Dopo Francia e Malta un’altra nazione dell’unione europea è pronta ad accogliere alcuni dei migranti presenti sulle due navi militari italiane. Si tratta della Germania, che come riferito dai principali organi di informazione nelle scorse ore, accoglierà a sua volta 50 profughi. Ne rimangono quindi 300, di cui 50 che andranno all’Italia, e i restanti 250 da smistare presso i centri di accoglienza delle altre nazioni del Vecchio Continente. La Farnesina sta sollecitando le ambasciate dei paesi Ue, di modo che possano accogliere altre persone, e la situazione deve sbloccarsi al più presto anche perché sono già diversi i migranti trasportati in ospedale a seguito di gravi problemi di denutrizione. Intanto la Protector di Frontex, e il Monte Sperone della Guardia di Finanza, rimangono in rada presso il posto di Pozzallo: «Speriamo che la situazione si sbocchi il prima possibile – le parole del sindaco Roberto Ammatuna – a bordo ci sono persone che soffrono e non merci». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



NAVI FERME A POZZALLO

Al momento, al successo italiano rivendicato dal governo Conte non stanno seguendo i fatti: sono infatti ancora ferme al largo di Pozzallo la nave Protector di Fronte e il pattugliatore Monte Sperone della Guardia di Finanza italiana con i 450 migranti complessivi a bordo. Dalla Calabria si viene a sapere che di viveri e cibo ce n’è per due giorni, ma al momento bisogna capire quali prossime mosse arriveranno per sbloccare definitivamente la situazione: nella notte è stata effettuata una ricognizione da parte degli operatori sanitari sulla Monte Sperone per i vari controlli ai tanti minorenni presenti a bordo. In una lettera al Corriere della Sera, il Ministro Salvini ha spiegato che al netto dei problemi che continuano a incorrere, il successo di questo Governo sul fronte immigrazione è evidente: «Sono al Viminale da un mese e mezzo e sono sbarcate 3.716 persone. Nello stesso periodo dell’anno scorso erano state 31.421». Il problema però al largo di Pozzallo rimane intatto e la famosa “ridistribuzione che diventi prassi” del Premier Conte e del Ministro Moavero Milanesi al momento resta solo una dichiarazione. (agg. di Niccolò Magnani)



SALVINI FA I COMPLIMENTI A CONTE

Esulta Giuseppe Conte, esulta Matteo Salvini, ed esulta l’Italia. La nostra nazione sembra finalmente aver acquistato un peso politico a livello europeo in tema di migranti, come confermato da quanto accaduto nelle scorse ore. Le due navi battenti bandiera tricolore con a bordo 450 migranti, smisteranno i profughi in Francia e Malta (50 a testa), in attesa che altre nazioni dell’Unione Europea facciano la loro parte. Un’azione fortemente voluta dal presidente del consiglio, che nella giornata di ieri, dopo un intricato giro di telefonate, ha appunto ottenuto il lascia passare da Parigi e da La Valletta. Felice il ministro dell’interno Matteo Salvini, che attraverso Facebook ha commentato: «Complimenti al presidente Conte per i risultati che sta ottenendo nella gestione dei 450 immigrati. Un traguardo che direi storico per coerenza, concretezza e velocità. Il nostro è il governo del vero cambiamento. Avanti così!». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VITTORIA DELL’ITALIA SUI MIGRANTI

L’Italia non punta più i piedi, ma chiama in causa l’Europa per un’assunzione di responsabilità comune sul dramma dei migranti. Così ha ottenuto un primo inconfutabile risultato. Francia e Malta accoglieranno 50 migranti ciascuno, Spagna e Portogallo potrebbero fare altrettanto, stabilendo un precedente importante e realizzando per la prima volta quella «solidarietà concreta» auspicata dal premier Giuseppe Conte. Più restia la Germania, visto che alle 21.30 il presidente del Consiglio non era ancora riuscito a parlare con la cancelliera Angela Merkel. Evidente lo sforzo di Conte di smantellare l’immagine di leader di governo ridotto a fare da portavoce a M5s e Lega. Dietro la lettera c’è, secondo il Corriere della Sera, la mano esperta di Enzo Moavero Milanesi, che per ore ha limato pure le virgole del testo insieme a Giuseppe Conte. Il ministro degli Esteri avrebbe avuto dunque un ruolo chiave di ideazione e mediazione: sua la scelta del passo formale, evitando forzature salviniane. Per il Viminale «è un precedente fondamentale», ma l’allarme rosso resta. (agg. di Silvana Palazzo)

