Omicidio Sabrina Malipiero, Zakaria Safri ritratta: gli ultimi aggiornamenti sulla tragedia di Pesaro, con la commessa di 52 anni trovata in un lago di sangue nella giornata di sabato 14 luglio 2018. Dopo la confessione pressochè immediata del delitto, il trentottenne marocchino ha deciso di ritrattare tutto come evidenziato dai colleghi dell’Ansa. Questa mattina l’uomo è stato interrogato in udienza di convalida del fermo da parte del gip Giacomo Gasparini ed ha deciso di fare una marcia indietro. Dopo aver ammesso la propria colpevolezza nel mattino di domenica nel corso dell’interrogatorio condotto dai sostituti procuratori Silvia Cecchi e Fabrizio Narbone, Zakaria Safri ha affermato: “Non sono stato io a uccidere Sabrina, io sono solo arrivato e l’ho trovata a terra agonizzante. Le ho tolto il coltello dalla gola e sono fuggito via con la sua macchina per paura che mi incolpassero”.
DOPO LA CONFESSIONE, LA MARCIA INDIETRO
In un primo momento Zakaria Safri aveva affermato di aver trovato Sabrina Malipiero agonizzante all’interno della sua abitazione. Definita la sua “migliore amica”, Sabrina lo ospitava spesso nel suo appartamento e proprio per questo motivo le forze dell’ordine lo hanno convocato sabato sera. Dopo un interrogatorio durato cinque ore, in cui ha sostenuto strenuamente la versione citata in precedenza, è crollato ed ha ammesso di aver commesso il trucido delitto. “Non so perché l’ho fatto”, il commento di fronte agli inquirenti. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, Sabrina gli aveva aperto la porta di casa venerdì pomeriggio e, una volta entrato, è iniziato il brutale pestaggio culminato con dei colpi di coltello, di cui uno ha raggiunto la giugulare. Sabrina è morta per dissanguamento e secondo le forze dell’ordine l’omicidio sarebbe avvenuto per motivi “futili”, con l’uomo sotto l’effetto di droghe.