Anche a La Vita in Diretta estate si è trattato il caso della povera Chiara Ribechini, 24enne deceduta nella serata di domenica a seguito di uno shock anafilattico subentrato dopo aver cenato ad un agriturismo in provincia di Pisa. In studio presso il programma di Rai Due c’è l’allergologo Carmelo Rizzo, che ha confessato: «La ragazza sapeva a che cosa andava incontro nel caso in cui venisse a contatto con le sostanze di cui era allergico. Purtroppo a volte non basta un solo kit di pronto soccorso, visto che certe volte è necessario ripetere ancora la terapia. Bisognerebbe conoscere il caso nel dettaglio, ma non è da escludere che la ragazza possa essersi allergizzata ad altre sostanze, visto che l’allergia può evolvere in altre allergie. Il problema è poi se il prodotto viene “inquinato” da altre sostanze…». La Vita in Diretta ha fatto il giro di diversi ristoranti di Roma, e solo uno su 10 aveva al suo interno l’elenco dei cibi e delle allergie: 9 sono risultati fuori norma. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’ESPERTO: “FORSE L’AGO SI E’ SPEZZATO”
E’ arrivato nella giornata di ieri, come previsto, il primo esito dell’autopsia eseguita su Chiara Ribechini, la 24enne originaria della provincia di Pisa morta domenica sera dopo aver cenato in un agriturismo locale. La povera ragazza è deceduta a seguito di uno shock anafilattico sopraggiunto dopo aver ingerito cibo di cui la stessa era allergica. Chiara avrebbe comunque potuto salvarsi, se solo il kit medico che portava sempre con se, avesse funzionato a dovere. Ad ammetterlo è stato l’allergologo Mauro Minelli, medico specialista dell’ospedale di Campi Salentina (provincia di Lecce), che intervistato da Leccesette.it ha ammesso: «Possibile che si sia trattato di un cattivo utilizzo del prodotto: un problema nel dispositivo che inietta l’adrenalina. L’ago non avrebbe consentito l’immissione in circolo di quantità adeguate di adrenalina. Possibile che non ci sia stata una quantità adeguata di adrenalina per un difetto di somministrazione: l’ago potrebbe aver avuto un difetto che ha impedito la giusta somministrazione». Un’ipotesi che era già circolata nelle ore susseguenti il decesso della ragazza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’AUTOPSIA CONFERMA
Arrivano i primi esiti dell’autopsia eseguita sul corpo di Chiara Ribechini, la 24enne della provincia di Pisa, morta domenica sera dopo aver cenato in un ristorante della zona. L’esame autoptico ha di fatto confermato le anticipazioni delle ultime ore, visto che la povera ragazza è deceduta per il sopraggiungere di uno shock anafilattico. L’esito è stato pronunciato dal medico legale incaricato, Marco Di Paolo, che ora dovrà effettuare altre analisi chimico-alimentari per scoprire quale sia stato l’allergene che ha appunto provocato quella tragica reazione al corpo di Chiara. Nel pomeriggio gli inquirenti, come racconta La Nazione, sono tornati presso l’agriturismo dove ha cenato per l’ultima volta la giovane, per acquisire nuove prove, e dissequestrare il locale, di modo che lo stesso possa riaprire il prima possibile. Domani, infine, verranno ultimati gli interrogatori dei testimoni, e il quadro a quel punto sarà completo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA DISPERAZIONE DEL FIDANZATO
E’ un racconto tragico quello riportato quest’oggi dal quotidiano LaNazione. A parlare è Nicola Gabbriellini, il fidanzato della 24enne di Navacchio (provincia di Pisa), che domenica sera ha perso la vita dopo aver assunto cibo di cui era allergica. Le parole di Nicola sono affidate al padre: «Chiara stava malissimo – riporta il quotidiano toscano – abbiamo capito subito che non c’era un minuto da perdere. Dopo aver chiamato il 118, ho guidato a tutta velocità per andare incontro all’ambulanza. Volevamo accelerare i tempi, arrivare quanto prima in ospedale. Mi sono fermato lungo la strada soltanto quando ho visto che respirava sempre peggio. Le ho aperto la bocca, ho provato a tirarle fuori la lingua per non farla soffocare. È stato tutto inutile. Babbo, mi è morta tra le braccia». E riguardo al ristorante viene ribadita per l’ennesima volta la solita versione: «Scelto per stare tranquilli perché proprietari e staff ormai sono nostri amici e conoscono alla perfezione l’allergia al latte e alle uova di Chiara. Sanno come devono cucinare». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’APPELLO DEI GENITORI
