Che strano. Un volta a vedere lo spot della Chicco si sarebbero scandalizzati benpensanti e clericali, prelati e beghine irrancidite. Oggi si scandalizzano i fautori dell’amore libero, gli ideologi del pensiero libero, i pasdaran della libera religione. Curioso, i preti che ho conosciuto io l’han sempre detto, che i cristiani fanno l’amore più e meglio degli altri; forse sono rimasti i soli, a farlo consapevolmente e liberamente. E infatti oggi sono proprio i cattolici a strizzar l’occhio con simpatia a uno spot provocatorio ma innocente e reale come la vita: uomini e donne si incontrano, si guardano, si piacciono, si amano, e si uniscono sessualmente per amore. 



Se non fosse provocatorio, non sarebbe uno spot. Abbiamo visto provocare con nudità di ogni tipo, con il nome di Gesù sui fondoschiena dei jeans, con amori saffici esibiti, e non credo che un solo bambino possa restare turbato da qualche acrobazia condita d’abbracci e baci, da qualche rovesciata sui divani. Uno spot esagera per antonomasia, i suoi protagonisti sono tutti fighi e rampanti, ma rappresentano una verità che appartiene a tutti. A tutti. Anche agli omosessuali, che sbagliano a sentirsi discriminati, ancora una volta innalzando steccati in cui autoconfinarsi: sono gli amplessi di uomini e donne che li hanno resi vivi, fors’anche per una notte. 



Uno spot è leggero per antonomasia, e gioca, scherza su temi seri: e nulla è più serio della deprimente denatalità del nostro paese. Una ragazza che lavora con me aspetta un bambino, e da giorni cerca disperatamente con l’ausilio di ogni diavoleria tecnologica un negozio di abiti premaman: impossibile, rivolgersi ai centri commerciali fuori città, decine di km in macchina. Il premaman non tira, boom di microgonne e toppini adolescenziali, buoni pure per le Milf. La Chicco vende passeggini, e sarebbe sbagliato farne l’alfiere della crescita felice, inneggiarla come bandiera di una battaglia a difesa dell’amore coi crismi e della famiglia naturale. Vien voglia anche solo per celia, per rispondere a decenni di manifesti e spot di altro tenore. Vien voglia, per affermare in una società omologata culturalmente il diritto a dire e pensare quel che si ritiene giusto, che la sociologia acclara, l’economia urla, non solo la Chiesa cattolica, e l’egoismo personale nega. 



Non sappiamo affatto se i giovani reclutati da Chicco che si avvinghiano arrapati siano regolarmente sposati e usino o meno abitualmente gli anticoncezionali. Non c’è alcun intento o indicazione moralistica, solo il guizzo di stupire e, mentre tutti vi spingono a pensare a se stessi, a portare avanti carriera e interessi personalissimi, a fare qualcosa di davvero importante per voi, e per il mondo. Fare un figlio. Chiaro, semplice, raccontato con grazia birichina. Troppo osé tra tante immagini lussuriose e oscene, tra tante ostentazioni del sesso ad ogni ora e angolo di strada, mostrare amplessi e bimbi che occhieggiano giocosi con le loro mamme e papà? O pensiamo davvero che saremo più felici in pochi, che saremo più forti da soli, che il futuro non ci riguarda e che il mondo sia così brutto che non sia il caso di popolarlo di nuova vita?Ragioniamo almeno che qualcuno dovrà pur pagarci le pensioni. Viva la Chicco, viva chi fa ragionare. Benetton l’ha fatto per decenni, scandalizzando apposta, e gli intellò di sinistra liberal hanno gridato al capolavoro.