Prima l’intervista della Ministro Trenta all’Avvenire; poi le parole di Di Maio e ora la replica immancabile di Salvini danno la sensazione di un Governo che viaggia spedito nei consensi ma molto meno nei rapporti interni. Stamattina, durante il vertice tenuto con il premier Conte, il Ministro della Lega ha spiegato con calma che «Grazie al lavoro fatto, da quando sono ministro, ci sono dati buoni sugli sbarchi: 21 mila in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma non mi accontento, voglio fare ancora meglio». La Ministra Trenta nell’intervista ha parlato e citato nel dettaglio il caso-ruolo delle Ong, criticando pur senza nominarlo il Ministro degli Interni: «Dico basta a una eccessiva demonizzazione che non mi convince e non mi piace. Ci sono una maggioranza di organizzazioni luminose. Poi c’è anche qualche mela marcia che sfrutta l’emergenza migranti per fare business. La sfida – lo ripeto – è coniugare accoglienza e rigore. E capire che a volte si agisce per il bene e non sempre si arriva al bene. Soprattutto se manca un’azione coordinata». (agg. di Niccolò Magnani)
MIGRANTI: SCONTRO NEL GOVERNO LEGA-M5S
I porti italiani non sono chiusi alle navi battenti il tricolore. E’ questo in sintesi quanto affermato dal ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio. Il vice-premier è intervenuto per parlare della questione della nave Diciotti della guardia costiera, che ha preso in carico 67 migranti soccorsi dall’incrociatore italiano Vos Thalassa, poi minacciato dagli stessi profughi se non avesse sbarcato in Italia. Salvini aveva chiuso i porti anche alla Diciotti, ma il leader dei grillini sembrerebbe smentirlo: «Se si tratta di una nave italiana – le parole riportate da TgCom24.it – intervenuta in una situazione da chiarire, bisogna farla sbarcare».
“I PORTI ITALIANI SONO APERTI ALLE NOSTRE NAVI”
«Non è immaginabile – ha proseguito il massimo esponente del Movimento 5 Stelle – chiudere l’ingresso ad una nave italiana, ma condivido tutte le perplessità di quanto accade nel Mediterraneo». Di Maio aggiunge che i porti del Bel Paese sono chiusi solamente alle Ong che non rispettano le regole, per poi specificare che in ogni caso, nelle acque Sar libiche, occorre prima attendere l’intervento della guardia costiera locale, e poi può intervenire l’Italia, «ma se si tratta di una missione europea allora i migranti devono essere distribuiti nei vari Paesi». Della stessa linea di pensiero, il ministro della difesa, Trenta, che ieri si era espressa circa la volontà di accogliere le ong che soccorrono regolarmente i migranti nelle acque. Nel frattempo la Diciotti è ancora in attesa di un porto in cui attraccare, e dal Viminale non è ancora arrivato l’ok.