“Non so perché l’ho fatto, ho agito sotto l’effetto della cocaina”: è stata questa, in termini generali, la confessione di Zakaria Safri, l’omicida di Sabrina Malipiero, la 52enne di Pesaro uccisa in casa sua. Vittima e omicida si conoscevano, anche se i tra i due non c’era una relazione sentimentale, ma solo un’amicizia confermata dallo stesso Safri. Che ha sottolineato come essere sotto l’effetto della droga lo abbia fatto cadere in un raptus scatenato da una frase offensiva. Pur non avendo avuto condanne in precedenza, Zakaria Safri era già noto alle forze dell’ordine della provincia di Pesaro proprio per precedenti collegati all’uso di stupefacenti. Servirà però un nuovo interrogatorio per capire l’esatta dinamica del brutale omicidio: Sabrina Malipiero era madre di due figli, avuti con un uomo dal quale si era separata da tempo. (agg. di Fabio Belli)



IL MOVENTE UNA FRASE OFFENSIVA

Sarebbe stata una frase offensiva, pronunciata da Sabrina Malipiero, ha far scatenare l’ira di Zakaria Safri, l’assassino reo confesso della 52enne di Pesaro. Lo riporta TgCom24 che aggiunge qualche piccolo particolare proprio in merito alla confessione del 38enne marocchino ritenuto sin da subito il sospettato numero uno per via di alcuni segni sul suo corpo: una mano tumefatta ed un graffio sul petto. Agli inquirenti ed al cospetto del pm, l’uomo ha quindi vuotato il sacco asserendo di aver agito sotto l’effetto di stupefacenti, in particolare di cocaina e di avere assunto la droga due volte in quella stessa giornata, alle 14 e più tardi. Ma ciò che avrebbe scatenato la sua reazione omicida sarebbe stata proprio una frase offensiva pronunciata nei suoi confronti dalla vittima. Ricostruiti anche i segni riportati dall’assassino reo confesso: con la mano destra, quella tumefatta, avrebbe preso a pugni Sabrina – la quale presentava il volto tumefatto – per poi ucciderla con due coltellate alla gola. Nel tentativo di difendersi, la donna avrebbe graffiato il suo aggressore al petto, provocandogli il segno riscontrato dagli investigatori. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



COLLUTTAZIONE E OMICIDIO PER FUTILI MOTIVI

Emergono ulteriori novità in merito al caso di Sabrina Malipiero, la pesarese di 52 anni trovata morta lo scorso sabato a mezzogiorno dal figlio all’interno della sua abitazione. Ad ucciderla sarebbe stato un uomo di 38 anni, Zakaria Safri, di origini marocchine il quale avrebbe già confessato il delitto. Una confessione giunta dopo essere stato a lungo sentito insieme ad altri dieci sospetti e dopo aver negato inizialmente un suo coinvolgimento. Stando a quanto riferito da Corriere Adriatico, l’assassino re confesso avrebbe accoltellato al collo la vittima senza un reale motivo ma, prima di essere colpita, la donna avrebbe avuto una colluttazione con l’aggressore. Non ci sarebbe dunque un vero e proprio movente poiché Sabrina sarebbe stata uccisa per “futili motivi” come stabilito dagli inquirenti anche alla luce delle parole dell’uomo che, al cospetto del pm aveva riferito: “Non so perché l’ho fatto”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



ZAKARIA SAFRI GIÀ IN CARCERE

Ha 38 anni l’assassino della donna uccisa con una coltellata alla gola in casa a Pesaro. Zakaria Safri ha reso una confessione piena ammettendo al tempo stesso di non sapere perché lo avrebbe fatto. Lui è stato uno dei circa 10 soggetti sul quale si erano posate sin da subito le attenzioni degli inquirenti e dopo essere stato sentito in contemporanea ad altri, aveva inizialmente negato un coinvolgimento, salvo poi vuotare il sacco al cospetto del pubblico ministero, Silvia Cecchi. Il 38enne assassino reo confesso è già noto alle forze dell’ordine sempre per fatti di droga, la stessa che avrebbe assunto prima del delitto, ma prima d’ora non aveva condanne a suo carico. Grazie alla sua confessione è stato possibile aggiungere ulteriori tasselli all’intricato puzzle che però nelle passate ore ha trovato piena soluzione, a partire dalla collocazione temporale dell’omicidio inizialmente indicato nella notte tra venerdì e sabato. Ora Safri è rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro con l’accusa di omicidio volontario aggravato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

LA CONFESSIONE: “NON SO PERCHÉ L’HO FATTO”

