Emergenza medici in Italia. Se i numeri dell’ultimi periodo verranno confermati, nei prossimi 5 anni mancheranno ben 11.800 medici. A denunciarlo è la Fiaso, la Federazione delle aziende sanitarie pubbliche, che snocciola poi la questione. La carenza di personale deriva da diversi aspetti, a cominciare dal fatto che uno specializzando su 4 preferisce lavorare nel privato piuttosto che nel servizio pubblico. Inoltre, bisognerà fare i conti con coloro che andranno anticipatamente in pensione, nonché con quelli che lasceranno il servizio pubblico. Lo studio è stato presentato durante l’assemblea annuale della federazione delle aziende sanitarie pubbliche, dopo un’indagine effettuata su 91 aziende, il 44% dell’intero sistema sanitario pubblico.



IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DELLA FIASO

Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso, ha commentato i numeri preoccupanti con tale parole: «Le uscite anticipate dei medici dal pubblico hanno varie ragioni – riporta l’agenzia Ansa – come la paura dell’innovazione organizzativa e tecnologica e di veder cambiare in peggio le regole del pensionamento, oppure il dimezzamento necessario dei posti di primario, che ha finito per demotivare tanti medici a proseguire una carriera oramai senza più sbocchi». Fra le categorie più colpite da questo deficit, igienisti, patologi clinici, internisti, chirurghi, psichiatri, nefrologi e riabilitatori. Non mancano comunque le proposte per porre fine al problema, come ad esempio «una maggiore valorizzazione delle professioni non mediche, maggiore integrazione tra medici di base, pediatri di libera scelta e medici ospedalieri».

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