Una autentica bufera si è abbattuta nelle ultime ore su Padre Antonio Zanotti, fondatore della comunità “Oasi 7” di Antegnate (Bergamo) che da anni si occupa di accoglienza di minori e profughi in difficoltà: in una denuncia – pubblicata oggi dal Corriere della Sera – depositata sia al Vaticano che alla magistratura italiana, un giovane profugo ex membro della comunità accusa il sacerdote di avere abusato più volte di lui, violentato e pestato addirittura dopo alcuni rapporti. Uno scenario da horror che andrà ovviamente verificato, segnalato e con attenzione documentato vista la delicatezza della vicenda: ci sarebbero, oltre alle accuse, anche fulmini e foto hard depositati in Procura e presso la Santa Sede che incastrerebbero Padre Zanotti, icona della Chiesa d’accoglienza da diversi anni nella sua comunità “Oasi 7”. «Un’esperienza terribile per cui ho anche tentato di togliermi la vita», ha spiegato nella denuncia il ragazzo profugo giunto in Italia a 6 anni e passato da mille peripezie prima di trovare il coraggio per denunciare il tutto (o almeno così sostiene lui): «Nei primi mesi mi sentii accolto dal frate e dalla comunità, ma notai subito l’eccessivo lusso nel quale era abituato a vivere padre Zanotti. Dopo circa 3 mesi dal mio ingresso all'”Oasi 7″ il frate cominciò ad approcciarmi sessualmente, prima con abbracci, poi dopo avermi invitato a bere nella sua stanza. Nonostante non fosse mio desiderio avere rapporti sessuali con il frate, non riuscivo a oppormi. Mi minacciava che senza di lui e la sua bontà avrei passato la mia vita in mezzo alla strada insieme ai disperati», racconta il profugo sul Corriere.



BUFERA SULLA COMUNITÀ DI ACCOGLIENZA “OASI 7”

Dopo un anno di presunti abusi, il ragazzo se ne va dalla struttura e sembra finire l’incubo, salvo poi ritornarci un anno dopo: «Me ne andai senza niente e senza un soldo e vissi senza un tetto sulla testa per qualche tempo. Poi, rassicurato da padre Zanotti che le cose sarebbero cambiate, decisi di tornare. In effetti, come mi era stato promesso, ebbi assegnato un alloggio che contribuii a rifinire con le mie prestazioni lavorative, ma fu l’inizio della fine. Padre Zanotti divenne ancora più possessivo e geloso nei miei confronti». Addirittura, racconta il ragazzo, il sacerdote lo avrebbe costretto a prendere del Viagra per aumentare le prestazioni: uno scenario davvero orribile quello posto nella denuncia con i giudici e la Santa Sede che dovranno però comprendere e studiare a fondo onde evitare facili conclusioni (come già successo troppe volte nel passato, con linciaggi mediatici contro sacerdoti poi scoperti essere innocenti). Come spiega il Corriere della Sera oggi, mentre l’istanza di “riduzione allo stato laicale” avanzata dall’avvocato Sgrò è già sotto gli occhi del Vaticano, «alla testimonianza del giovane si sono unite anche quelle di altri due ospiti della comunità, depositate presso lo studio legale Bernardini De Pace di Roma».

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