Da Ascoli Piceno arriva una terribile storia di violenza domestica. Una donna, incinta di nove mesi, è stata segregata in casa dal suo uomo e picchiata. Non è ancora chiaro se l’uomo, un 29enne, sia il padre del nascituro, intanto è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Ascoli in un’operazione a cui hanno partecipato anche la polizia giudiziaria e i carabinieri. Tutto è partito dalla segnalazione dei medici dell’ospedale Mazzoni che avevano in cura la donna, che più volte era giunta al pronto soccorso con segni di violenza. I sanitari si sono resi conto che non si trattava di lividi da cadute o piccoli incidenti e quindi hanno segnalato la vicenda in Procura, poi hanno avuto conferma dei loro sospetti da una perizia medico legale. Il bambino è nato e fortunatamente sta bene ma, come riportato dall’Ansa, l’uomo che è finito in carcere per le violenze alla madre non lo ha riconosciuto come suo figlio.



ASCOLI PICENO, DONNA INCINTA DI 9 MESI SEGREGATA E PICCHIATA

Lesioni, violenza privata e sequestro di persona: sono queste le accuse che la Procura ha mosso contro il 29enne, che si trova ora rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto. Per l’accusa, la donna sarebbe stata segregata in casa e picchiata, nonostante fosse incinta. Secondo VeraTv, i fatti sono avvenuti in un’abitazione nei pressi di Acquasanta Terme, dove la donna era stata segregata dal suo uomo per evitare che uscisse a chiedere aiuto. La donna aveva il terrore di sporgere denuncia, nonostante fosse finita più volte al pronto soccorso. I sanitari hanno capito che qualcosa non andava. Le lesioni refertate erano per una prognosi di 40 giorni dunque gravi, tanto più che la giovane mamma stava per partorire. La storia da brividi si è conclusa nel migliore dei modi grazie al lavoro di squadra partito dai medici dell’ospedale Mazzoni e proseguito con le indagini coordinate dalla Procura e portate avanti dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri con la squadra Mobile, che ha fatto scattare le manette ad un italo-brasiliano. 

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