La Polizia ha scoperto un’associazione a delinquere dedita al cyber crime finanziario che ha colpito tantissime persone in Italia. L’indagine, coordinata dalla procura di Catania, ha permesso di scoprire un gruppo organizzato, caratterizzato da notevoli conoscenze tecniche informatiche e specializzato nella pianificazione di frodi informatiche e telematiche. Ma alcuni componenti del gruppo erano attivi anche nella commissione delle più comuni truffe online, quelle cioè perpetrate con falsi annunci di vendita sui portali specializzati. Al bene veniva associata un’utenza di contatto a cui fare riferimento per la trattativa. L’acquirente contattava il venditore e poi gli versava la somma concordata con un bonifico. Ottenuto il pagamento, gli indagati si rendevano irreperibili. Per accreditarsi con le vittime e rassicurarle sulla disponibilità effettiva del bene messo in vendita e sulla serietà dell’annuncio, gli indagati si presentavano come dipendenti di una società di recupero crediti realmente esistente, riferendo che i beni erano provento di aste fallimentari. Come riportato dal Corriere della Sera, durante le indagini gli operatori della Polizia Postale hanno bloccato numerose frodi, alcune delle quali per decine di migliaia di euro. (agg. di Silvana Palazzo)



LE VITTIME DEL SISTEMA SIM SWAP

Grazie all’ampia operazione compiuta dalla Polizia Postale è stato possibile fare luce sulla banda di criminali che commetteva in tutta Italia frodi informatiche e furti d’identità. Il loro cavallo di battaglia consisteva principalmente nelle frodi informatiche del tipo “Sim Swap”, difficili da intercettare facilmente e rapidamente. Questa tecnica, infatti, si compone di vari passaggi che prendono il via dopo l’individuazione da parte dei criminali della vittima. La truffa consiste nell’acquisizione dei suoi dati e delle credenziali di home banking, elementi fondamentali per poter compiere una serie di operazioni bancarie senza farsi scoprire dal malcapitato almeno fino a quando non leggerà l’estratto conto. Attraverso i dati acquisiti, infatti, i criminali informatici riescono a sostituire la sim card della vittima e tramite il medesimo numero ad ottenere dalla banca le credenziali per accedere al conto online. Solo in questo momento la scheda sim del vero titolare veniva disabilitata in quanto sostituita da quella abilitata in modo fraudolento. Una volta sostituita la sim, dunque, i criminali potevano agire indisturbati compiendo le operazioni bancarie online a loro piacimento disponendo bonifici su carte prepagate o in favore di altri conto correnti appositamente accesi da complici e prestanome per ostacolare l’identificazione dei malviventi e degli effettivi beneficiari. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



OPERAZIONE “SIM SWAP”

La Polizia di Catania ha smascherato l’esistenza di un gruppo organizzato e operante nella zona jonica, dalle grandi capacità criminali nell’ambito delle frodi informatiche del tipo “Sim Swap” (da cui prende il nome l’operazione) e delle truffe online messe in atto su alcuni noti portali. Si tratta di un’indagine lunga che, come spiegato in un comunicato della Polizia di Stato, prese il via alle fine del 2015 da parte della Polizia Postale dopo una frode informatica con vittima una banca online ai cui clienti furono sottratti 300mila euro. L’organizzazione attraverso la tecnica soprannominata “Sim Swap” era in grado di acquisire dati e credenziali di home banking dell’ignara vittima attraverso tecniche di hacking e successivamente, tramite documenti falsificati, sostituiva la sim card del malcapitato per ottenere attraverso il suo numero di telefono le credenziali per operare sul conto corrente online. In questo modo i criminali erano perfettamente in grado di disporre bonifici, ricariche di carte prepagate intestate a terzi ed altre operazioni bancarie all’insaputa del vero titolare del conto e certi di non poter essere rintracciati. Nel caso in oggetto la vittima rilevava il mal funzionamento della propria sim ma senza associare inizialmente il problema alla frode in corso ai suoi danni. Ed in merito ai soldi prelevati in modo indebito, se ne rendeva conto solo una volta letto l’estratto del conto corrente, lanciando allora – quindi tardivamente – l’allarme.



LE TRUFFE ONLINE SUI NOTI PORTALI DI VENDITA

Una vera e propria banda di criminali informatici, dunque, con ampie conoscenze e capaci di mettere a segno le maggiori truffe online anche su portali specializzati. Nel mirino anche il celebre sito dedicato alla pubblicazione di annunci di vendita, Subito.it. Non solo frondi “swap sim”, dunque. Ad ogni modo, anche in questo caso la banda criminale operava attraverso la partecipazione di soggetti che si facevano intestare carte prepagate sulle quali far pervenire i proventi dei reati, così come schede telefoniche con le quali interagire con le vittime. In questo senso, i criminali informatici agivano inserendo falsi annunci di vendita di beni, in particolare cellulari, pezzi di ricambio per auto ed apparecchiature elettroniche attraverso portali molto noti. Quindi pubblicavano un numero di telefono attraverso il quale stabilire un contatto con la presunta vittima e con la quale concordava le modalità di pagamento. Una volta intascati i soldi gli indagati sparivano nel nulla. Dalle loro attività illecite sarebbero derivati oltre 600mila euro di guadagni nel solo periodo delle indagini durante le quali sono state bloccate diverse frodi. Nell’ambito degli arresti in corso e delle perquisizioni eseguite è stato sequestrato diverso materiale informatico, ora al vaglio degli esperti della Polizia Postale.