Le grande si moltiplicano per la Sindaca di Roma, Virginia Raggi, che oltre a presenziare in aula nel processo per falso relativo alla nomina di Renato Marra, si è ritrovata alle prese col caso dei festeggiamenti nel centro della Capitale dei tifosi francesi nel tardo pomeriggio e nella serata di domenica. Transalpini su di giri per il successo della Nazionale ai Mondiali in Russia, con i tanti turisti francesi in giro per Roma che hanno manifestato la loro euforia per il secondo titolo Mondiale nella storia dei Bleus. Peccato che nei festeggiamenti se la siano presa anche con la fontana di Campo de Fiori. La Raggi ha espresso la sua indignazione ufficialmente: “È vergognoso il comportamento di alcuni tifosi che ieri, dopo la finale della Coppa del Mondo, hanno preso d’assalto la Fontana di Campo de’ Fiori nel centro di Roma. Lo sport non è questo. La gioia e l’euforia del tifo non possono e non devono mai oltrepassare il limite del rispetto. In questo caso queste persone non hanno solo violato la legge ma anche mancato di rispetto alla città e a tutti i romani. Gesti simili devono essere condannati con fermezza affinché Roma non sia lo sfogatoio di qualche vandalo.” (agg. di Fabio Belli)



SINDACO IN AULA

Oggi Virginia Raggi era in aula per la seconda udienza del Processo che la vede imputata per falso all’interno della maxi inchiesta sulle nomine. Il sindaco di Roma è coinvolta per aver nominato, nello specifico, Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale in Campidoglio ora in carcere per corruzione in un’altra inchiesta: l’accusa le contesta di aver mentito all’Anticorruzione del Comune di Roma riguardo la nomina di Marra che da vigile urbano graduato venne promosso a capo del Dipartimento Turismo con un incremento di stipendio pari a 20mila euro in più. Il “falso documentale” è contestato alla Raggi per le dichiarazioni rilasciata all’Anac comunale, quando la sindaca disse «Raffaele Marra? Mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali». Secondo i giudici dell’accusa, Ielo e Dall’Olio, ciò contrasterebbe con il contenuto delle chat private del sindaco Raggi finite agli atti.



LA SENTENZA IN AUTUNNO

Oggi erano chiamati a testimoniare in aula gli investigatori sul caso Nomine, con la Raggi presente assieme agli avvocati ma senza la facoltà di dover intervenire: va ricordato che nei confronti del sindaco M55 è già stata archiviata l’accusa di abuso d’ufficio per la nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica. La nomina di Renato Marra venne poi “congelata” una volta che il fratello Raffaelle venne arrestato per concorso in corruzione con l’imprenditore Sergio Scarpellini in un’altra inchiesta a sfondo edilizio. «Il magistrato ha fissato diverse udienze fino alla fine di luglio. Dopo Maria Rosaria Turchi – ex responsabili dell’Anticorruzione in Campidoglio – toccherà all’ex assessore al Commercio, Adriano Meloni. Il giudice ha comunque ribadito l’intenzione, condivisa con il presidente del Tribunale, di arrivare a sentenza entro ottobre», spiega Repubblica rispetto alle prossime date del processo che vede la Raggi imputata e non con scontato esito di assoluzione.

Leggi anche

Di Battista-Grillo, ecco il ‘piano’ per la scissione M5s/ Asse con Raggi: i nomi anti-Conte e gli scenari