Il caso di Mia, la cagnolino gettata in mare con una pietra al collo dal suo proprietario a Valderice, è finito a La Vita in Diretta. Ai microfoni della trasmissione di Rai 1 ha parlato il sindaco Francesco Stabile: «Quello che è successo è ignobile, mi auguro che questa storia serva per altre persone che hanno in mente di compiere questi gesti folli». Il primo cittadino ha confermato che il Comune si è costituito parte civile nell’eventuale processo e poi ha fornito le ultime notizie sulle condizioni del cane di nove anni: «Sta bene, presto sarà adottata e avrà una vita migliore. Tra un paio di giorni sarà data in adozione, ci sono già molte richieste per lei». Inoltre, ha spiegato le ragioni di quel terribile gesto: «Ha detto che l’ha gettata in acqua perché non voleva lavarsi». In studio Monica Leofreddi: «È un gesto di una crudeltà gratuita», il commento della conduttrice tv. (agg. di Silvana Palazzo)
“CORAGGIOSA E FORTE”, PARLA IL MINISTRO COSTA
“Coraggiosa e forte la cagnolina Mia. E sono stati eccezionali i bagnanti che l’hanno soccorsa, allertato le forze dell’ordine e concorso a denunciare il padrone. Pene più aspre per chi maltratta gli animali”. Queste le parole del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sul Blog delle stelle parlando del cane gettato brutalmente in mare dal suo padrone legato da una pietra al collo. Questo gesto spregevole è accaduto al Lido Valderice, nel Trapanese. Fido miracolosamente, si è liberato venendo soccorso dai bagnanti. Costa ha spiegato anche che il suo ministero si “costituirà parte civile nell’eventuale processo”. Grazie al suo microchip, in pochissimo si è scoperta anche l’identità del suo padrone e il sesso del cane, una femmina di nome Mia. “Gli animali sono i nostri compagni di vita, i nostri fedeli amici: il loro maltrattamento è un delitto atroce e mi muoverò affinché le pene siano inasprite – aggiunge Costa nel suo post – noi, come ministero, ci costituiremo senz’altro parte civile nell’eventuale processo”. E conclude: “Ringrazio di cuore quei cittadini che si sono attivati. Continuate a farlo, continuate a denunciare i maltrattamenti e gli abbandoni. Noi, saremo al vostro fianco e faremo la nostra parte”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
EMERGENZA AL SUD
Continua ad essere massima l’allerta al sud per i cani abbandonati che in questo periodo dell’anno sono sempre più a rischio per l’inizio delle vacanze estive. Una situazione molto complicata che ci porta a raccontare quanto capitato a Trapani dove un uomo ha gettato il suo cane in acqua con una pietra al collo. Una situazione veramente molto complicata che ha alzato un polverone con tantissime polemiche. Per fortuna il cane è riuscito a liberarsi e si è salvato con la storia che ha avuto un lieto fine. Ora la speranza è che queste storie non si ripetano, anche se chi abita al sud del nostro paese si lamenta sempre di più per i molti cani randagi che probabilmente sono anche reduci da una famiglia che ha deciso di disfarsi di loro. Serve un ravvedimento dello Stato che deve assolutamente intervenire con punizioni esemplari per i trasgressori. Servirà anche in questo caso usare il pugno di ferro per evitare di agevolare gesti come questo. (agg. di Matteo Fantozzi)
ANIMALISTI “MASSIMA PENA”
Ha legato al collo del suo cane una pietra e lo ha gettato in mare solo perché, a sua detta, l’animale non poteva fare il bagno. Per questo un uomo di 50 anni è stato denunciato in provincia di Trapani per l’inumano ed assurdo gesto sebbene la storia, fortunatamente si sia conclusa con un lieto fine. Il cane, infatti, è riuscito a liberarsi salvandosi miracolosamente. La vicenda, ovviamente, non poteva passare inosservata soprattutto agli animalisti a partire dal Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali che ha già annunciato tramite la propria pagina Facebook battaglia legale. Ora, come spiega in un post in cima sulla vicenda, l’obiettivo è quello di “ottenere in Tribunale il massimo della condanna e la confisca dell’animale, in modo che il proprietario ne perda la “proprietà””. Motivo per il quale è stata avviata sempre tramite il social una raccolta fondi che attualmente ha superato gli 800 euro grazie alla solidarietà di 40 utenti. L’obiettivo è quello di raggiungere in fretta i 2500 euro prefissati. “In qualità di Presidente del Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus, ho incaricato il mio ufficio legale di predisporre tutti gli atti necessari affinché il NOITA Onlus denunci il proprietario e possa quindi costituirsi parte civile, seguire tutti gli sviluppi giudiziari ed ottenere la confisca dell’animale, affinché lo stesso non venga più restituito al proprietario, che merita la condanna con il massimo della pena prevista”, ha aggiunto Enrico Rizzi nella pagina dedicata alla donazione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA VERSIONE DEL PROPRIETARIO
