Matteo Salvini non arretra ed è pronto al braccio di ferro, che sia con il suo stesso governo o con le autorità di Malta: è questa la morale delle parole pronunciate al premier Giuseppe Conte dal ministro dell’Interno rispetto ai 450 migranti trasbordati dal barcone di legno sul pattugliatore “Monte Sperone” della Guardia di Finanza e sul pattugliatore “Protector” di Frontex. Durante una telefonata intercorsa tra Salvini e il Presidente del Consiglio, il titolare del Viminale ha ribadito la volontà di smistare i migranti a Malta o in Libia anche al fine di non sconfessare la linea del governo intrapresa fin qui dal governo:”In Italia si arriva solo con mezzi legali”, ha detto Salvini, “Si nutrono e curano tutti a bordo, mettendo in salvo donne incinte e bambini, ma non si arriva in nessun porto. Non possiamo cedere, la nostra fermezza salverà tante vite e garantirà sicurezza a tutti”. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI, “450 MIGRANTI VADANO A MALTA O IN LIBIA”
Dopo l’avvenuto trasbordo dei 450 migranti della Linosa su due navi militari italiane, con successivo trasferimento a Lampedusa di 8 tra donne e bambini, Matteo Salvini non sembra intenzionato a perdere l’ennesimo braccio di ferro sviluppatosi in questo caso con le istituzioni di Malta, ma che rischia di provocare non poche crepe nello stesso esecutivo gialloverde. Come riportato da Il Corriere della Sera, il titolare del Viminale parlando con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe tenuto il punto:”Occorre un atto di giustizia, rispetto e coraggio per contrastare i trafficanti e stimolare un intervento europeo”. Secondo Salvini, “da quando siamo al governo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ci sono stati oltre 27mila sbarchi in meno! Se vogliamo mantenere questi risultati positivi, non possiamo mostrare debolezze”. Dunque quale sarebbe la soluzione da adottare secondo Salvini rispetto ai 450 migranti a bordo delle due navi militari italiane? “Vadano a Malta o in Libia”. (agg. di Dario D’Angelo)
450 MIGRANTI IN ARRIVO: PORTO EMPEDOCLE O POZZALLO?
E’ stato completato il trasbordo dei 450 migranti presenti sulla Linosa: 176 sono finiti sul pattugliatore Protector della Frontex, l’agenzia europea della guardia frontiera e di costiera, mentre altri 266 sono sul Monte Sperano della Guardia di Finanza, con 8 che sono stati invece ricoverati per cure presso l’ospedale di Lampedusa. Le due imbarcazioni militari sono ora in attesa di capire in quale porto attraccheranno. Stando a quanto riferito dall’agenzia Ansa, sarebbero due le probabili mete: Porto Empedocle, sulla costa agrigentina della Sicilia, o eventualmente Pozzallo, nel Ragusano, dove tra l’altro è già sbarcata l’Acquarius poco più di un mese fa. Matteo Salvini, attraverso la propria pagina Facebook, aveva ribadito poche ore fa, (prima del trasbordo), la linea dell’esecutivo: «In un porto italiano non può e non deve arrivare. Abbiamo già dato, ci siamo capiti?». A questo punto però, lo sbarco sul suolo del Bel Paese sembra inevitabile. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
442 MIGRANTI SU NAVI MILITARI, 8 RICOVERATI
Meno di un’ora fa è stato completato il trasbordo dei 450 migranti della Linosa su due navi militari italiane, precisamente il pattugliatore Protector e la Monte Sperone della Guardia di Finanza. Di questi 450, otto sono stati portati a Lampedusa, tutti bambini e donne, fra cui una incinta. Secondo il governo italiano, il soccorso del barcone avrebbe dovuto essere di competenza maltese, ma dopo un lungo braccio di ferro in cui le due nazioni si sono rimpallate le responsabilità, alla fine il viminale ha deciso di intervenire. Stando a quanto sottolineato dal Corriere della Sera, «la decisione del trasbordo è stata presa per non essere accusati di mancato soccorso». Resta comunque da capire dove attraccheranno le due navi militari, visto che per ora non è stato ancora scelto un porto dal ministro dell’interno, Matteo Salvini, e da quello delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI VUOLE IL TRASBORDO SULLE NAVI MILITARI
Si sta dirigendo verso le coste siciliane un nuovo barcone carico di migranti, per l’esattezza 450. Il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha già fatto sentire la sua voce, spiegando senza troppi giri di parole che la nave non attraccherà sul suolo italiano e che la stessa sarebbe di competenza maltese. Peccato però che da La Valletta ribattono dicendo che la stessa imbarcazione deve essere soccorsa dal nostro paese, e di conseguenza si è creato l’ennesimo braccio di ferro fra le due nazioni. Stando a quanto riporta stamane il Corriere della Sera, nella notte il leader della Lega avrebbe elaborato un piano: trasportare i 450 migranti di cui sopra a Malta, con una nave della marina militare italiana. Una decisione arrivata dopo una giornata positiva per l’Italia in tema di immigrazione dopo l’incontro di Innsbruck, offuscato però da quanto accaduto con la nave Diciotti, che Salvini non avrebbe voluto sui moli italiani: sono attese novità nelle prossime ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ITALIA VS MALTA
