Prosegue a tuonare contro l’Ue il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in quella che sembra essere diventata una crociata personale verso le istituzioni di Bruxelles. Come riportato dall’Ansa, il segretario della Lega ha dichiarato che “l’Europa che poteva essere un’opportunità in questo momento su tanti fronti è un problema, pensiamo a migranti, banche, politica agricola, sanzioni alla Russia”. Secondo Salvini, intervenuto a margine dell’inaugurazione della nuova Questura di Fermo, “a Bruxelles hanno capito che finalmente in Italia c’è un governo disposto a tutto pur di difendere l’interesse nazionale, se per il bene del Paese dovremo dire dei no, siamo pronti a farlo”. Il titolare del Viminale ha definito “senza senso” le sanzioni contro la Russia:”Una follia chiudere mercati che amano il Made in Italy. Anche perché per assurdo l’Italia è quella che ci ha smenato di più mentre Usa, Germania e Francia hanno aumentato il loro business. C’è qualcosa che non torna”. (agg. di Dario D’Angelo)



ALTRE DUE NAVI ONG NEL MEDITERRANEO

Resta forte il braccio di ferro tra Salvini e l’Unione Europea, con sullo sfondo il Premier Conte che prova a “mediare” le posizioni forti del proprio Ministro degli Interni in vista del prossimo Comitato Ue sul tema immigrazione: se ieri sera, dopo il monito duro dell’Ue sulla Libia, Salvini andava scrivendo sui social «l’Unione Europea vuole continuare ad agevolare lo sporco lavoro degli scafisti? Non lo farà in mio nome, o si cambia o saremo costretti a muoverci da soli», oggi torna alla carica su un nuovo fronte che minaccia di occupare ancora le cronache nei prossimi giorni. Sarebbero in Mediterraneo in queste ore altre due navi di Ong spagnole (una è di certo Open Arms, sull’altra ancora servono conferme ma pare essere l’Astral) che starebbero dirigendosi verso la Libia per soccorrere altri migranti in partenza sui barconi della morte. Il Ministro però non cambia la linea, al netto delle critiche Ue: «Due navi di Ong spagnole sono tornate nel Mediterraneo in attesa del loro carico di esseri umani. Risparmino tempo e denaro, i porti italiani li vedranno in cartolina». Dopo la distribuzione avvenuta su base volontaria negli scorsi giorni ora si teme un nuovo caso, l’ennesimo, di questa estate “schizofrenica” sul fronte immigrazione e accoglienza in Europa. (agg. di Niccolò Magnani)



IL PIANO DI CONTE: “DISTRIBUIRE PORTI DI SBARCO”

Da domani si terrà il vertice europeo dei Cops (Comitato Politico e di Sicurezza) a Bruxelles e sarà una prima vera occasione ufficiale per affrontare il tema mai risolto della revisione dei Trattati di Dublino e in generale delle missioni internazionali nel Mediterraneo. Il tutto avviene nel bel mezzo di uno scontro politico importante tra il Ministro degli Interni italiano e la stessa Ue sul tema dei porti di arrivo e partenza per l’immigrazione di massa dall’Africa. Il piano del Governo Conte che esporrà al Comitato dei prossimi giorni è chiaro: distribuire i porti di arrivo dei migranti per poter smistare anche le varie esame di asilo, sempre su base volontaria come emerso e deciso nel Consiglio Europeo di fine giugno. Secondo il premier quanto avvenuto con i 450 migranti dalla Libia a Pozzallo negli ultimi giorni, «è un grande successo perché l’Italia non è più sola», ma resta il problema dei prossimi casi e della base sempre volontaria dell’intervento europeo che alla lunga potrebbe riportare la situazione alla mera “solitudine” politica dell’Italia sul caso migranti. Come racconta Angela Mauro sull’Huffington Post stamattina, la Commissione europea ha fatto sapere di aver ricevuto «la lettera del premier Conte, indirizzata a Juncker e Tusk, e condividiamo pienamente il senso di urgenza. Siamo impegnati a dare seguito rapidamente a tutte le parti delle conclusioni del Consiglio Ue, per quanto riguarda il nostro ruolo e le nostre competenze». (agg. di Niccolò Magnani)



SALVINI VS UE: “NO SANZIONI A RUSSIA”

