ARRESTI

I carabinieri del nucleo Investigativo di Torre Annunziata, con la collaborazione dei colleghi delle compagnie competenti per territorio, del 10° Reggimento Campania e del 7° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano, in provincia di Salerno, hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 20 indagati. Dalle indagini è emerso come la cocaina veniva ordinata via telefono o attraverso i social network e consegnata ovunque, attraverso una rete di spacciatori che fungevano da corrieri a domicilio. La droga veniva consegnata anche all’esterno di scuole a studenti e a imprenditori presso le loro aziende. La cocaina veniva venduta anche ad autotrasportatori che prenotavano in anticipo le dosi per consumarle durante il viaggio. Richiamavano i clienti per sapere se erano soddisfatti del servizio e se il taglio della droga era adeguato in relazione al rapporto qualità-prezzo, rimborsando in alcuni casi con dosi omaggio chi non era soddisfatto. L’attività investigativa ha permesso di documentare l’occupazione abusiva di un appartamento popolare a Volla. 



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