CONTE RIVENDICA LA SUA VITTORIA POLITICA

Si leva qualche sassolino dalle scarpe Giuseppe Conte nel dare l’annuncio che Francia e Malta hanno accettato di accogliere 100 (50 ciascuna) dei 450 migranti che nella giornata di oggi erano stati trasbordati dal barcone di legno su due navi italiane della Guardia di Finanza e della missione Frontex. Il Presidente del Consiglio rivendica infatti che il risultato odierno è il frutto della “logica” e dello “spirito di condivisione che sono contenuti nelle conclusioni del consiglio europeo di fine giugno e che prevedono il pieno coinvolgimento di tutti i paesi dell’Ue. È proprio rifacendomi a questi principi, che ho chiesto loro di farsi carico di una parte di questi migranti”. Una precisazione che vuol essere una risposta per chi, dopo il vertice europeo, aveva guardato con scetticismo ai risultati ottenuti dal governo sulla base della propria proposta in tema di immigrazione e accoglienza. (agg. di Dario D’Angelo)

450 MIGRANTI, CONTE: “ITALIA FINALMENTE ASCOLTATA”

Ottiene un primo risultato il governo guidato da Giuseppe Conte rispetto ai 450 migranti in attesa di sbarcare dopo essere stati trasbordati sul Protector di Frontex e su una nave della Guardia di Finanza. Ed è stato lo stesso Presidente del Consiglio, su Facebook, ad annunciare che alcuni Paesi UE hanno accolto la richiesta di redistribuzione dei migranti inoltrata dall’esecutivo italiano:”Francia e Malta prenderanno rispettivamente 50 dei 450 migranti trasbordati sulle due navi militari. A breve arriveranno anche le adesioni di altri Paesi europei”. Conte ha precisato di aver ottenuto questo risultato “importante” dopo “una giornata di scambi telefonici e scritti che ho avuto con tutti i 27 leader europei”. Il Presidente del Consiglio ha chiosato con un messaggio che ha il sapore della rivendicazione politica:”Finalmente l’Italia inizia ad essere ascoltata davvero”. (agg. di Dario D’Angelo)

PRIMA NAVE ARRIVATA A POZZALLO

Continua l’odissea dei 450 migranti che attendono da giorni di sapere se e in quali porti italiani potranno sbarcare. Da parte del governo Conte il “metodo Salvini” per il momento trova piena condivisione: si darà l’autorizzazione ad attraccare nei porti italiani solo quando da parte degli altri Paesi UE si otterrà il via libera alla redistribuzione dei migranti. Nel frattempo, però, come riportato da La Repubblica, la nave Protector di Frontex, è arrivata in rada a Pozzallo con il suo carico di 176 profughi; per quanto riguarda la nave della Guardia di Finanza che trasporta gli altri 266 migranti, invece, la sua posizione è stata registrata al limite delle acque territoriali. In ogni caso né alla Protector, né alla nave dell Gdf è stato comunicato per il momento il porto di sbarco o l’autorizzazione ad attraccare. La situazione è in continua evoluzione, col Presidente Conte in costante contatto con Viminale, Farnesina, ministero dei Trasporti e responsabili delle unità di soccorso. (agg. di Dario D’Angelo)

SALVINI COME MARONI NEL 2009?