Si profila un nuovo capitolo dello scontro tra Italia e Malta, con il barcone con a bordo 450 migranti che si dirige verso Lampedusa e Linosa dopo il mancato intervento di La Valletta. Non è la prima volta che i due paesi arrivano allo scontro: appena un mese fa scoppiò il caso Lifeline, con il primo vero pugno duro di Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno ha deciso di chiudere i porti italiani, con la nave che è rimasta in mare aperto fino a quando Malta non ha permesso l’approdo: nove Paesi dell’Ue hanno accettato di accogliere ciascuno una quota dei migranti a bordo. In questa occasione, come sottolinea Il Messaggero, la situazione è diversa: la Lifeline era una nave di una Ong, il barcone in questione invece non è in grado di tenere il mare per giorni ed è a rischio naufragio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
NUOVO SBARCO A CROTONE
Caos migranti, altro capitolo. Un barcone con 450 immigrati è diretto verso Lampedusa, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha evidenziato che “i porti sono chiusi”, optando ancora una volta per la linea dura. Clima di alta tensione tra Italia e Malta, con La Valletta che si è smarcata dalla gestione della vicenda, e l’esecutivo di Giuseppe Conte deve fare i conti con un altro sbarco avvenuto pochi minuti fa: parliamo di quello di Crotone, con 75 migranti che hanno raggiunto la Costa calabrese a bordo delle motovedette di Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. 49 uomini, 17 minori e 9 donne, così è composto il gruppo di curdi iracheni che erano a bordo di una barca a vela intercettata a circa 12 miglia dalla costa. Lo sbarco, sottolinea Repubblica, è stato autorizzato dal Viminale, con i migranti che saranno trasferiti al Cara di Isola Capo Rizzuto. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
NUOVO SCONTRO ITALIA-MALTA
Una grossa imbarcazione a due piani, un peschereccio carico di circa 450 migranti, è partito dalla Libia, forse da Zuara, in direzione Italia. Per alcune ore si è diretta verso la costa siciliana, Agrigento o Siracusa, ma avrebbe poi corretto la rotta, puntando verso Lampedusa. Pochi minuti fa, stando alle ultime informazioni, il barcone si trovava a 5 miglia a sud-est di Linosa. E sembrerebbe questa, secondo Repubblica, la destinazione. Nella zona si stanno dirigendo anche due motovedette della Guardia Costiera e una della Guardia di Finanza. Secondo le agenzie di stampa avrebbero avuto l’ordine di controllare i movimenti dell’imbarcazione e di non intervenire. La Farnesina ha inviato una nota ufficiale al governo maltese chiedendo un intervento immediato in soccorso del barcone e ribadendo che il porto di sbarco deve essere maltese. Ma un portavoce del governo de La Valletta ha spiegato che le persone a bordo avrebbero manifestato l’intenzione di procedere verso Lampedusa. «Dato che erano in alto mare, non avevamo autorità per dargli istruzioni». (agg. di Silvana Palazzo)
NUOVO SCONTRO ITALIA-MALTA
Il barcone viaggia verso l’Italia: secondo le informazioni pervenute al Viminale, l’imbarcazione da due piani ha lasciato le acque maltesi per dirigersi verso Lampedusa. Secondo quanto riporta l’Agi, «la nave carica di 450 migranti stava navigando ad una velocità di 7-8 nodi in direzione della costa siciliana, verso Agrigento o Siracusa, ma ha da poco corretto la rotta verso Lampedusa». La partenza, scontata, è data in Libia presso Zuara (qui qualche dubbio in più esiste): il nuovo avvistamento si è tenuto attorno alle 4.25 di questa mattina, quando il Maritime Rescue Coordination Center italiano «ha ricevuto una segnalazione inerente un’imbarcazione con circa 450 persone a bordo in area Sar maltese. I migranti riferivano della presenza a bordo di minori con necessità di assistenza urgente», spiega il rapporto in mano alla Guardia Costiera e al Ministero degli Interni. Enzo Moavero Milanesi, Ministro degli Esteri del Governo gialloverde, ha appena chiesto ufficialmente alle autorità della Repubblica di Malta che ottemperino «con la massima urgenza alle proprie responsabilità in materia Sar, attivando gli appropriati interventi operativi ai quali la Guardia costiera italiana potrà fornire assistenza, ai sensi della Convenzione di Amburgo. A questo scopo è essenziale che il porto di sbarco sia identificato sul territorio maltese, in quanto il coordinamento è correntemente in capo al RCC Malta e che l’evento si è verificato nell’area Sar maltese». A complicare il tutto nell’accoglienza e distribuzione dei migranti in Mar Mediterraneo, è la mancanza quasi totale delle Ong dopo i divieti imposti dai governi maltesi e italiani che pongono la vicenda dei soccorsi a livello alquanto delicati con dibattiti ancora aperti a Bruxelles.
