Come vi abbiamo raccontato con dovizia di particolari, la querela sporta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini contro Roberto Saviano è solo l’ultima tappa di uno scontro che va avanti da diverso tempo. Da sempre su posizioni politiche opposte, i due hanno dato vita ad una battaglia social sempre più pesante a partire dal post 4 marzo 2018: dopo le frecciatine nel corso della campagna elettorale, il segretario federale della Lega aveva dedicato un brindisi allo scrittore e ad altri “haters”. La risposta di Saviano è stata pesante: “Biv Matte’, famm’ capì si me pozz’ fidà’ ‘e te!”, invitandolo a bere della pipì stando alla citazione tratta dalla serie televisiva Gomorra. Di fronte ai continui attacchi, a cui non ha mai fatto mancare risposta, Salvini ha messo poi in discussione la scorta dello scrittore pochi giorni dopo l’insediamento al Viminale: “Valuteranno le istituzioni competenti, mi pare che trascorra molto tempo all’estero”. “Ministro della malavita” e “buffone” sono soltanto le ultime schermaglie… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI: “QUANDO E’ TROPPO, E’ TROPPO”
“Ministro della malavita”, “buffone” e accuse di “essere eccitato” alla vista di bambini morti in mare: queste le affermazioni di Roberto Saviano che hanno spinto il ministro dell’Interno a querelare lo scrittore di Gomorra. Gli scontri via social tra i due si sono acuiti nel corso delle ultime settimane, in particolare in riferimento alla questione migranti. Ma il capo del Viminale ha deciso di sporgere denuncia contro l’autore, che, come vi spieghiamo qui sotto, ha deciso di replicare per le rime. Pochi minuti fa, tramite la sua pagina personale di Facebook, il segretario federale della Lega ha commentato: “Ho querelato Saviano, come promesso. Accetto ogni critica, ma non permetto a nessuno di dire che io aiuto la mafia, una merda che combatto con tutte le mie forze, o di dire che sono felice se muore un bambino. Quando è troppo, è troppo. Baci”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SAVIANO: “SIATE CON ME CONTRO MINISTRO DELLA MALAVITA”
Non poteva mancare la risposta immediata dello scrittore partenopeo alla notizia della querela lanciata da Matteo Salvini, dopo le tantissime polemiche e critiche compiute dallo stesso Saviano nei giorni scorsi (qui un “sunto” dell’intera querelle, ndr). Con un lunghissimo post su Instagram, l’autore di Gomorra scrive «Il Ministro della Mala Vita si è deciso a querelarmi. Non ho avuto alcuna comunicazione ufficiale, quindi non so ancora chi sia il magistrato incaricato delle indagini, ma posso assicurare che appena lo saprò chiederò di essere interrogato. Oggi non bisogna arretrare di un passo davanti a un potere che ha il terrore delle voci critiche, che ha il terrore dei testimoni oculari delle nefandezze che si consumano ogni giorno nel Mediterraneo e, in definitiva, ha il terrore di chi ogni giorno afferma con forza che incutere paura è l’arma nelle mani di chi vuole restringere le libertà personali». Saviano ai suoi followers chiede di “unirsi insieme a lui” per lottare contro l’autoritarismo del Ministro Salvini, dato che «dietro l’angolo c’è la Russia di Vladimir Putin, modello del ministro della Mala Vita che, come è noto, ha spesso portato alle estreme conseguenze il contrasto al dissenso». In chiusura, Saviano contesta l’utilizzo della carta intestata del Ministero degli Interni per la querela, «per fare più paura, usa la carta intestata di un Ministero, impegnando l’intero Governo contro uno scrittore. E sono sicuro che in questo “governo del non cambiamento” nessuno fiaterà, aggrappati come sono tutti al potere. Io non ho paura».
AFFERMAZIONI CHE SVILISCONO L’ISTITUZIONE
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha deciso di passare dalle parole ai fatti: querelato lo scrittore Roberto Saviano per gli epiteti utilizzati sui social network nei suoi confronti. L’Huffington Post ha pubblicato il documento, su carta intestata del Viminale, con il segretario federale della Lega che ha evidenziato che “definire mafioso il soggetto posto all’apice dell’Amministrazione che più di goni altra ha il compito di combattere le organizzazioni criminali e affermare che la detta Amministrazione scende a patti con la criminalità organizzata, svilisce il ruolo e la funzione dell’Amministrazione medesima, mortificando – sottolinea – l’azione quotidiana di tutti i suoi appartenenti, lesi e offesi dalle affermazioni inveritiere di Saviano”. Nel documento viene inoltre evidenziato che “in buona sostanza, si accusa il Ministero dell’Interno di attività e provvedimenti ‘partigiani’ contigui con la criminalità organizzata”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LA DENUNCIA DEL MINISTRO DELL’INTERNO
Matteo Salvini querela Roberto Saviano su carta intestata del Viminale: il ministro dell’Interno ha denunciato lo scrittore. Appena due giorni fa l’autore di Gomorra, che si è scagliato duramente contro il segretario federale della Lega sul tema migranti ma non solo, aveva commentato su Facebook: “Delle tante querele annunciate (con questa sarebbero quante: quattro? Cinque? S’è perso il conto) ad oggi non ne è arrivata nessuna… come sempre, solo chiacchiere”. Ma oggi, come sottolineato dai colleghi dell’Huffington Post, Matteo Salvini ha presentato la denuncia su carta intestata del Viminale: una querela presentata alla Digos in quanto ministro dell’Interno. Allegati, inoltre, una serie di interventi sui social di Roberto Saviano che, secondo il capo del Viminale, andrebbero oltre il diritto di critica e la polemica politica.
SALVINI QUERELA SAVIANO: ECCO PERCHE’
La querela di Matteo Salvini nei confronti di Roberto Saviano riguarda il video pubblicato sui social network dal noto scrittore campano in cui si rivolgeva al segretario federale della Lega con l’epiteto “buffone”, definendolo il “ministro della malavita”. Un attacco che seguiva il lungo confronto tra i due sul tema migranti, con l’autore sotto scorta che si è scagliato contro le decisioni del Viminale su sbarchi e migranti. Saviano ha anche accusato Salvini di non dire niente “da codardo contro la ‘ndrangheta” e di non ricordare “i legami tra la Lega Nord e la ‘ndrangheta”. Affermazioni che secondo Salvini, sottolinea il portale, “generano così la convinzione che il ministro dell’Interno, anziché combattere la malavita organizzata, scenda a scellerati accordi con la criminalità organizzata stessa, calpestando così i propri compiti istituzionali”. Le affermazioni dello scrittore, dunque, provocherebbero un danno all’istituzione “che più di ogni altra ha il compito di combattere le organizzazioni criminali“. Qui di seguito il video in questione