C’è attesa per l’autopsia che verrà svolta oggi sul corpo di Chiara Ribechini, la 24enne morta domenica sera a seguito, sembra, di uno shock anafilattico causato da qualcosa che avrebbe mangiato a cena in un agriturismo, dove era solita recarsi proprio perché, avendo delle allergie, si fidava dei piatti cucinati. I genitori della ragazza, attraverso il loro legale, hanno fatto sapere che “in questo momento vogliamo solo che la morte di Chiara non sia stata vana e per questo rivolgiamo un appello a tutti affinché di queste forme allergiche si parli senza reticenze o paure di discriminazioni”. L’avvocato Francesca Zuccoli, attraverso, l’Ansa, ha fatto anche sapere che i genitori attendono che le indagini facciano piena luce sull’accaduto, “vogliamo però dire a tutti che queste allergie sono sempre più diffuse, ma purtroppo ancora molto sottovalutate, spesso anche da coloro che sono costretti a conviverci”. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
CHIARA RIBECHINI, I DUBBI SULL’AGO DEL KIT SALVAVITA
Si terrà quest’oggi l’autopsia sul corpo di Chiara Ribechini, morta domenica sera a seguito di uno shock anafilattico. Nella giornata di ieri è stato conferito l’incarico al medico legale Marco Di Paolo, come sottolineato dai colleghi de Il Messaggero, e nel contempo è stato aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo. Attualmente risulterebbe indagata la sola Rita Astinenti, amministratrice delegata dell’azienda agricola dove appunto Chiara ha cenato quella maledetta sera di domenica. I carabinieri hanno inoltre sequestrato il kit di farmaci salvavita che la vittima si è iniettata subito dopo la reazione allergica, senza però riuscire a salvarsi. C’è infatti da capire se l’ago si sia rotto o piegato, e inoltre, se fosse tutto in regola. La scientifica ha altresì prelevato dei campioni del vomito della stessa ragazza, di modo da esaminarli. Sono attese importanti novità nelle prossime ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IN ATTESA DELL’AUTOPSIA
Si terrà domani l’autopsia sulla povera Chiara Ribechini, la 24enne ragazza originaria della provincia di Pisa, morta domenica sera molto probabilmente a seguito di uno shock anafilattico. La giovane aveva cenato in un agriturismo della zona dove la stessa si recava volentieri proprio perché si fidava del cibo lì cucinato. Tre giorni fa ha però mangiato qualcosa che non doveva, dopo di che ha avuto un’improvvisa reazione allergica che la ragazza non è riuscita a tamponare, forse anche perché l’ago della siringa che si portava sempre con se, si sarebbe piegato, e non avrebbe quindi iniettato nel corpo della stessa il giusto dosaggio di farmaci necessario. Un altro retroscena emerso in queste ore, come riportato dal Corriere della Sera, è che una delle tre portate ordinate da Chiara, una vellutata di piselli con crostini, non era previsto nel menù.
IL CONSIGLIO DEGLI AMICI
Il fidanzato e i due amici che erano con lei, hanno invitato la giovane a non “fidarsi”, ma lei ha voluto lo stesso ordinarlo: resta da capire se il piatto che ha causato la reazione allergica, sia proprio quello o meno. E pensare che i 4 avrebbero voluto andarsene appena arrivati all’agriturismo, come raccontano commossi gli amici agli investigatori: «Nell’agriturismo c’era un matrimonio, molta gente e confusione. Così avevamo pensato di cambiare ristorante. Poi abbiamo deciso di restare. Se andavamo via, chissà forse Chiara sarebbe ancora viva». Domani si terrà l’autopsia che scioglierà ogni dubbio circa le cause che hanno portato alla morte della povera 24enne.
IL COMMENTO DELL’ESPERTO
“Sono casi rari”, le parole dell’allergologa e immunologa dell’Università di Pisa Iaria Pixeddu ai microfoni de Il Tirreno. La specialista ha parlato del tragico caso di Chiara Ribechini e ha spiegato che: “Generalmente la reazione può manifestarsi mentre uno sta digerendo l’alimento. Solitamente è immediata, entro un’ora o due ore, ma ci sono forme anche più ritardate con una fase iniziale con una reazione. Si può risolvere e dopo qualche ora si ha la fase tardiva”. La dottoressa Pixeddu ha evidenziato inoltre: “Oltre al problema respiratorio, generalmente hai anche un edema, delle labbra o del volto, prurito al palmo delle mani. Lei ha avuto tutti questi segni?”. La ricerca, comunque, deve fare ancora passi importanti da questo punto di vista, con le allergie alimentari che non vanno sottovalutate: “Non esiste un test che permetta di conoscere con certezza tutte le sostanze che possono provocare una reazione allergica”.