L’assassino di Sabrina Malipiero, la 52enne uccisa con una coltellata alla gola a Pesaro, è un cittadino marocchino. Si chiama Zakaria Safri ed era stato sentito con le altre dieci persone su cui le indagini si erano focalizzate nelle ultime ore. Ha negato per tutta la notte di aver commesso l’omicidio, poi stamattina ha confessato. «Non so perché l’ho fatto», ha detto. Secondo gli inquirenti avrebbe ucciso la donna per futili motivi e sotto effetto di droghe. «La mia amica Sabrina», così la chiama. Come riportato da Repubblica, è escluso comunque che tra i due ci fosse una relazione sentimentale. Sembrano esclusi il movente passionale o una lite per motivi di denaro. La donna gli aveva aperto la porta di casa venerdì pomeriggio senza problemi, poi dentro il brutale pestaggio e una o due coltellate alla gola. Una ha raggiunto la vittima alla giugulare, quindi la donna è morta per dissanguamento. Intanto l’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro con l’accusa di omicidio volontario aggravato. (agg. di Silvana Palazzo)

UCCISA DOPO UNA LITE FURIOSA

Ha 35 anni ed è di origini marocchine l’assassino, o presunto tale, della 52enne Sabrina Malipiero, trovata morta nella giornata di ieri in quel di Pesaro. Ha confessato dopo essere stato messo sotto torchio per ore dagli inquirenti, e nonostante inizialmente negasse tutto, alla fine ha ammesso le proprie colpe. Ancora da capire il perché del tremendo gesto, fatto sta che la notte di venerdì, l’uomo, che nelle ultime settimane si frequentava con Sabrina, è stato accolto dalla donna nella propria abitazione. Non si sa come mai, ma i due hanno iniziato a litigare: una lite che è sfociata nella violenza fisica, visto che il killer ha prima sferrato dei pugni alla Malipiero, per poi colpirla con due coltellate, di cui una, quella fatale, che ha raggiunto la giugulare. La povera donna è morta così, dissanguata e da sola, uccisa molto probabilmente per futili motivi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL KILLER CONFESSA

E alla fine ha confessato: il presunto killer di Sabrina Malipiero ha circa 30 anni, è marocchino e pare abbia resistito tutta la notte agli interrogatori della Mobile di Pesaro prima di crollare questa mattina. Aveva negato tutte le accuse e gli indizi fino a quel momento a suo carico, quando poi invece – spiega Tg Com24 – avrebbe confessato tutto davanti al pm Silvia Cecchi e agli inquirenti del triste caso di cronaca nera pesarese. Pare che gli investigatori sono risaliti a lui come killer della donna massacrata in casa analizzando i contatti telefonici della stessa vittima Sabrina: negli ultimi giorni il nome del killer tornava sempre più spesso, oltre a famigliari e amici più stretti, e i sospetti sono subito andati contro di lui. Il marocchino non è nuovo ad essere “segnalato” alla polizia visto che ha diversi precedenti per droga, anche se mai nessuna condanna a suo carico. «Secondo le prime informazioni avrebbe frequentato spesso la casa di Sabrina Malipiero, la donna gli aveva aperto la porta di casa senza problemi», spiega l’Ansa nel dare la notizia dell’arresto dopo la confessione spontanea rilasciata. Si indaga ora sul movente visto che al momento non vi sono elementi degni di nota se non “futili” situazioni ancora ben poco chiare.. (agg. di Niccolò Magnani)

10 PERSONE INTERROGATE

Sembrerebbe stringersi il cerchio attorno all’assassinio di Sabrina Malipiero, 52enne trovata morta dal figlio nella giornata di ieri, uccisa a coltellate. Come riferisce l’edizione online del quotidiano Il Resto del Carlino, le forze dell’ordine stanno interrogando una decina di sospettati, e si dicono ottimisti circa la chiusura delle indagini. Nel frattempo l’auto della vittima, utilizzata dal killer per allontanarsi dal luogo del delitto, è stata ritrovata dall’altro capo della città: nella fuga ha sbattuto contro un muretto, attirando l’attenzione dei passanti, ma nessuno è riuscito ad individuare l’uomo alla guida. La donna frequentava vari locali nei weekend, e le forze dell’ordine stanno quindi mettendo sotto torchio anche le conoscenze delle ultime ore. La cosa certa è che l’uomo che l’ha uccisa conosceva la sua vittima, anche perché la stessa donna ha aperto al suo aguzzino. Il tutto dovrebbe essere avvenuto dopo pranzo, con il killer arrivato a casa della Malipiero per un caffè, che si è trasformato però in un incontro mortale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CACCIA ALL’ASSASSINO

