Sant’Apollinare di Ravenna, la storia
La fama di Sant’Apollinare è legata a quella dell’Apostolo Pietro di cui è stato fedele discepolo. Malgrado, infatti, i sui genitori fossero pagani vivendo ad Antiochia di Siria venne a contatto con a predicazione di san Pietro che ne notò subito le grandi doti spirituali e morali. È storicamente riconosciuto che Pietro si recò ad Antiochia di Siria intorno al 44. Apollinare cominciò così il suo percorso. Fu battezzato e seguì la preparazione per diventare sacerdote. Proprio Pietro lo incaricò di ricoprire la carica di vescovo della città imperiale di Ravenna. Purtroppo non ci sono documenti storici che avvallino questa tradizione del VII. Di certo Apollinare è ricordato dalla Chiesa come un Pastore fedele che non si piegò alle richieste dell’autorità civile della città che gli imposero di fare abiura onorando con un sacrificio l’altare di Giove; fu così picchiato e curato dalla carità di alcuni poveri cristiani. Il contributo di questo Santo fu indispensabile nel momento in cui il Cristianesimo si stava affermando a discapito del paganesimo che con violenza inaudita continuava ad imporsi. Sant’Apolinare, infatti, morì Martire sotto l’impero di Teodosio nella piccola località ravennate di Classe. Il suo culto si è diffuso in particolare in Emilia Romagna ma anche in Germania grazie ai monasteri benedettini, camaldolesi e avellani.
Festeggiamenti per Sant’Apollinare
La festa più sentita legata al culto di sant’Apollinare si svolge a Ravenna, città di cui è patrono. Ogni anno questa sagra è un appuntamento imperdibile anche per i turisti che nel periodo estivo affollano l’Emilia Romagna. Oltre al momento sacro dei festeggiamenti in cui viene reso omaggio alle reliquie del santo custodite nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe, si organizzano eventi mondani che si concludono con i suggestivi fuochi d’arteficio. Anche Sant’Apollinare a Asolo (TV) si ricorda il santo patrono con una sagra paesana.