È un 50enne di Custonaci l’uomo che ha gettato il suo cane in mare con una pietra legata al collo perché voleva convincerlo a fare il bagno. Per fortuna alla scena hanno assistito due giovani che hanno allertato la Polizia municipale, mentre il povero animale è riuscito a liberarsi dal collare e a raggiungere la riva, dove è stato soccorso dai bagnanti. Il presidente del Noita (Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali), Enrico Rizzi, ha comunicato di aver «sentito telefonicamente il sindaco Francesco Stabile che sta seguendo attentamente la questione». Il primo cittadino incontrerà lunedì il presidente di Noita, Enrico Rizzi, e insieme concorderanno le azioni da portare avanti. Intanto il proprietario del cane, un meticcio bianco di nome Mia, e i testimoni sono stati ascoltati nella sede della Polizia municipale di Valderice che poi ha trasmesso la sua relazione alla Procura della Repubblica di Trapani per procedere con la denuncia per maltrattamento di animale. L’uomo ha riferito di aver usato la pietra per bloccare la corda-guinzaglio dell’anima che era particolarmente “vivace” e che la cagna è finita accidentalmente in acqua trascinando con sé il sasso. Si è detto dispiaciuto dell’accaduto e ha chiesto più volte di Mia. La parola ora passa ai magistrati che decideranno se e come procedere. (agg. di Silvana Palazzo)
“VOLEVO CHE SI LAVASSE”
“Il cane era sporco”. Si è giustificato così il proprietario del povero animale che nelle score ore è stato gettato in mare in provincia di Trapani, con tanto di pietra legata al suo collare. «L’ho buttato in mare perché si doveva lavare – le parole rilasciate alle forze dell’ordine durante l’interrogatorio – volevo che si facesse un bagno…». Una spiegazione non giustificabile il grave gesto, che è costata una denuncia allo stesso e il susseguente sequestro del cagnolino. Nel frattempo sono insorte le associazioni animaliste, a cominciare dal Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali Onlus, che ha già indetto una raccolta fondi attraverso Facebook, di modo che gli stessi possano sostenere le spese legali per poter processare l’autore del gesto di cui sopra. L’obiettivo della Onlus è quello di «ottenere la confisca dell’animale – le parole del presidente, Enrico Rizzi – affinché lo stesso non venga piu’ restituito al proprietario, che merita la condanna con il massimo della pena prevista». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CANE IN MARE CON UNA PIETRA AL COLLO
Una storia di violenza sugli animali ci giunge dalla Sicilia, e precisamente da Trapani. Come riportato da alcuni organi di informazione online, a cominciare dai colleghi di TgCom24, un uomo ha deciso di legare una pietra al collo del proprio cane, perché non voleva fare il bagno. Visto che il povero animale si opponeva, il suo padrone ha ben pensato di prendere un grosso sasso, legarglielo attorno al collo, e quindi gettarlo in acqua. Fortunatamente il cane è riuscito a liberarsi dal collare a cui era legata la pietra, e a fare ritorno a riva sano e salvo.
LA DENUNCIA DEGLI ANIMALISTI
Molti i bagnanti che si sono accorti del gesto, e di conseguenza è stato segnalato il tutto alla polizia, che una volta intervenuta ha prestato soccorso all’animale. Il cagnolino sta bene, mentre per il suo proprietario, una volta individuato dalle forze dell’ordine, è scattata la denuncia con l’accusa di maltrattamento di animali. Attraverso il microchip installato, si è scoperto che il cane è una femmina di nome Mia, ed è ora sotto sequestro penale. Gli animalisti, una volta appreso il fatto, sono insorti, e attraverso Facebook l’associazione Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali, ha fatto sapere che «Questo ‘signore’ lo denunciamo e lo portiamo in Tribunale. Ve lo promettiamo».