Emergono particolari inquietanti in merito alla morte di Sabrina Malipiero, la donna di 52 anni trovata morta nella sua casa a Pesaro. A fare il macabro rinvenimento del cadavere è stato il figlio di 24 anni, che questa mattina si era recato farle visita. Il cadavere della donna era riverso sul pavimento del corridoio, tra camera da letto, bagno e tinello, in una vasta chiazza di sangue, come riportato dal Corriere Adriatico. La morte della donna sarebbe stata provocata da colpi inferti alla gola con un’arma da taglio. Gli inquirenti stanno anche cercando l’auto della donna, una Daewoo Matiz nera, che l’assassino potrebbe aver rubato per per fuggire. Intanto la Squadra Mobile ha convocato in Questura tutti coloro che frequentavano la donna e l’aveva vista o contattata nell’ultima giornata, alla ricerca di una pista per le indagini. Il delitto risale a diverse ore prima della scoperta del cadavere, probabilmente a ieri notte. (agg. di Silvana Palazzo)

ASSASSINO IN FUGA CON AUTO DELLA VITTIMA

Si può parlare di omicidio per Sabrina Malipiero, la donna di 52 anni trovata morta nel suo appartamento a Pesaro. Ne sono sempre più convinti gli inquirenti, che non hanno trovato segni di effrazione nell’abitazione. La donna, commessa in un supermercato, potrebbe avere aperto lei stessa la porta al suo assassino. Il particolare è stato svelato dall’Ansa, secondo cui Sabrina Malipiero, madre di due figli grandi, era separata da anni dal marito con cui però aveva mantenuto comunque ottimi rapporti. Secondo il Resto del Carlino, la Squadra Mobile sta stringendo il cerchio attorno all’assassino che, dopo aver ucciso Sabrina Malipiero, è fuggito con l’auto della vittima, una Daewoo Matiz nera che la polizia sta ancora cercando. Nelle prossime ore, dunque, il mistero attorno alla morte della 52enne potrebbe essere risolto. (agg. di Silvana Palazzo)

COLPITA RIPETUTAMENTE ALLA TESTA

È ancora avvolta nel mistero la morte di Sabrina Malipiero, 52enne trovata morta immersa in una pozza di sangue all’interno della sua abitazione al secondo piano di una palazzina in via Pantano, civico 89. Il cadavere è stato scoperto verso mezzogiorno dal figlio maggiore, che non abita con la donna, da anni separata dal marito. Per la madre però non c’era più nulla da fare. Sul posto è arrivato il sostituto procuratore Silvia Cecchi, oltre alla Squadra Mobile e alla polizia scientifica. Si attende invece l’arrivo del medico legale Adriano Tagliabracci. Secondo comunque i primi rilievi, il decesso di Sabrina Malipiero sarebbe avvenuto la scorsa notte. Pare che l’omicida abbia colpito ripetutamente la testa della donna con un corpo contundente o un coltello, ma solo dopo gli esami autoptici eseguiti dal medico legale si potranno avere informazioni più precise sulla dinamica del delitto. (agg. di Silvana Palazzo)

OMICIDIO A PESARO: DONNA TROVATA MORTA IN CASA

Una donna di 52 anni è stata trovata uccisa a Pesaro questa mattina, poco prima di mezzogiorno. La scoperta, secondo quanto riporta corriereadriatico.it, è stata fatta da uno dei suoi due figli che era andato a farle visita. La donna si trovava a terra in una pozza di sangue nel corridoio della sua abitazione. È stato chiamato anche il 118, ma era ormai troppo tardi. Sul posto è quindi intervenuta la Polizia di Stato e sono cominciati i primi rilievi. Anche il magistrato che coordina le indagini è stata sul posto. A quanto pare la donna sarebbe stata uccisa ieri notte e sul suo corpo c’erano diversi segni di colpi inferti al capo. Sembra anche che sia stata usata un’arma da taglio. Gli inquirenti, sempre secondo quanto riporta il quotidiano locale, hanno anche sentito dei testimoni.

LE TESTIMONIANZE RACCOLTE DALLA POLIZIA

Questi hanno detto di aver visto una luce accesa nella casa della donna fino all’una di notte circa. Nessuno ha però sentito urla o rumori strani provenire dalla sua abitazione, nonostante qualcuno abbia anche dormito con le finestre aperte per via del caldo. In Questura sono quindi convocati quanto frequentavano la donna e l’avevano vista o contattata nella giornata di ieri. La vittima era separata da diversi anni dal marito. Al momento quindi non ci sarebbero indiziati o sospettati, ma si starebbe procedendo nella raccolta di tutti gli elementi utili ad avere un quadro preciso su quello che è successo la scorsa notte nell’abitazione della donna. Vedremo se gli inquirenti riusciranno in brve tempo a mettersi sulle tracce del colpevole dell’omicidio.