Saverio Dibiase: 39 anni, pregiudicato, residente ad Agnadello ma originario della Puglia. Questo l’identikit dell’uomo che ieri ha sparato e ucciso a Pandino il nuovo fidanzato della sua ex moglie, il 43enne peruviano José Martin Barrionuevo Diaz, non sopportando che la donna potesse essere felice insieme ad un altro uomo. Ed emergono ulteriori dettagli rispetto all’arresto del killer, fuggito in auto e intercettato da una pattuglia dei carabinieri ad un distributore di benzina. Stando a quanto riferito da Crema Online, il Dibiase vistosi braccato dai militari ha minacciato il suicidio puntandosi la pistola alla tempia, dicendo che avrebbe premuto il grilletto se i carabinieri si fossero avvicinati. Al termine di una lunga trattativa ha desistito dal suo intento consegnando l’arma e lasciandosi ammanettare. Dopo un lungo interrogatorio è stato trasferito nel carcere di San Vittore, a Milano. (agg. di Dario D’Angelo)



I TRE SI ERANO DATI APPUNTAMENTO?

Un omicidio in strada avvenuto ieri pomeriggio a Pandino, provincia di Cremona, in pieno giorno. Un 43enne di origini peruviane è stato ammazzato con tre colpi di pistola da parte di un 48enne italiano. Il movente ormai è chiaro, e anche le forze dell’ordine non sembrano avere più dubbi: il killer voleva freddare il nuovo compagno della sua ex, e spinto dalla gelosia ha portato a termine il suo piano diabolico. Stando a quanto riporta IlGiorno, ci sono ancora dei punti da chiarire, a cominciare dal capire se i tre si siano dati appuntamento o meno in via Fontana. Secondo una versione, pare infatti che il killer avrebbe chiesto all’ex di vedersi per un chiarimento, mentre altri raccontano che l’assassino ha pedinato l’ex moglie per poi uccidere il suo fidanzato. Tutti e tre lavoravano insieme presso la ditta Stockhouse di Agnadello, e forse anche questa situazione complicata ha invogliato il killer ad agire. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



HA UCCISO IL COMPAGNO DELLA SUA EX

Omicidio terribile, quello che ha visto coinvolto nel pomeriggio di oggi José Martin Barrionuevo Diaz, il 43enne ucciso a Pandino da alcuni colpi di arma da fuoco che non gli avrebbero lasciato scampo. Per il suo delitto è stato fermato un uomo, un italiano 48enne ed ex compagno della fidanzata della vittima di fronte alla quale si sarebbe consumato il fatto di sangue. Il movente ipotizzato al momento resta la gelosia, come spiega Leggo.it che riporta anche le prime parole a caldo della donna, compagna dell’uomo ucciso, la quale ha assistito all’assassinio. “Eravamo felici insieme. Lo amavo. Adesso chi me lo ridà? Ucciderà anche mia figlia”, ha dichiarato disperata la compagna. Non si esclude, dunque, che si sia trattato di un delitto passionale compiuto da parte dell’ex compagno della donna, pregiudicato. Attualmente la figlia si troverebbe al sicuro presso la caserma dei carabinieri. A riconoscere il presunto assassino del peruviano 43enne sarebbe stata proprio la testimone diretta del delitto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



VITTIMA DI COLOGNO MONZESE

Emergono ulteriori dettagli circa l’uccisione avvenuta questo pomeriggio in quel di Pandino, provincia di Cremona. Come riferito dai colleghi de Il Giornale di Treviglio, la vittima è José Martin Barrionuevo Diaz, classe 1974 di origini peruviane, residente a Cologno Monzese, periferia di Milano. Come vi abbiamo già spiegato, è stato ucciso con tre colpi di pistola davanti alla compagna. I due si trovavano all’altezza del ristorante cinese di via Fontana, e una volta verificatosi il fatto, la donna si è diretta all’interno del locale per chiedere aiuto. Il killer è stato fermato poco fa dalla polizia in un distributore di benzina di Settala, ed era diretto a Milano. Rispetto a quanto riportato inizialmente, l’assassino ha agito da solo, ed era bordo di un’automobile, non di una moto. I carabinieri di Crema interrogeranno ora il principale indiziato, cercando di scoprire il movente: la pista battuta è quella di un delitto passionale, e non è da escludere che l’omicida conoscesse la compagna della vittima e abbia quindi agito spinto dalla gelosia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

FERMATO IL PRESUNTO KILLER

Una persona è stata fermata dai carabinieri dopo l’omicidio di Pandino. I militari dell’Arma della compagnia di Crema hanno rintracciato un uomo, come riportato da Bresciasettegiorni, e lo hanno portato in caserma. Sarebbe in stato di fermo indiziario. Si tratta di un 48enne italiano residente in un Comune dell’Alto cremasco. Dopo l’esecuzione era partita la caccia all’uomo. Sul posto era accorso anche il pm Saccaro del Tribunale di Cremona. Molti anche i curiosi arrivati sul posto. Dopo una prima ricostruzione dei fatti sembra che tre colpi di arma da fuoco siano partiti da una moto con a bordo due persone che poi è fuggita. Il titolare del ristorante cinese vicino a cui si è verificato l’omicidio ha raccontato di aver sentito tre colpi “come petardi” ma non avrebbe dato peso alla cosa, fin quando ha sentito le urla della donna. Non sono ancora note le generalità della vittima, che si trovava davanti al ristorante insieme alla compagna. (agg. di Silvana Palazzo)

PANDINO, 43ENNE UCCISO A COLPI DI PISTOLA PER STRADA

Una vera e propria esecuzione quanto avvenuto quest’oggi a Pandino, paese in provincia di Cremona (Lombardia). Un 43enne di origini peruviane è stato freddato a colpi di pistola, di fronte alla sua compagna. Una persona a bordo di una moto si è avvicinata alla coppia mentre stava uscendo da un ristorante cinese, ed ha sparato tre volte. Morto sul colpo il sudamericano, con la compagna disperata che ha continuato a ripetere, come riporta il Giornale di Treviglio, “Perché non ha ucciso me? Ha visto che eravamo felici…”. Le forze dell’ordine stanno indagando e non è da escludere il delitto spinto da motivi passionali.

ULTERIORI DETTAGLI SULL’OMICIDIO

Nel dettaglio l’assassinio si è verificato poco dopo le 15:30 di oggi pomeriggio, in via Fontana. Sul posto si sono subito fiondati gli uomini del 118 nonché i carabinieri, che non hanno potuto far altro che constatare la morte del 43enne originario del Perù. A bordo della moto vi era il presunto killer, e un altro centauro, e una volta sparati i tre colpi i due si sono dati alla macchia. Si è trattato di una vera e propria esecuzione anche perché l’ultimo dei tre colpi è stato sparato a distanza ravvicinata, proprio per “finire” la vittima. Stando a quanto riporta Cremaoggi.it, il killer (di origini italiane), sarebbe già stata individuato dalle forze dell’ordine, perché noto, ma risulta per ora irrintracciabile.