Ora che la loro Odissea si è conclusa, emergono i primi racconti di alcuni dei 450 migranti a bordo della nave sbarcata nella notte al porto di Pozzallo, in Sicilia: il Governo italiano ha esulato per quella che viene definita una “vittoria politica” dal momento che diversi Paesi contribuiranno all’accoglienza di una parte di loro, ma a tenere banco è soprattutto il fatto che a bordo c’erano 141 minori, le cui testimonianze della lunga traversata sono agghiaccianti. C’è chi, ad esempio, racconta di essere partito col padre addirittura dal cuore dell’Africa sub-sahariana ma d averlo perso per strada nel deserto, molto prima di arrivare in Libia per imbarcarsi. Alcuni dei minori, inoltre, visitati a terra dal personale medico, sono apparsi molto provati dallo stallo degli ultimi giorni anche se nessuno è in gravi condizioni di salute. Al momento si trovano infatti tutti presso il locale hotspot e, a parte segni di disidratazione o di ustione sulla pelle a causa della lunga esposizione a sole, si stanno rimettendo e quelli di loro che sono arrivati in Italia non accompagnati dalle famiglie saranno destinati a delle case-alloggio. (Agg. di R. G. Flore)
AL VIA LE OPERAZIONI DI SMISTAMENTO
Ora che è stato completato lo sbarco di tutti i 450 migranti che si trovavano a bordo delle due imbarcazioni, possono partire le operazioni di smistamento che li condurranno in altre strutture. La loro distribuzione sarà decisa dal Viminale in base a determinati criteri che saranno resi noti in seguito e alla luce delle quote previste dagli altri Paesi europei. Intanto, come spiega Corriere.it, uno degli immigrati che si trovava a bordo delle imbarcazioni e sbarcato nella notte a Pozzallo si trova attualmente in gravi condizioni per via di una brutta polmonite difficile da curare per via del suo stato molto debilitato. In tanti sono stati medicati per la scabbia, malattia che necessita l’uso di pomate apposite e che ha un decorso molto breve. In sette, invece, sono stati portati negli hotspot per essere interrogati poiché si sospetta che possano essersi alternati alla guida del peschereccio e per questo rischiano ora l’accusa di scafismo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
UNHCR: “FINITA SOFFERENZA INGIUSTA”
Sono tutti a terra i 450 migranti in precedenza ospitati dalle due navi della Frontex e della Guardia di Finanza italiana. L’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei migranti, ha pubblicato un tweet attraverso la propria pagina ufficiale, in cui ha descritto l’odissea dei profughi utilizzando le parole: «una sofferenza prolungata e ingiusta». Secondo l’Unhcr, non sono comunque mancati i sorrisi, «Il sorriso che accoglie – si legge – sia del nostro team che di tutti gli altri operatori impegnati in turni diurni e notturni». Una vicenda, quella delle due navi di cui sopra, che come al solito ha diviso l’opinione pubblica: da una parte c’è chi si è schierato ampiamente con il lavoro di Matteo Salvini, che sta cercando di far giungere sulle coste italiane meno migranti possibili, dall’altra, chi invece difende i poveretti che cercano nuove fortune lontano dalle nazioni d’origine, che vanno accolti sempre e comunque. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DEL SINDACO
Si è concluso nella mattinata di oggi lo sbarco a Pozzallo dei 450 migranti dopo l’autorizzazione del Viminale giunta nella tarda serata di domenica. A scendere per primi a terra sono stati i 184 migranti a bordo della Protector e successivamente i 209 della Monte Sperone. “Oggi per la prima volta potremo dire che sono sbarcati in Europa”, è stato il commento da Palazzo Chigi. Al momento, come spiega Repubblica.it Questura e Prefettura sono al lavoro sulle operazioni di smistamento dei migranti verso i 5 Paesi dell’Unione Europea che ieri hanno dato la loro disponibilità ad accoglierne una parte e contribuendo così a decretare quella che è stata definita da Salvini “una vittoria politica”. Dopo le prime visite necessarie, i migranti sono stati poi trasferiti nell’hotspot di Pozzallo che risulta al momento al completo. Il sindaco Roberto Ammatuna ha commentato: “Il viaggio martoriato dei migranti è finito, anche la macchina dell’hotspot ha funzionato ma la nostra capacità organizzativa è stata messa a dura prova” chiedendo al tempo stesso un incontro imminente con Salvini per discutere ogni dettaglio per il futuro, per evitare errori che potrebbero compromettere il lavoro certosino che portiamo avanti da anni”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SALVINI E CONTE ESULTANO
