Luc Besson, nuove accuse di molestie nei confronti del noto regista francese. Lo scorso maggio una attrice di ventisette anni si è presentata alla polizia, accusando l’autore cinquantanovenne di aver abusato di lei dopo aver drogata. Una vicenda che risale al 17 maggio 2017, con l’artista che ha collaborato con Besson in due film: dopo aver bevuto una tazza di tè si è sentita male ed ha perso conoscenza, solo dopo il risveglio si è resa conto della violenza. Pochi giorni fa, il 10 luglio 2018, una direttrice dei casting ha raccontato al sito transalpino Mediapart di essere stata aggredita ogni volta che ha preso l’ascensore con lui e di avere ricevuto richieste di favori sessuali sul set. La quarantanovenne ha ricevuto la pronta risposta di Thierry Marembert, il regale dell’autore, che ha marcato come “pura fantasia le accuse di stupro”.
“MI SONO SENTITA IN PERICOLO DI VITA”
Ed emergono dettagli inquietanti. San van Roy ha infatti parlato del rapporto avuto con il produttore e regista, i colleghi di France Info hanno pubblicato oggi un documento audio. La belga-olandese ha raccontato i “ripetuti” stupri di cui è stata vittima dal 2016 al 2018, con Luc Besson che in un primo momento avrebbe instaurato una relazione padre-figlia, per poi alternare complimenti e critiche fino a umiliazioni. Le Parisien riporta altre dichiarazioni dell’attrice: “Mi ha chiesto di lasciare l’agenzia di moda, poi il cinema, poi di smettere di festeggiare e di vedere gli amici”. Besson l’avrebbe resa “il suo oggetto, la sua marionetta”, tanto da costringerla a indossare solo gonne. Stupri avvenuti anche mentre dormiva, evidenzia van Roy, fino all’episodio più grave che l’ha spinta a denunciarlo lo scorso 18 maggio: “mi sono sentita in pericolo di vita”, con Besson “che non era mai stato così aggressivo e violento”.