A distanza di un giorno dalla lettera di Francesca (il nome è di fantasia, ndR), ragazza vittima di violenza e che aveva affidato al Corriere della Sera la sua lettera di denuncia, lo stesso quotidiano dà notizia oggi dell’avvenuto arresto del suo molestatore. La giovane si era rivolta al Corriere per denunciare in modo particolare l’indifferenza di coloro a cui aveva chiesto aiuto, in strada, dopo essere stata aggredita prima e poi palpeggiata. La violenza è avvenuta una sera d’estate, intorno le 21.00 in un popoloso quartiere di Roma Est. Francesca era diretta verso casa dei suoi amici dove era in programma per il giorno seguente una festa in terrazza e dove era attesa per ultimare i preparativi. La giovane ha raccontato di aver visto con la coda dell’occhio una persona alle sue spalle, mentre era in strada, credendo fosse il suo amico Guido: “Sono pronta a voltarmi quando all’improvviso sento una stretta da dietro con le braccia, delle mani iniziano convulsamente a palpeggiarmi i seni scendendo giù sulle parti intime. Non era Guido”, ha raccontato. Dopo essersi voltata ed aver iniziato ad urlare, Francesca si sarebbe trovata di fronte un uomo di mezza età, magro, che non ancora pago di quanto aveva fatto “rigetta le sue mani sul mio petto”. La ragazza tentò di allontanarlo, scalciando, mentre il suo molestatore si allontanava velocemente in direzione dell’affollata piazza. Pur avendo urlato e chiesto aiuto nessuno sarebbe intervenuto in sua difesa. Tra le persone presenti, anche una coppia: “Mi colpiscono con uno sguardo di diffidenza e continuano a conversare tra loro”.



FRANCESCA, VITTIMA DI VIOLENZA E DELL’INDIFFERENZA DELLA GENTE

Francesca, dopo essere stata molestata in strada, sotto gli occhi delle persone che però avrebbero manifestato grande indifferenza, avrebbe deciso di rincorrere il suo aggressore. “Piena di rabbia e in preda alle lacrime, lo inseguo sperando di farlo bloccare dai passanti. Io non potevo, sentivo le mani bloccate, avevo disgusto a toccarlo. Grido di nuovo aiuto, urlo alla gente che passa a quelli seduti al bar, di fermarlo, dicendo che quell’individuo mi ha appena aggredita”. Nonostante questo, però, nessuno sarebbe intervenuto in suo soccorso. Solo indifferenza mista a fastidio per quelle sue stesse urla di aiuto. In preda alla rabbia Francesca lo insegue per 500 metri fino a quando saranno solo due ragazzini, forse 14enni, in sella ad un motorino a giungere in suo soccorso, bloccando il molestatore. Quindi la chiamata al 112 e agli amici, l’arrivo delle forze dell’ordine e con loro anche di un’altra vittima che, come Francesca, appena 10 minuti prima era stata palpata con violenza in strada. La denuncia, lo choc, quel non riuscire a capacitarsi per l’indifferenza ricevuta ed infine la scoperta che quel fermo non potrà essere convalidato perché “non c’è flagranza di reato”. A distanza di 24 ore da quella missiva sconvolgente, però, l’arresto del molestatore è avvenuto, su richiesta della procura di Roma. L’accusa è di violenza sessuale ed a carico dell’uomo ci sarebbero ben sei episodi.

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