Il caso della foto del bambino migrante morto durante un naufragio nel Mediterraneo al largo della Libia ha fatto discutere anche in tv. Sui social la polemica riguardava la fake news creata ad arte per far credere che l’immagine fosse finta, mentre a “Uno Mattina Estate” è andata in scena una lite tra il fotografo Oliviero Toscani e i conduttori Valentina Bisti e Massimiliano Ossini perché non volevano mostrarla. «Perché non la fate vedere?» attacca Toscani in collegamento con il programma di Raiuno. Gli era stato chiesto un parere, ma senza mostrare la foto ai telespettatori. Di fronte al tentativo di Ossini e Bisti di spiegare che avevano deciso di non mandare in onda la foto perché cruda, il fotografo non sente ragioni e sbotta. «È la realtà ma non la fate vedere, i mezzi di comunicazione sono i primi ipocriti, perché non la fate vedere? Non mi chiamate qui per commentare una foto che non fate vedere. Questa è l’ipocrisia dell’informazione. Volete che vi spieghi una foto che non volete far vedere? Siete ridicoli». Interviene Ossini spiegando che potrebbero esserci dei bambini a guardarli, ma non c’è stato niente da fare: Toscani si è alzato ed è andato via. Clicca qui per vedere il video della lite. (agg. di Silvana Palazzo)
NEL MIRINO GEORGE SOROS
La fake news relativa alla presunta falsità della foto con un bimbo migrante morto sta facendo il giro del web, facendo indignare molte persone. Tra chi sostiene che sia tutto orchestrato da George Soros e chi non crede alla smentita, spuntano una valanga di commenti contro i complottisti e negazionisti: “Chiunque creda alla storia del complotto è parte del problema in cui ci troviamo oggi. Congratulazioni”, “Indipendentemente da come la si pensa, come si può arrivare a tanto? Come si può non rispettare neanche la morte?”, “Quando la realtà è troppo difficile da accettare, non si può fare altro che negarla. Siete tutti responsabili e non riuscirete mai a cancellare queste immagini dalla vostra coscienza, se ne avete una”, “La storia si ripete, dalla negazione dei lager e dell’Olocausto, alla negazione della morte di queste povere creature. L’uomo non cambierà mai…..”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BUFALA COMPLOTTISTA E NEGAZIONISTA
L’idiozia non si ferma neppure di fronte ai corpi esamini di tre bambini migranti. In queste ore sta circolando sul web una foto che dimostrerebbe come l’immagine del bambino migrante morto annegato due giorni fa sia in realtà un fotomontaggio, creato ad arte in uno studio fotografico e con un bambolotto. Di falso però c’è solo il fotomontaggio. Si tratta di una bufala impressionante, messa in giro da chi evidentemente ritiene che sia più semplice pensare che sia tutto finto, che non ci siano migranti morti. E per lanciare questa fake news è stato usato tutto il campionario della bufala: dall’attribuzione a Soros, il finanziere associato a diverse teorie complottiste contemporanee (come quella della sostituzione etnica) che recentemente è entrato nelle cronache politiche italiane per uno scontro con Matteo Salvini, accusato di legami sospetti con il presidente Vladimir Putin. L’opinione politica in questo caso non c’entra nulla. Il problema riguarda le fake news passate per vere, la volontà di prescindere dalla realtà fattuale.
“FOTO DEL BAMBINO MIGRANTE MORTO È FALSA”, MA È UNA FAKE NEWS
Le foto dei corpi esanimi di tre bambini migranti, recuperati in Libia sulle rive di Al-Hmidiya, hanno fatto il giro del mondo. In Italia qualcuno ci ha costruito invece una bufala complottasti che si è diffusa velocemente su Facebook. La fake news consiste nel confronto tra due fotografie: una scattata realmente da un fotografo dell’agenzia Afp e la presunta attività di uno studio fotografico per realizzarla. Secondo la bufala l’immagine dei corpi dei tre bambini sarebbe un fotomontaggio realizzato da associazioni legate a Soros per influenzare l’opinione pubblica sul tema dei migranti. Ma il falso fotomontaggio è proprio la foto in studio: l’uomo che tiene in braccio il piccolo, che secondo i complottasti è un bambolotto, è stato inserito in modo davvero poco efficace all’interno di uno sfondo con teli e luce per dare un tocco di credibilità. Come riportato da Repubblica, il fotomontaggio con le frecce gialle e la scritta «Ecco svelata la messinscena delle Ong di Soros: una vergogna» è stato pubblicato da un profilo Facebook seguito da mille utenti che ha poi rimosso la fake news. «È stata cancellata. Pure a me può capitare di inciampare in qualche bufala purtroppo, a tutti può capitare. Quando indago e poi vedo che è un fake di solito elimino, sennò poi perdi pure credibilità» ha confermato il proprietario dell’account a Repubblica. La fake news però era diventata virale.