Sono tutti sbarcati presso l’hotspot di Pozzallo i 450 migranti presenti sulle due navi della Frontex e della Guardia di Finanza. Di questo gruppo di profughi ne resteranno in Italia solamente 50, mentre gli altri 400 verranno smistasti in altre nazioni dell’Unione Europea che hanno deciso di accoglierli, come da accordi. Esulta il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che parla di “vittoria politica”, ed esulta anche il premier Giuseppe Conte. Come riportato attraverso Twitter, Palazzo Chigi fa sapere che: «Questa è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all’Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all’ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà». L’Italia si è fatta sentire in tema di immigrazione, e i primi risultati iniziano a vedersi. L’obiettivo per il futuro prossimo è fare in modo che per ogni nave si possa dare vita ad uno smistamento automatico dei migranti nei vari centri di accoglienza europei, evitando così l’insorgere di un contenzioso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“VITTORIA POLITICA”
Nella tarda serata di ieri dal Viminale è arrivato l’ok in relazione allo sbarco a Pozzallo per tutti i 450 migranti in attesa ed a bordo della nave della Guardia di Finanza e di quella di Frontex al largo di Pozzallo. Una volta a terra, come spiega RaiNews, tutti loro saranno smistati e distribuiti nei vari paesi dell’Unione Europea come già stabilito ieri, ovvero 50 ciascuno tra Francia, Malta, Germania e gli ultimi due arrivati, Spagna e Portogallo. Matteo Salvini ha prontamente commentato la notizia definendola “una vittoria politica”. Inizialmente era stato consentito lo sbarco solo a mamme e bambini insieme a chi aveva bisogno di assistenza medica e ad alcuni uomini onde evitare di dividere le famiglie. Secondo la Guardia Costiera si tratterebbe di 43 donne e 14 minori in salvo a terra ma i numeri potrebbero non essere definitivi. Nella notte è proseguito lo sbarco terminato solo nella mattinata di lunedì, come riporta Today. Durante lo sbarco la squadra mobile di Ragusa ha fermato alcuni uomini con l’accusa di essere gli scafisti e portati prontamente in Questura. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SALVINI: “VISEGRAD CI AIUTI CON LIBIA”
Il Premier Giuseppe Conte interviene ancora sulla distribuzione dei migranti di Pozzallo con un’altra buona notizia che volge verso la soluzione quasi completa del “nodo” al largo del porto italiano: «Anche la Spagna e il Portogallo prenderanno 50 migranti ciascuno, come già hanno fatto Francia, Germania e Malta». Sotto un mero calcolo numerico, ne “rimangono” 100 che a questo punto potrebbero essere realmente accolti in Italia dopo aver ottenuto di potere ridistribuire gli altri 350 profughi in altri Paesi dell’Unione Europea. Intanto, davanti al “niet” durissimo di Repubblica Ceca e Ungheria, il Ministro degli Interni Salvini – che più volte ha guardato al patto di Visegrad come un esempio positivo della gestione immigrazione – replica “imbarazzato”: «Ci diano una mano ad aiutare le autorità libiche e a soccorrere tutti, salvare tutti, curare tutti, nutrire tutti, ma a riaccompagnarli in Libia», è la risposta del leader leghista al Premier Babis e allo stesso Viktor Orban. In conclusione, Salvini ripete che «L’unica soluzione per mettere fine al traffico di esseri umani, per combattere veramente i trafficanti e la mafia degli scafisti è far capire a tutti che in Europa e in Italia ci arrivi se hai il premesso per arrivare e che qualunque nave intercettata viene soccorsa e riportata indietro».
SALVINI: “PRESTO FAREMO SCENDERE MAMME E BAMBINI”
La Germania ha accettato di accogliere in casa 50 dei 450 migranti il cui destino resta attualmente in attesa al largo di Pozzallo. E mentre Conte ringrazia, ad attaccarlo ci pensa non solo Praga, definendo la sua una strada verso l’inferno ma anche Budapest. Ad intervenire, come riporta RaiNews, è stata l’Ungheria che seguendo le orme del premier della Repubblica Ceca ha dichiarato tramite Istvan Hollik, portavoce del gruppo parlamentare di Fidesz, il partito del premier Viktor Orban: “Non accogliamo nessuno”. Gli ungheresi rifiutano il piano Soros” ha aggiunto, per poi definire “navi Soros” quelle che salvano migranti in mare. E Salvini? Il ministro dell’Interno italiano, come spiega Askanews ha annunciato di stare seguendo con grande attenzione la situazione a Pozzallo e “nelle prossime ore faremo scendere 16 mamme e 11 bambini”. Le sue dichiarazioni arrivano durante un incontro con la stampa italiana all’ambasciata italiana a Mosca. Salvini ha in seguito ribadito che “una trentina tra mamme e bambini nei prossimi minuti scenderanno” dalle navi sottolineando al tempo stesso: “L’Italia ha finito di essere il campo profughi del mondo”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MERKEL “GERMANIA NE ACCOGLIE 50”
