E’ allarme alga tossica in Puglia. Dopo le segnalazioni giunte nella giornata di ieri e riguardanti in modo particolare la costa barese, oggi sembra che l’allerta si sia spostata anche nel Brindisino. Come riporta Repubblica.it, lungo la costa a sud del capoluogo pugliese, esattamente tra Japigia e San Giorgio, l’Arpa (Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente) ha segnalato la presenza certa di alga tossica nel periodo compreso tra il primo ed il 15 luglio. Proprio questi dati hanno spinto a far piazzare ufficialmente una bandiera rossa per divieto balneazione sul litorale barese e nello specifico in località Lido Trullo. Secondo quanto emerso dalle analisi effettuate, l’Ostreopsis Ovata presente sul fondale sarebbe di quasi 400mila cellule per litro, quanto basta a far scattare l’allerta dal momento che il livello di guardia è fissato a 100cellule per litro in meno. In superficie la presenza di alghe è sotto le 5000 cellule. Fino a domani è stato fissato il divieto di balneazione dal sindaco di Fasano valido per le località di Torre Canne (in zona faro) e Forcatella alla luce delle ultime rilevazioni dell’Arpa.
ALGA TOSSICA ANCHE A BRINDISI, SALENTO E TARANTO
Sono in tutto venti i siti lungo gli 800 chilometri di costa pugliese che l’Arpa sta monitorando costantemente per via dell’allarme alga tossica diramato negli ultimi giorni. Non solo Bari: i livelli di guardia sarebbero stati superati anche in altre zone e in particolare nel Brindisino, a Fasano, portando all’intervento del primo cittadino. Stato di allerta anche in Salento e nel dettaglio a Otranto (zona Porto Badisco, scalo di Enea) ed a Manduria, in provincia di Taranto. Qui, sulla spiaggia libera di Torre Columena le analisi dell’Arpa hanno contrato oltre tre milioni di cellule potenzialmente tossiche sul fondale, un numero elevatissimo nonché il più elevato registrato nell’arco dei primi 15 giorni di luglio. Dall’Agenzia hanno spiegato in cosa consistono le presunte alghe tossiche individuate: “Si tratta di microrganismi potenzialmente tossici che non superano i 60 millesimi di millimetro: prediligono acque calme, calde, ben illuminate e pur essendo tipici dei mari tropicali, sono stati segnalati sulle coste pugliesi a partire di primi anni Duemila”. Uno spettro, dunque, che è destinato a tornare ogni anno con l’arrivo della stagione estiva.