L’immigrato clandestino che ha provato a violentare una donna mentre questa faceva jogging a Roma, presso le Terme di Caracalla, è stato identificato dalle forze dell’ordine. È risultato essere un clandestino senza fissa dimora. L’uomo è stato arrestato proprio a Caracalla, dove si aggirava ancora, con l’accusa di tentato stupro e ora dovrà affrontare un processo penale che potrebbe comminargli una pesante condanna. «Non avrei mai pensato che mi potesse accadere una cosa simile, ha detto agli inquirenti. Devo ringraziare quel ragazzo che è intervenuto. Se non ci fosse stato lui, forse non sarei qui a raccontarla» ha raccontato la vittima dell’aggressione che ha subito riconosciuto il ghanese quando lo ha visto. Si è rivelata importante anche la dettagliata descrizione che ha fornito alle forze dell’ordine. (agg. di Silvana Palazzo)



ECCO COME È STATA SALVATA A CARACALLA

Dalle prime informazioni filtrate dalla Procura di Roma ai colleghi del Messaggero, il runner-eroe che col suo semplice arrivo a evitato la violenza carnale ai danni della 38enne a Caracalla ha visto anche un intervento energico da parte del corridore italiano che non si è spaventato davanti all’energumeno violentatore. Il 33enne cingeva troppo forte la donna e la palpeggiava senza che lei potesse divincolarsi in alcun modo: ci è voluto allora un pugno molto forte scagliato dal runner ai danni del clandestino aggressore, il quale ha perso l’equilibro ed è rimasto stordito per qualche secondo, decisivo perché la donna potesse scappare via, salvata da violenza certa. Il ghanese, come raccontato anche nei primi dettagli qui sotto, ha poi tentato una nuova aggressione a entrambi con un ramo, ma poco dopo si è dato spontaneamente alla fuga.



ROMA, VIOLENZA A CARACALLA

È avvenuto tutto il 29 giugno scorso ma è oggi che un 33enne ghanese è stato arrestato con l’accusa infamante di tentato stupro, in pieno giorno, di una 38enne romana mentre stava facendo del semplice jogging. Riavvolgendo il nastro, il Messaggero in edicola oggi racconta nei dettaglio quanto avvenuto in quegli attimi di terrore vissuti dalla giovane runner aggredita senza averne avuto alcun preavviso. Durante la festa dei Santi Pietro e Paolo, una donna che abitualmente percorre diversi tratti attorno al quartiere Caracalla decide di smaltire il pranzo andando a fare un’oretta di jogging in libertà e solitudine, come è solita fare, per di più in pieno giorno e senza timore che qualcuno potesse aggredirla. Purtroppo però un 33enne di origini ghanesi era non si ancora per quale motivo appostato dietro un cespuglio e quando la ragazza è giunta nel tratto del parco semi-deserto, il giovane è spuntato fuori con la chiara intenzione di aggredirla e non certo “verbalmente.



IL RUNNER-EROE EVITA LO STUPRO IN PIENO GIORNO

Secondo il racconto dei colleghi del Messaggero, la donna ha tentato subito di chiedere aiuto avendo la forza di urlare in un momento in cui spesso purtroppo la paura e l’umiliazione prendono il sopravvento, “in aiuto” del vile violentatore che approfitta della paura della propria vittima. «Aiuto, sta cercando di stuprarmi!!» avrebbe urlato la 38enne mentre il ghanese – risultato poi senza fissa dimora e privo del permesso di soggiorno – la palpeggiava e tentava di compiere violenza carnale: a quel punto però il destino entra in soccorso della ragazza, un runner italiano in quel momento sopraggiunge e vedendo la scena prende subito le difese della 38enne. «Lasciala stare immediatamente» urla all’aggressore il quale però prende in mano un bastone e fa come per colpire l’inaspettata coppia. Per fortuna però a quel punto decide che forse aggredirli ulteriormente avrebbe potuto significare una pena peggiore, o semplicemente si impaurisce e scappa a gambe levate da tutt’altra direzione rispetto al parco di Caracalla. La denuncia arriva subito, con la donna che si riprende dallo choc dopo pochi minuti: grazie alle telecamere di sorveglianza che hanno inquadrato il volto del ghanese, dopo 10 giorni il caso si chiude con l’arresto stamane – secondo quanto riportato da Leggo – e la convalida della pm Silvia Santucci. A breve il processo per direttissima dove il giovane rischia una forte pena per tentata violenza sessuale.