Vi abbiamo raccontato l’omaggio dell’ex presidente americano Barack Obama a Nelson Mandela, con l’ex presidente del Sudafrica che avrebbe compiuto oggi 100 anni. Anche in Italia il simbolo della lotta al razzismo è celebrato in queste ore, ecco il ricordo del Partito Democratico: “”Ho amato l’ideale di una società democratica e libera in cui tutte le persone potranno vivere insieme in armonia e con pari opportunità. È un ideale che spero di vivere. Ma, mio signore, se necessario, è un ideale per cui sono disposto a morire” Nelson #Mandela #MandelaDay”. Questo, invece, il tweet della Treccani: “Oggi avrebbe compiuto 100 anni. Nelson Mandela, icona dei diritti civili, riuscì nell’impresa di guidare il Sudafrica fuori dall’apartheid, senza alimentare odi e vendette”. Infine, segnaliamo il messaggio dell’ex ministro Cecile Kyenge: “Il mondo ricorda e festeggia il centenario della nascita di #NelsonMandela. L’eredità di #Madiba pesa sulle nostre coscienze e ci intima a non mollare mai. Continuiamo a diffondere il suo messaggio!”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“ATTENTI A POLITICA DELL’UOMO FORTE”
In occasione del centenario della nascita di Nelson Mandela, l’ex presidente americano Barack Obama ha parlato a Johannesburg. Tante le allusioni nel suo discorso alla presidenza di Donald Trump: non lo ha mai menzionato apertamente, ma ha parlato di xenofobia e nazionalismo in aumento e di una politica «dell’uomo forte» sempre più popolare. «Guardatevi intorno. La politica dell’uomo forte sta dilagando, coloro al potere stanno cercando di minacciare tutte le istituzioni e le norme che danno un significato alla democrazia». Obama ha ripercorso gli eventi storici in Sudafrica e nel mondo, evidenziando la forza della lotta contro la segregazione di cui Mandela è stato campione. L’ex presidente Usa si è anche soffermato sulle diseguaglianze che tuttora esistono in America, in Sudafrica e in molti altri Paesi. E si è detto preoccupato per il crescente problema dei governi autoritari che impediscono uno sviluppo economico, politico, culturale e scientifico perché spesso consumati da guerre sia civili che internazionali. La visione del futuro rispecchia pienamente quella di Mandela: «Credo nelle sue idee, condivise da Gandhi, King e Abraham Lincoln, credo in un progetto basato sull’equalità, giustizia, libertà, e in una democrazia multirazziale costruita sul principio che siamo creati tutti uguali e abbiamo dei valori inalienabili. Ci può essere più pace, più cooperazione in nome di un bene comune. Ma per questo, dovremo lavorare di più, e con più intelligenza». (agg. di Silvana Palazzo)
NELSON MANDELA, 100 ANNI DALLA SUA NASCITA
Nelson Mandela, 100 anni dalla sua nascita: il 18 luglio 1918 nasceva a Mvezo il politico e attivista sudafricano, presidente del Paese africano dal 1994 al 1999. Madiba, il soprannome che aveva all’interno del clan di appartenenza, è stato il protagonista della fine dell’apartheid è per questo motivo ha ricevuto nel 1993 il Premio Nobel per la pace: è stato il primo presidente sudafricano a essere eletto attraverso il suffragio universale e, soprattutto, il primo non bianco. Nelson Mandela è stato recluso in carcere per ventisei anni per aver operato affinchè gli appartenenti a gruppi etnici non bianchi ottenessero il pieno riconoscimento dei diritti civili ed ebbe un ruolo fondamentale nella caduta del regime. Un uomo ricordato da tutti per i suoi valori e simbolo della lotta al razzismo e un punto di riferimento dell’uguaglianza. Mandela morì lo scorso 5 dicembre 2013 nella sua casa di Johannesburg all’età di 95 anni: per l’occasione è stata organizzata una commemorazione pubblica alla quale hanno partecipato migliaia di sudafricani.
L’OMAGGIO DI BARACK OBAMA
Ieri, martedì 17 luglio 2018, a Johannesburg si è tenuta la cerimonia per celebrare il centenario della nascita di Nelson Mandela e il discorso più toccante e importante è stato quello di Barack Obama, il primo presidente degli Stati Uniti d’America afroamericano. Centrale il tema della discriminazione, sia per quanto riguarda l’etnia che l’orientamento sessuale, citando in particolare la Nazionale francese di calcio, che ha vinto la Coppa del Mondo con una formazione di calciatori di etnia mista e con doppia nazionalità. Ecco le parole dell’ex presidente statunitense: “Qualcuno diceva che le divisioni politiche basate sul colore della pelle sono del tutto artificiali e che, quando sarebbero scomparse, sarebbe scomparso anche il dominio di una etnia sull’altra. Quel qualcuno era Nelson Mandela: lo diceva nel 1964, io avevo tre anni e ciò che era vero allora, è vero anche oggi. Le verità fondamentali non cambiano”, evidenziando che è “Nelson Mandela l’esempio da seguire”.