Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione si è espressa definitivamente sul caso della Strage di Erba dando il suo parere negativo a perizie su presunti nuovi reperti e quindi ad una revisione del processo, definendo quindi definitivo l’ergastolo a carico di Olindo Romano e della moglie Rosa Bazzi, accusati della morte di quattro persone l’11 dicembre 2006. Dopo la decisione della Suprema Corte, Olindo ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere una lettera indirizzata alla redazione di Telelombardia: “Io la speranza non la perderò mai, anche se è brutto vedere come la giustizia ci abbia voltato le spalle. Giustizia che abbiamo sempre invocato per dimostrare la nostra innocenza”. Dopo aver confessato la loro responsabilità nella strage, infatti, i coniugi Romano fecero un passo indietro asserendo di non avere alcun coinvolgimento nel terribile fatto di cronaca. Ora però, a non concedere più alcuna possibilità è stata la Cassazione che ha reso definitiva la loro condanna. “Sono sconvolto, , non so più come definire la giustizia. Non riesco a capire perché non vogliano analizzare i reperti”, ha insistito Olindo, come riportato da Tgcom24. Una decisione, dunque, che l’uomo non riesce non solo a comprendere ma anche e soprattutto ad accettare al punto da credere che possa esserci qualcosa capace di impedire che si possa giungere alla verità sulla strage di Erba.
OLINDO ROMANO DELUSO DOPO DECISIONE CASSAZIONE
“Sono deluso ma vado avanti”, ha aggiunto Olindo Romano nella lettera inviata a Telelombardia. Nonostante la rabbia per la decisione della Cassazione che ha così stabilito il destino suo e della moglie Rosa Bazzi, l’uomo non ha alcuna intenzione di gettare la spugna. Il ricorso presentato dalla difesa dei coniugi Romano è stato rigettato dalla suprema Corte per cui non ci sarà più alcun accertamento sui reperti mai analizzati e che, secondo gli avvocati difensori, erano proprio sulla scena del crimine. Nella strage persero la vita quattro persone, tutte residenti nel medesimo condominio nel quale vivevano anche Olindo e Rosa. Raffaella Castagna, il figlio di appena due anni Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa, Valeria Cherubini sono le vittime innocenti di quella che fu ribattezzata dalla stampa come la strage di Erba e nella quale fu ucciso anche il cane della Cherubini. Nei mesi scorsi è venuto a mancare Carlo Castagna, padre, nonno e marito delle prime tre vittime, la cui figura per anni è rimasta legata indissolubilmente alla strage.