Non solo la Libia: tra Matteo Salvini e l’Unione Europea i punti di vista divergono anche sulla Russia e sulle sanzioni imposte al Paese di Vladimir Putin che a detta del ministro dell’Interno costano all’Italia “una media di 7 milioni di euro al giorno”. Per questo motivo il segretario della Lega non esclude che l’Italia possa arrivare a mettersi di traverso, mettendo il veto sulla decisione di estendere le sanzioni. Intervistato dall’agenzia Tass, Salvini ha spiegato che “non si parte preannunciando veti, che possono essere la soluzione finale”, ma in ogni caso il governo italiano ha intenzione di “convincere con le buone maniere, con l’arte delle democrazia, dei numeri e delle evidenze” gli altri partner europei. Salvini ribadisce:”Faremo di tutto per non doverci trovare a dire dei no, che comunque non ci spaventano”. Un nuovo capitolo della sfida tra Salvini e l’Europa dopo quella sui migranti? (agg. di Dario D’Angelo)

LIBIA, TRAGEDIA DI MIGRANTI: 8 MORTI

Vi abbiamo raccontato la tragedia di Zuara: sono morti altri otto migranti, di cui sei bambini, che erano rinchiusi all’interno di un rimorchio di un tir frigo in attesa di imbarco su una nave diretta in Italia o verso altri paesi europei. Nel frattempo continua il duello a distanza tra l’Italia, in particolare il ministro dell’Interno Matteo Salvini, e l’Unione Europea sulla questione Libia-migranti. La sottosegretaria agli Esteri Emanuela Del Re, come sottolineato dai colleghi del Corriere della Sera, ha assicurato che “c’è un forte impegno, anche da parte dell’Italia a fare in modo che i porti siano sicuri”. Del Re ha inoltre affermato che “si sta tentando di tutto per fare in modo che ci siano delle condizioni di sicurezza e che si possa arrivare a una stabilizzazione dell’area”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SALVINI ALL’ARREMBAGGIO

Continua la dialettica tra Italia e Unione Europea sul tema migranti, con il botta e risposta tra Ue e il ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla Libia. L’istituzione europea ha evidenziato che i porti della Libia non sono considerati “sicuri”, con il capo del Viminale che aveva chiesto il contrario, sottolineando che “o si cambia o l’Italia è pronta ad andare avanti da sola”. Dall’Africa però, come sottolinea il Corriere della Sera, arrivano nuove notizie tragiche: a Zuara, nella zona nord-ovest della Libia, sono morte otto persone, tra cui sei bambini. Cento migranti infatti erano rinchiusi nel rimorchio di un tir frigo, ma otto di loro sono morti sottofocati. Abbandonati all’interno del container insieme a delle taniche di benzina, le otto persone hanno perso la vita a causa delle esalazioni del distillato del petrolio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“LIBIA NON E’ PORTO SICURO”

Migranti, Ue contro Matteo Salvini: “Libia non è porto sicuro”, prosegue la battaglia tra l’Italia e l’istituzione europea. I 378 migranti, parte del gruppo dei 450 a bordo del barcone nel weekend, sono sbarcati al porto di Pozzallo, con i partner europei che hanno accettato la redistribuzione. Il Governo ha parlato di vittoria politica, con il ministro dell’Interno intervenuto a Mosca sulla situazione: “Dobbiamo cambiare la normativa: bisogna rendere quelli libici dei porti sicuri”. Il capo del Viminale si è scagliato contro l’istituzione europea, sottolineando che c’è “un’ipocrisia di fondo in Europa in base alla quale si danno soldi alla Libia, si forniscono le motovedette necessarie e si addestra la Guardia Costiera, ma poi si ritiene la Libia un porto non sicuro”. L’obiettivo del Governo, ha poi aggiunto, è quello di “ridiscutere la firma suicida di del 2015 sulla missione europea Sophia”, evidenziando gli errori commessi dall’esecutivo di Matteo Renzi.

MIGRANTI, UE CONTRO SALVINI

Non è tardata ad arrivare la replica dell’Unione Europea. Nathasha Bertaud, portavoce della Commissione Europea, ha affermato che “nessuna operazione europea o nave europea fa sbarchi in Libia perché noi non consideriamo quelli libici dei porti sicuri”. Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha evidenziato al termine del Consiglio dei Ministri degli Esteri Ue a Bruxelles: “La decisione rispetto al fatto che i porti libici non siano porti sicuri è una decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo, quindi è una valutazione puramente giuridica sulla quale non c’è decisione politica da prendere, ma è nelle mani di una corte indipendente”, riportano i colleghi de ilfattoquotidiano.it. Federica Mogherini ha poi sottolineato: “Si tratta di una questione che l’Italia non ha sollevato oggi durante il Consiglio”.