Dopo Francia e Malta anche la Germania ha dato l’ok ad accogliere 50 dei 450 migranti che attualmente continuano a restare in attesa, a bordo delle due navi militari, al largo di Pozzallo. La conferma, in queste ore, è arrivata anche da parte del portavoce del governo tedesco di Angela Merkel che raggiunta dall’agenzia di stampa Ansa ha dichiarato: “La Germania e l’Italia hanno concordato, con riguardo alla più intensa collaborazione bilaterale sui migranti, di accoglierne in questo caso 50″. Ad intervenire, come spiega Il Fatto Quotidiano, è stato anche il premier maltese Joseph Muscat con una lettera indirizzata al premier nostrano, Conte, con la quale ha confermato “la disponibilità nel prendere in carico persone presenti sull’imbarcazione, come da nostro accordo telefonico”. Al tempo stesso ha però considerato “del tutto inaccettabile” l’affermazione “secondo cui Malta non avrebbe rispettato i suoi obblighi”. A tuonare contro Conte sono però in particolare i 4 Paesi di Visegrad che dicono no alla sua linea. Durissimo l’affondo del premier ceco Andrej Babis che ha definito la richiesta italiana “la strada verso l’inferno”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PRAGA ACCUSA CONTE, M5S LO APPLAUDE
Francia, Malta e Berlino hanno accettato di accogliere 50 migranti ciascuno su un totale di 450 soccorsi sabato scorso su un barcone ed ora fermi al largo di Pozzallo a bordo della nave Protector di Fontex e del pattugliatore Monte Sperone della guardia di finanza. Anche Berlino, dunque, ha confermato di poterne accogliere 50 e collaborare con l’Italia dopo le richieste di condivisione del premier Conte. A schierarsi con forza contro la sua politica di redistribuzione dei migranti sono stati tuttavia i Paesi di Visegrad con una lettera inviata ai 27 leader europei. La maggiore accusa al nostro Paese arriva dalla Repubblica Ceca che ha definito il nostro approccio “la strada per l’inferno” auspicando al modello australiano come unica soluzione. Nonostante il duro attacco da parte di Praga, Conte non sembra essersi scoraggiato e ad applaudirlo ci pensano i capigruppo M5s di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, che, come spiega l’Agi.it, hanno asserito: “Complimenti al nostro presidente Conte che in poco tempo è riuscito a ottenere rispetto dall’Europa, finalmente le responsabilità sulla gestione dei flussi migratori saranno condivise da tutti i leader Ue”. Grazie al suo approccio, “il fenomeno migratorio non è più un problema italiano ma europeo”, in attesa delle altre adesioni dopo Francia, Malta e in ultimo Germania. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CONTE “50 MIGRANTI A GERMANIA, 100 A MALTA-FRANCIA”
Il caso dei 450 migranti fermi al largo di Pozzallo ancora non si è risolto, nonostante le discussioni interne al Governo italiane e nonostante le promesse di altri Paesi Ue rispetto alla ridistribuzione richiesta da Roma: i rifugiati sono ancora a bordo sulla nave Protector di Frontex e sul pattugliatore Monte Sperone della Guardia di Finanza italiana. Per ora Francia e Malta hanno affermato di prenderne 100, la Germania 50 ma ne restano 250 che tra Italia e altri Paesi Ue si dovranno “ridistribuire”, in una mera e inquietante logica di “numeri” per delle persone che si trovano da giorni in viaggio dalla Libia e da diversissime realtà dell’Africa e del Medio Oriente. Con un post su Facebook pubblicato questa mattina, il Premier Conte ringrazia Berlino per la recente accettazione e invita anche altri Paesi a prendersi carico di un problema di fatto europeo: «Dopo i 100 migranti di cui si sono fatte carico ieri sera Francia e Malta, oggi anche la Germania ha acconsentito a prenderne altri 50. Al momento ci sono quindi 150 persone – su un totale di 450 migranti che erano diretti in Italia e che sono attualmente a bordo delle navi Frontex e della Guardia di Finanza – che saranno equamente distribuite in altri Paesi europei», scrive il Presidente del Consiglio, prima di sottolineare la solidarietà e la responsabilità che l’Italia «ha sempre sempre chiesto all’Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all’ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà. Continuiamo su questa strada, con fermezza e nel rispetto dei diritti umani».
LA MINACCIA “CECA”
Al netto delle polemiche, vale l’assunto osservato dal collega del Corriere della Sera Antonio Polito che su Twitter scriveva questa mattina «C’è poco da dire: se tre o più paesi europei prenderanno anche stavolta una quota dei migranti arrivati sul barcone, il governo italiano sta davvero cambiando la prassi fin qui seguita dall’Europa». Il problema è però proprio quell’Europa – oltre che le dinamiche interne italiane, con Matteo Salvini che non intende indietreggiare di un centimetro rispetto alla propria linea durissima anti-immigrazione – che ad esempio dalle parti di Visegrad non vede per nulla di buon occhio la proposta italiana: i Paesi del patto “sovranista” non ci stanno e le parole del premier della Repubblica Ceca lo testimoniano, «Ho ricevuto la lettera del premier italiano Giuseppe Conte in cui chiede all’Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare. Un tale approccio è la strada per l’inferno», scrive sui social il Presidente Andrej Bebis. Non solo, il premier che collabora da molto vicino con Orban per le richieste di Visegrad agli altri Paesi Ue, incalza ancora «Il nostro Paese non riceverà alcun migrante – l’unica soluzione alla crisi migratoria è il modello australiano, cioé non fare sbarcare i migranti in Europa».