Caos migranti, nuovo scontro tra Italia e Malta con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che è stato chiaro: “o i 450 migranti verranno redistrubuiti tra i Paesi Ue o non sbarcherà nessuno”. Non è ancora chiara quale sarà la meta delle navi di Frontex e della GDF che hanno caricato gli immigrati, tra l’ipotesi Pozzallo e il ritorno in Libia. Uno scenario, quello del ritorno nel Paese africano, visto già in passato: al Ministero dell’Interno c’era Roberto Maroni, un leghista come Matteo Salvini. Nel 2009 il Governo Berlusconi decise di riportare a Tripoli 200 migranti, una mossa che costò una sanzione all’Italia da parte della Corte europea per i diritti dell’uomo. Repubblica sottolinea che un marinaio a bordo delle motovedette italiane si sfogò definendo l’ordine come “infame” e oggi, in vista di una possibile replica, ha commentato: “Spero che quel maledetto ordine che l’8 maggio 2009 fui costretto ad eseguire non venga dato oggi a un altro mio collega. Era allora, ed è tuttora, un ordine infame”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DUE IPOTESI

I 450 migranti diretti verso Linosa e trasferiti dal barcone su navi militari italiane Gdf e Frontex al centro di una vicenda che rischia di assumere un impatto a livello europeo superiore anche a quella Aquarius. Come riportato dall’Ansa, infatti, l’intenzione dell’asse Conte-Salvini è quella di usare questo sbarco per convincere l’Europa ad accettare la il modello dei ricollocamenti dei migranti che era stato di fatto l’oggetto della proposta italiana all’ultimo Consiglio Ue di fine giugno. Da quel che si apprende, nel caso in cui la negoziazione non dovesse andare a buon fine, e dunque gli altri Stati europei non accettassero di redistribuire i 450 migranti, le due ipotesi alternative al momento sul tavolo sono “contatti con la Libia per il loro eventuale rientro sulle coste libiche da dove sono partiti o la permanenza a bordo delle navi dove fare riconoscimenti ed esame richieste”. (agg. di Dario D’Angelo)

450 MIGRANTI SU NAVI ITALIANE: VANNO A POZZALLO?

Migranti trasferiti da barcone a navi Gdf e Frontex: gli ultimi aggiornamenti sui 450 diretti verso Linosa. Come riportato dai colleghi dell’Ansa, è stato completato il trasbordo: 176 persone sono sul pattugliatore Protector, mentre le altre 266 sul Monte Sperone della Guardia di Finanza italiana. Infine, 8 persone sono già state trasportate a Lampedusa per motivi di salute attraverso le motovedette della Guardia Costiera: si tratta di donne e bambini. Non è ancora chiara la meta delle due navi che sembrano fare rotta ad Agrigento, a Porto Empedocle, ma non sono ancora giunte notizie a tal proposito: la Capitaneria del Porto attende aggiornamenti dal centro di coordinamento di Roma riguardo l’approdo dei due pattugliatori. Negli ultimi minuti infatti sta prendendo corpo l’ipotesi che il porto di sbarco possa essere quello di Pozzallo, in provincia di Ragusa.

CONTE APPOGGIA SALVINI

Una vicenda che va avanti da ieri sera, come vi abbiamo raccontato, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che è stato chiaro: “Occorre un atto di giustizia, rispetto e coraggio per contrastare i trafficanti e stimolare un intervento europeo”, le parole del capo del Viminale destinate al Premier Giuseppe Conte riportate dall’Ansa. Porti italiani chiusi, dunque, con i migranti che vengono nutriti e curati, mettendo in salto donne e bambini. “Non possiamo cedere”, ha sottolineato il segretario federale della Lega, che ha avuto un “lungo e cordiale” contatto telefonico con il primo ministro Conte. Lo stesso premier ha sottolineato che sta provvedendo al raggiungimento “per un accordo con gli altri paesi Ue per una redistribuzione immediata dei 450. Se non ci sono risposte dai partner e in queste condizioni ai 450 non sarà consentito di sbarcare”. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore, un aut aut che sembra chiaro: o ci sarà la redistribuzione o i migranti non sbarcano in Italia.