TONINELLI: “MALTA FACCIA IL SUO DOVERE”
Un nuovo barcone carico di immigrati è in procinto di avvicinarsi all’Italia. Si tratta di una grossa nave a due piani che avrebbe a bordo ben 450 migranti, come svelato in anteprima dal ministro dell’interno, Matteo Salvini. Si sa ben poco di questo natante, e stando a quanto riferisce l’edizione online del quotidiano La Repubblica, pare che il peschereccio sia da stamattina in acque Sar maltesi, con la segnalazione ricevuta dall’Imrcc, il centro di coordinamento italiano di soccorso, intorno alle 4.30 di notte. A La Valletta le autorità avevano dato il loro consenso all’intervento, peccato però che dopo diverse ore nessuna motovedetta maltese sia andata in soccorso dei profughi. A quel punto è intervenuta la Farnesina, chiedendo appunto a Malta di fare il suo dovere, intervenendo immediatamente. A conferma di ciò, il tweet del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli: «Malta faccia il suo dovere». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IN ARRIVO BARCONE CON 450 MIGRANTI
Si rischia un nuovo caso migranti al largo delle acque italiane e purtroppo potrebbe non essere l’ultimo: «Un barcone con 450 clandestini a bordo è da questa mattina in acque di competenza di Malta, che si è fatta carico di intervenire. A distanza di ore, però, nessuno si è mosso e il barcone ha ripreso a navigare in direzione Italia», lo ha scritto il Ministro degli Interni Matteo Salvini annunciando di un nuovo barcone carico di immigrati in arrivo dalle acque maltesi dopo un viaggio folle su alcuni barconi scattati dalla Libia. Sono barche di legno, come venivano usate molti anni fa quando il fenomeno delle migrazioni “ebbe inizio” sul Mar Mediterraneo: si tratta in questo caso di una maxi imbarcazione a due piani con circa 450 immigrati a bordo che “si appresta ad arrivare in Italia”, come raccontano le agenzie internazionali interessate a vedere se si ripeterà quanto già avvenuto negli ultimi mesi con altri mercantili-navi cargo che trasportavano migranti verso l’Europa. A vedere la risposta di Salvini, siamo di fronte ad un potenziale altro “casus belli” per il Governo italiano e per l’intera Unione Europea: «come promesso, io non mollo. Sappiano a Malta che gli scafisti e i buonisti di tutta Italia e di tutto il mondo che questo barcone in un porto italiano non può e non deve arrivare. Abbiamo già dato, ci siamo capiti?».
IL NUOVO CASO “DICIOTTI”
Appena due giorni dopo il caso della Vos Thalassa – la nave cargo italiana che ha subito un presunto ammutinamento a bordo da parte di alcuni migranti raccolti in mare – e della nave della Guardia Costiera Diciotti, si consuma un possibile nuovo caso delicatissimo per il Governo italiano. Il Ministro degli Interni continua il suo muro contro muro per far diminuire gli sbarchi sottoforma di “porti chiusi” ovunque, scontrandosi con il collega dei Trasporti Toninelli e con l’altro vicepremier Di Maio. In particolare poi, le forti critiche di queste ore contro il Premier Conte per non essere intervenuto in prima persona per “fermare” la linea durissima di Salvini anche contro le navi italiane, rischiano ora di ripresentarsi sul caso-Malta: la chiamata (smentita da Salvini) del Presidente della Repubblica Mattarella per superare l’impasse dei migranti sulla Diciotti ha messo in crisi per qualche ora l’esecutivo. Ora però, di nuovo a scontrarsi su un altro barcone carico di migranti, non può che essere un nuovo rischio che il triumvirato Conte-Salvini-Di Maio dovrà saper gestire assai meglio di quanto fatto finora..